36 Parte Quinta Q Meccanizzazione Componente 1 Q In alcune versioni, la cabina può ruotare di 180° per agevolare le operazioni di carico direttamente dal posto di guida. Sono macchine con ottime prestazioni, in grado di garantire un ottima produttività del lavoro, a patto di operare su terreni regolari in piano. Per questo motivo, associato ai costi elevati, il loro impiego nella silvicoltura nazionale è destinato a rimanere alquanto limitato. MACCHINE SEMOVENTI FORESTALI POLIFUNZIONALI TIPOLOGIA 1 Anche le semoventi forestali polifunzionali rappresentano prevalentemente prodotti dell evoluzione dei modelli di lavoro Q scandinavi ad alta intensità di meccanizzazione, e costituiscono di fatto il punto più alto dell innovazione tecnologica raggiunta nel settore. Rispetto alle versioni dei trattori specializzati, integrano operazioni più complesse. In particolare i feller (abbattitrici-ammassatrici) sono unità motrici, spesso anche in versione cingolata, a larga carreggiata per garantire maggiore stabilità in fase di lavoro, provviste di un braccio telescopico ad azionamento idraulico, alla cui estremità è presente una testata polifunzionale in grado di afferrare il tronco dell albero alla base, reciderlo, spostarlo sollevandolo, per poi depositarlo ordinatamente a terra o su una catasta. Il dispositivo di taglio varia a seconda della sezione dei tronchi da trattare (fino a 60 cm) e può essere costituito da una cesoia o da una sega a catena, o a disco, azionata idraulicamente. Nelle versioni più evolute, possono anche essere abbinati agli skidder, nel qual caso la macchina esegue il taglio di 6-8 piante per poi proseguire con l esbosco a strascico. TIPOLOGIA 2 Gli harvester sono macchine polifunzionali ancora più Q complesse, funzionalmente analoghe alle mietitrebbie per cereali. Esse, infatti, combinano le operazioni di abbattimento, sramatura, depezzatura e ammassamento. Sono capaci di utilizzare alberi di piccole e medie dimensioni, di forma regolare, con diametro al calcio fino a 35-60 cm, secondo i modelli: 4, 6 o 8 ruote, o cingolati, a trazione idrostatica; peso da 8 a 20 t; potenze dei motori da 50 a 150 kW; sbraccio massimo delle gru da 7 a 10 e fino a 15 m. Sono adatte in particolare per diradamenti di tipo geometrico-selettivo che atterrano gli alberi tirandoli di calcio. Non sono in grado di operare con alberi grandi (volumi >1 m3, tagli di maturità in fustaie), ma vengono impiegati anche nelle utilizzazioni di pioppeti e altri impianti di arboricoltura da legno. La produttività degli harvester dipende in primo luogo dalle dimensioni degli alberi utilizzati: nei primi diradamenti, con alberi piccoli (volumi <0,2 m3) è dell ordine di 30-40 m3/gg, può arrivare a 70-80 m3/gg utilizzando alberi con volume superiore a 0,5 m3. 02_Parte_Quinta_2.indd 36 3/27/18 3:49 PM
MECCANICA E MECCANIZZAZIONE DEI PROCESSI PRODUTTIVI AGRICOLI
VOLUME 2 - PARTE QUINTA