MECCANICA E MECCANIZZAZIONE DEI PROCESSI PRODUTTIVI

Parte Quinta 4 Q Fig. 1.3. Ricostruzione in modello di un aratro romano e carrello (plovum) con puntale costituito da un vomere orizzontale equipaggiato di ampie ali. Meccanizzazione Questi erano assi perpendicolari orientati geograficamente, dai quali i legionari partivano per completare la suddivisione del terreno da mettere a coltivazione in appezzamenti quadrati della dimensione di uno iugero (circa 2500 m2). La dimensione di uno iugero e la forma regolare di questi appezzamenti erano particolarmente adatte a rendere agevole il lavoro manuale e degli animali. In particolare alcuni studiosi sostengono che lo iugero sia la dimensione di terreno agrario dominabile giornalmente dal lavoro di un bue. Inizialmente, ai tempi di Roma repubblicana, al singolo soldato-contadino venivano assegnate solo 1-3 parcelle; questo perché il medesimo legionario provvedeva poi direttamente, con la sua famiglia, alla coltivazione in modo autonomo. Dimensioni superiori avrebbero richiesto manodopera aggiuntiva e ciò non era negli obiettivi della Repubblica romana che voleva consolidare sul territorio la sua presenza mantenendo i propri uomini su di esso in modo stabile nel tempo. Le macchine agricole ai tempi dei Romani Fig. 1.4. (a) Vallus spinto da cavallo con operatori a terra su un bassorilievo del 130 a.C. (b) Vallus con operatore a bordo sul pianale di raccolta. (c) Testata a strappo (stripper) da montare sulle moderne mietitrebbiatrici. a b 01_Parte_Quinta_1.indd 4 Con la nascita e lo sviluppo dell Impero, si accentuò il fenomeno di concentrazione delle attività agricole nelle ville romane, vere e proprie imprese agricole capitalistiche basate sull utilizzazione degli schiavi e degli animali come principale fonte di energia meccanica. Le ville erano di proprietà dell aristocrazia romana e avevano scopo mercantile in quanto pensate per produrre alimenti da immettere sull enorme mercato di Roma capitale. In esse si misero a punto tecniche e macchine per rendere le medesime il più remunerative possibile per i loro proprietari. Numerose sono le opere degli autori romani che trattano di ciò. Inoltre, in tutti i musei si possono trovare esempi di macchine messe a punto per facilitare le operazioni di irrigazione, molitura e lavorazione del terreno con aratri come quello rappresentato in Figura 1.3 (ovviamente a chiodo o puntale in quanto quelli a versoio nasceranno più tardi), che con il passar del tempo furono sempre più perfezionati. Ma la palma della soluzione tecnica più originale va sicuramente al vallus. Si tratta di una vera e propria mietitrice per cereali che è raffigurata in numerosi bassorilievi e descritta da Plinio il Vecchio nella sua Naturalis historia (XVIII, 296). molto interessante notare come ci si trovi di fronte a una vera e propria macchina, costituita da elementi motori (l animale e l uomo) che forniscono il moto, da sistemi di trasmissione dell energia e da organi meccanici in movimento. Come è rappresentato nella Figura 1.4, il vallus era costituito da un pianale, con funzione di raccolta delle spighe, montato su un telaio a ruote. In posizione posteriore era sistemato il motore animale (bue o asino in genere) che forniva l energia per l avanzamento del mezzo sulle ruote (trasformazione del moto rettilineo in moto rotatorio). In posizione anteriore era montato l organo di raccolta vero e proprio, costituito da una serie di denti che svolgevano la funzione di inforcare e staccare le spighe del cereale dal culmo, lasciando la paglia in campo per essere successivamente raccolta o bruciata. L operatore, a bordo del pianale o da terra, con uno speciale rastrello adduceva le spighe all organo di lavoro e, eventualmente, facilitava il loro distacco impiegando un falcetto. Da notare come, con la caduta dell Impero, la macchina fu completamente dimenticata. Tecnicamente è poi interessante sottolineare come il vallus sia concettualmente molto simile alla testata per mietitrebbia detta stripper (in cui l organo per il distacco delle spighe è costituito da una serie di rastrelli - simili a quello montato in testa al vallus - insec riti su un rullo in rotazione), brevettata da una ditta inglese negli anni 90 del secolo scorso. Tuttavia nessuno ha mai pensato di contestare il brevetto inglese sulla base della ben documentata preesistenza del vallus. 3/29/18 11:25 AM

MECCANICA E MECCANIZZAZIONE DEI PROCESSI PRODUTTIVI AGRICOLI 
MECCANICA E MECCANIZZAZIONE DEI PROCESSI PRODUTTIVI AGRICOLI 
VOLUME 2 - PARTE QUINTA