Anguria: scelta varietale
La scelta della cultivar è correlata a precise esigenze di coltivazione e di mercato.
Una buona cultivar di cocomero deve avere le seguenti caratteristiche:
■ forma e dimensioni dei peponidi rispondenti alla tipologia prescelta e/o richiesta dal mercato;
■ polpa rosso vivo, soda, croccante, zuccherina;
■ bassa sensibilità al cuore cavo e alla formazione di semi duri;
■ resistente alla sovramaturazione e lungamente conservabile;
■ buccia consistente, poco sensibile alla spaccatura e resistente alla movimentazione e ai trasporti;
■ resistente o tollerante alle diverse razze di Fusarium oxysporum f. sp. niveum (tracheofusariosi) e Colletotrichum orbiculare (antracnosi);
■ vigorosa e con fogliame ben coprente il terreno e i frutti;
■ produttiva.
Gli ibridi manifestano una maggiore potenzialità produttiva (sia dal punto di vista quantitativo sia qualitativo), una maggiore uniformità morfobiologica e una maggiore resistenza alle malattie.
Le cultivar di anguria più diffuse sono:
a) varietà tradizionali: Aston, Attica, Bontà, Crimson Shelter, Crimson sweet, Crimson sweet Sel. Au producer, Dulcis, Dumara, Electra, Farao, Giant Flesh, HMS 4926, Karistan, Media Crimson, Melania, Rambla, Red sweet, Samanta, Sentinel, Topgun, Top Mara, Torpila;
b) miniangurie: Extazy, Miniblu, Minirossa, Modellino, Monaco, Sweet candy, Talete, Wander.
Tecnica colturale e aspetti mercantili
È indispensabile un’accurata sistemazione del terreno per ottimizzare lo sgrondo delle acque ed evitare ristagni idrici. È consigliabile eseguire l’aratura alla profondità di circa 0,4-0,5 m a cui fanno seguito estirpature ed erpicature.
Le più importanti e diffuse tecniche colturali del cocomero sono:
■ a piena aria;
■ a piena aria su film pacciamante;
■ sotto tunnel, su film pacciamante.
La coltura a piena aria, su terreno tal quale, è tipica degli orti a conduzione familiare, realizzati su piccole superfici e per modeste produzioni. La coltura in piena aria su film pacciamante è la tecnica di coltivazione più praticata. Il film di pacciamatura (comunemente in polietilene, largo 110-120 cm, con spessore di 0,05 mm) viene steso sul terreno con macchine pacciamatrici o trapianta-pacciamatrici. Al di sotto del film pacciamante è posta una manichetta forata per l’irrigazione o la fertirrigazione.
Una ulteriore modalità di coltivazione è quella sotto tunnel su film pacciamante. Il tunnel è largo circa 80 cm, alto 40-60 cm, realizzato tramite archetti in materiale plastico o metallico, infissi nel terreno ogni 2 metri e ricoperti con film plastico in polietilene.
Il tunnel può essere installato manualmente o con apposite macchine stendi-tunnel. Quando è necessario arieggiare la coltura, con temperature superiori a 35°C, si effettuano opportuni tagli sulla copertura (a perdere), via via sempre più allargati fino alla totale rimozione dopo circa 10 giorni. La rimanente parte del ciclo avviene a piena aria.
Il cocomero può essere seminato direttamente in campo o trapiantato. Sia nel caso di trapianto che in quello di semina diretta, si può far ricorso alla pacciamatura. Per la coltura in serra è raccomandato il trapianto nella prima decade di marzo, utilizzando piantine seminate alla fine di gennaio in locali riscaldati.
Nelle colture semiforzate, è consigliabile il trapianto dall’ultima decade di marzo alla prima o seconda decade di aprile, con piantine di almeno 35 giorni di età.
Il trapianto è la tecnica d’impianto più frequente. Si utilizzano piantine (allo stadio di 2-3 foglie vere) fatte sviluppare in contenitori alveolati. Nel caso di colture semi-forzate e forzate, in zone dove è alta la probabilità di tracheofusariosi, si può ricorrere anche all’impiego di cocomeri innestati su zucca (Lagenaria siceraria o ibridi interspecifici di Cucurbita maxima × Cucurbita moschata).
Le cultivar senza semi sono sempre trapiantate. La loro ridotta produzione di polline (fisiologicamente indispensabile per indurre l’allegagione del frutto partenocarpico) richiede il trapianto di una cultivar impollinante che può essere eseguito secondo due differenti modalità:
1. trapianto sulla stessa fila di una pianta impollinatrice ogni 3-4 piante della varietà senza seme;
2. trapianto, su file alternate, di piante impollinatrici e piante della varietà senza seme, nel rispettivo rapporto di 1 a 3.
La sarchiatura meccanica lungo l’interfila è valida per eliminare le piante infestanti e anche per evitare la formazione della crosta superficiale. La pratica della cimatura dell’asse principale comporta l’anticipo dell’emissione delle ramificazioni.
Il diradamento dei frutti si può effettuare allo scopo di scartare i frutti che hanno allegato precocemente e che potrebbero impedire l’accrescimento degli altri.
Le esigenze nutritive della coltura evidenziano una forte richiesta di azoto e soprattutto di potassio. Fra le avversità fungine le più pericolose per l’anguria sono Fusarium, Verticillium, Rhizoctonia, Phytophtora, Pythium, oidio.
Tra le virosi, il CMV, il mosaico del cetriolo, il mosaico della zucca. Tra i parassiti animali, possono provocare gravi danni gli afidi, gli aleurodidi e i nematodi galligeni.
Irrigazione La carenza idrica determina una minore crescita, l’arresto dell’evoluzione fiorale, cascola dei fiori e l’aborto dei frutticini.
Di solito si pratica una irrigazione al momento del trapianto (per favorire l’attecchimento delle piantine) e, successivamente, un paio di irrigazioni durante la fase di ingrossamento dei frutti notoriamente ricchi di acqua.
Raccolta I cocomeri devono essere raccolti a maturazione piena; dopo il distacco dalla pianta, infatti, non migliora il colore della polpa e non aumenta il contenuto zuccherino.
La maturazione commerciale è raggiunta quando la polpa è di colore rosso intenso, i tegumenti seminali sono duri e lo strato gelatinoso che avvolge i semi è scomparso. Le cultivar, a maturità, presentano ampie variazioni del contenuto in solidi solubili; in generale, un contenuto zuccherino (espresso in gradi rifrattometrici) di almeno il 10% nella porzione centrale del cocomero è un indicatore di giusta maturità se la polpa è ancora soda, croccante e di buon colore.