MACCHINE PER LA FORMAZIONE DEI TAPPETI ERBOSI

Tipologia 1 Le idroseminatrici sono costituite da: un serbatoio con capacità da 500 a 5000 l, completo di miscelatore, la cui funzione è quella di miscelare uniformemente acqua, seme e collanti; una pompa, che mette in pressione la miscela; un cannoncino, che può essere regolato e direzionato anche manualmente, la cui gittata supera anche i 50-60 m. Per la rivegetazione in aree percorse dal fuoco e in zone difficilmente accessibili, l'idrosemina è effettuabile con elicottero.

Tipologia 2 Per il trapianto di rotoli di tappeto erboso la produzione delle zolle avviene in genere con coltura in pieno campo e il prelievo delle zolle - di spessore pari a 1,5-2 cm - viene fatto con macchine speciali in rotoli, con lunghezza che può arrivare anche a 30-50 m e larghezza di circa 0,4-0,8 m o, in alternativa, in piastre di diversa dimensione (da 0,6 a 1 m2).

La messa a dimora può avvenire durante tutto l'anno (esclusi i periodi in cui il terreno è gelato), ma deve essere fatta entro 36-48 ore dall'espianto. Essa può essere eseguita manualmente o con diversi livelli di meccanizzazione impiegando dai semplici srotolatori per i rotoli di diversa dimensione, fino al robot per la posa autonoma di piastre. La posa in opera è completata attraverso una rullatura che serve a favorire la perfetta adesione al terreno e il radicamento. Quest'ultima deve essere favorita effettuando successivi interventi irrigui.

MACCHINE PER LA PREVENZIONE E LOTTA AL FELTRO ERBOSO

Tipologia 1 Nelle spazzolatrici l'organo sfeltratore è costituito da un rotore ad asse orizzontale sul quale sono montati dei flagelli di varia forma; le macchine sono provviste di un carter protettivo. I modelli più piccoli con conducente a terra sono dotati di motore elettrico (larghezza di lavoro 30-40 cm) e generalmente non hanno cesto di raccolta.

Tipologia 2 I soffiatori/aspiratori elettrici a batteria appartengono al campo dell'hobby, sono molto pratici per i piccoli lavori dimostrando buona autonomia e discreta potenza. Quelli più diffusi sono gli aspiratori/soffiatori e i trituratori a scoppio poiché sono particolarmente versatili e hanno elevata potenza e autonomia che consentono di svolgere lavori piuttosto lunghi. Il trituratore aggiunto, poi, permette di sfruttare al massimo il sacco in dotazione. Ci sono poi i soffiatori a spalla tradizionali, ideali per i lavori più difficoltosi. Questo tipo di aspirafoglie è caratterizzato da una grande portata d'aria, un motore a scoppio potente e un peso contenuto. Risultano meno potenti, invece, i soffiatori a scoppio a mano, idonei per piccole superfici. Simili sono i soffiatori aspirafoglie ad alimentazione elettrica, molto pratici e adatti ai piccoli lavori di aspirazione in ambito domestico.
Tipologia 3 ■ Le macchine aspiratrici di foglie professionali possono essere accoppiate a convenzionali carri agricoli o a veicoli semoventi. Sono macchine robuste, adatte a un lavoro continuativo e con opportuni adattamenti possono essere impiegate per la raccolta dei prodotti agricoli (nel Volume Capitolo 9, Parte Terza).

Tipologia 4 Le macchine sfeltratrici tipo verticut hanno l'organo lavorante costituito da denti o coltelli montati su un asse rotante orizzontale. I modelli più piccoli sono con conducente a terra e hanno lunghezze di lavoro di 30-50 cm; le macchine professionali sono generalmente portate da trattrici con larghezze di lavoro che arrivano a 1,5 m e oltre. L'operazione di verticut superficiale è un tipo di operazione di sfeltrimento che si conduce con macchine a lame folli, di spessore variabile tra 1,2 mm e 3 mm, che oltre ad agire sul profilo del cotico, intaccano anche il terreno sottostante da 1 mm fino a 5 mm e oltre, provocando una arieggiatura. Le macchine verticut vere e proprie, invece, sono dotate di ancore che praticano delle fenditure nel terreno a profondità che possono andare da 3-4 cm a 10-15 cm. Questa pratica è attuata soprattutto negli interventi di rigenerazione del tappeto erboso o per potenziare il sistema di drenaggio esistente.

Macchina sfeltratrice con conducente a terra con motore a scoppio e cesto di raccolta.

ARIEGGIATORI

Tipologia 1 Le bucatrici o foratrici sono macchine di concezione molto semplice, essendo sostanzialmente costituite da un rotore su asse orizzontale sul quale sono montate le fustelle piene. L'operazione, definita di bucatura, non prevede l'asportazione delle carote, cioè del terreno che riempiva il foro. Può essere molto superficiale, cioè intorno a 2,5 cm oppure più profonda, fino a 8-10 cm. Al primo caso si ricorre quando il grado di compattamento non è elevato e non sono manifesti i sintomi di degrado del tappeto (si nota solo una più lenta penetrazione dell'acqua), il secondo, invece, si attua quando i sintomi sono evidenti e si manifesta anche una riduzione della densità della vegetazione.

Tipologia 2 La bucatura idraulica con getti d'acqua ad alta pressione è riservata a particolari tappeti, quali possono essere i green dei campi da golf o dei campi da calcio.

Tipologia 3 La carotatrice è una macchina che meccanicamente estrae dal terreno "carote" di terra, lasciando al loro posto dei buchi con diametro di circa 0,5-1 cm.

Nella carotatura, quindi, il terreno viene estratto dal foro creando così un effetto decompattatore più spinto rispetto alla bucatura. La classificazione viene fatta in relazione al modo in cui le fustelle entrano nel terreno, per cui l'organo di lavoro può essere a pistone, a rotore, oppure ad albero a gomiti. Le macchine a pistone sono sconsigliabili in presenza di pietre. Operano alla velocità di 3-5 km/h e sono in grado di realizzare 800-1000 fori/m2, in modo da interessare fino al 25% della superficie. Vengono realizzate in versione portata o semiportata (larghezza di 2-3 m) e in versione semovente. Le macchine a rotore hanno fustelle inserite su dischi (810 per disco) che penetrano nel terreno in successione; lo stesso vale per le fustelle montate su albero a gomiti. Si tratta di macchine generalmente portate che operano a velocità di 12-15 km/h e sono in grado di realizzare 80-150 fori/m2.

Tipologia 4 La spazzolatrice raccoglitrice di carotature è una macchina di concezione semplice, in cui un rullo assume la funzione di pick-up di quanto presente sul terreno. Nel caso rappresentato in figura si tratta della raccolta di carote di terra derivanti dall'operazione di arieggiamento, ma la macchina può essere impiegata per la sfeltratura, la raccolta di foglie e, in generale, per la pulizia delle aree ricreative.

MACCHINE PER IL TOP-DRESSING

Tipologia 1 ■ Il top-dressing consiste nel distribuire attraverso un carrello spargisabbia a tappeto semovente un sottile e uniforme strato di sabbia o di miscuglio sabbio-torboso sulla superficie del tappeto erboso.

La sabbia è un elemento poroso e l'aggiunta di materia organica rappresenta una sorta di integrazione di elementi nutritivi e microrganismi. L'operazione ha la funzione di:

  • ridurre il compattamento del terreno;

  • prevenire la formazione del feltro sia per l'attività levigante della sabbia, sia per l'attività decomponente dei microrganismi;

  • aumentare la porosità del suolo quando è eseguita dopo la carotatura o dopo un intervento di rigenerazione;

  • proteggere il colletto delle essenze vegetali.

La quantità da distribuire dipende dallo scopo e dal tappeto.

In genere si va da valori di 4,5 l/m2, per sabbiatura dopo carotatura, fino a dosi minime di 0,5 l/m2 sul green dei campi da golf; è importante che la sabbia non abbia contenuti in sali, mentre se si ricorre a un miscuglio con terreno vegetale e materia organica, questo deve essere preparato almeno un anno prima della distribuzione e al momento di eseguire l'operazione deve essere perfettamente asciutto. Le macchine impiegate sono sostanzialmente dei carrelli spandisabbia costituiti da una tramoggia a fondo mobile (generalmente un tappeto rotante) e da un aspo a spazzola che provvede alla distribuzione; i carri possono essere semoventi (come quello in figura), trainati o portati. Per il conseguimento dei migliori risultati è importante considerare il tipo di funzionamento del sistema di distribuzione dell'ammendante che, in alcuni casi, non cade per gravità, ma è proiettato nella cotica dall'azione di spazzole rotanti conseguendo con ciò, un migliore riempimento delle carotature. La larghezza di lavoro può arrivare fino a 1,5 m, così come la capacità della tramoggia, di carico che raggiunge il metro cubo consentendo un'elevata produttività.

RASAERBA

Tipologia 1 ■ I rasaerba a lama orizzontale con conducente a terra rappresentano la macchina entrylevel per l utenza hobbistica. Oltre al propulsore endotermico, in questo segmento si è avuta una certa diffusione dei propulsori elettrici (potenza 800-1500 W), a cavo o alimentati a batteria. Più in particolare, l'apparato a lame orizzontali ha visto un'evoluzione tecnica che ha riguardato la diffusione degli apparati di taglio a effetto mulching o grass-cycling (l'erba è trinciata all'interno del carter e proiettata nel terreno). Gli apparati "misti" consentono di effettuare sia il taglio netto sia il taglio mulching. Si sono cioè realizzati apparati a doppio uso, a 2 e a 4 lame. In questo caso, quando si esegue il taglio netto, si ha la presenza del cesto raccoglierba e la macchina opera parallela al terreno, mentre quando si effettua il mulching, il cesto viene tolto e si applica un "tappo" sul canale di uscita; nel contempo la parte anteriore del carter viene sollevata in modo da renderlo inclinato verso il suolo. Disponibili anche soluzioni particolari come quella a cuscino d'aria in cui non sono presenti ruote, ma la portanza alla macchina viene garantita dal flusso d'aria creato da una ventola. Sono soluzioni molto maneggevoli.

Tipologia 2 ■ Sempre nel segmento essenzialmente hobbistico, l'evoluzione si è spinta verso rasaerba autonomi, cioè macchine in grado di effettuare il taglio senza la presenza dell'operatore, il cui compito si limita a definire l'area, con un cavo percorso da corrente, e a impostare l'altezza di taglio. La stessa ricarica della batteria può avvenire in modo automatico. Sempre nei rasaerba a propulsione elettrica ha trovato applicazione l'alimentazione fotovoltaica: si tratta di rasaerba completamente automatizzati, nei quali la carica delle batterie avviene con celle fotovoltaiche che ricoprono la parte superiore della macchina.
Tipologia 3 ■ l rasaerba a lama rotativa con conducente a bordo (ride on) sono le macchine più diffuse nel nostro Paese. La potenza, fornita da motori prevalentemente Diesel, da 5 kw arriva a superare nelle macchine di maggiore dimensione i 35 kw. Si va dai modelli hobbistici e semiprofessionali a quelli professionali. Nella prima categoria rientrano le macchine a un solo piatto portalama, frontale o ventrale, con larghezza di lavoro da 60 a 120 cm, mentre nella categoria delle macchine professionali rientrano i ride on a un piatto portalama o multipiatto. Nella categoria a un solo piatto portalama è possibile distinguere i modelli con le ruote posteriori direttrici, a raggio zero di sterzata, da quelli con le ruote direttrici anteriori. I primi sono estremamente maneggevoli, non solo perché una ruota motrice può essere bloccata, ma anche perché se ne può invertire il senso di rotazione. Il sistema di taglio mulching può essere di serie oppure opzionale. Lo stesso vale per il cesto di raccolta. Nei modelli di maggiori dimensioni l'espulsione dell'erba tagliata è favorita da una turbina.

Tipologia 4 La versione più diffusa dei ride on con apparato a lame elicoidali è quella a 3 elementi (triple), di cui due frontali e uno ventrale. L'apparato elicoidale presenta, rispetto a quello a lame orizzontali, alcuni vantaggi: minore assorbimento di potenza; inferiore carico specifico sul terreno; nessun ingolfamento anche su erba bagnata. Per i tappeti ornamentali l'applicazione sull'apparato di taglio, davanti al rullo anteriore di un'asta a pettine rotante, migliora ulteriormente la qualità del taglio.

Queste macchine hanno la possibilità di consentire utilizzi indipendenti delle singole unità. Il numero di lame per ogni rotore varia da 4 a 12. Maggiore è il numero di lame, minore può diventare l'altezza minima di taglio. La larghezza di lavoro è compresa tra 150 e 210 cm. Il motore è prevalentemente a ciclo Diesel per potenze che vanno da 15 a 30 kw. L'unità motrice può essere a 3 ruote motrici e anche a 2-4 ruote motrici. L'azionamento dei rotori portalama, il sollevamento delle singole unità di taglio e l'avanzamento sono generalmente fatti con sistema idraulico. Le triple, destinate al taglio dei green, hanno rotori con diametro inferiore a 120 mm e portano 11-12 lame. Ogni unità di taglio è provvista di cesto di raccolta posto anteriormente.

Tipologia 5 I rasaerba con lame elicoidali con conducente speciali per i fairway dei campi da golf sono macchine che dispongono di più di 3 unità di taglio di tipo flottante, per meglio adeguarsi al profilo del terreno e seguire i contorni che delimitano le aree di gioco. L'apparato a lame elicoidali ha avuto una certa evoluzione: si è ridotta la lunghezza (0,56 m) e il diametro; inoltre è stato aumentato il numero di lame. Per il green dei campi da golf si è passati dalle 7 alle 11 o 12 lame, anche per far fronte alla riduzione dell'altezza di taglio che è scesa a 2,5-3 mm.
Tipologia 6 I rasaerba a flagelli con conducente a bordo hanno lunghezza di lavoro compresa tra 85 cm e 200 cm. Montano motori con potenza di 15-20 kW. L'apparato di taglio è azionato con sistema meccanico o idraulico, mentre l'avanzamento è idrostatico. Alcuni ride on a lame rotanti possono essere trasformati a flagelli sostituendo il piatto a lame rotative con quello a flagelli. L'apparato di taglio a flagelli è l'ultimo nato, ma si è rapidamente affermato. Esso viene soprattutto impiegato per la manutenzione nelle aree a verde estensivo, per le quali ha praticamente sostituito il sistema a lame oscillanti (vedi Capitolo 7, Parte Terza). L'impiego di flagelli di piccolo diametro consente però anche l'utilizzo su tappeti erbosi di buona qualità.
Tipologia 7 I decespugliatori semoventi con conducente a terra sono riconducibili a due tipologie: a lame o a filo rotanti su asse verticale, oppure a flagelli o martelli, intercambiabili come dimensione, e rotanti su asse orizzontale. I primi hanno motore con potenza di 5-7 kW, con larghezze di lavoro di 0,5-0,8 m, mentre i secondi arrivano ai 15 kW con larghezze di lavoro anche di 1,5 m. Sono dei veri e propri trinciatori assimilabili a quelli trattati nel Capitolo 5, Parte Terza, nella versione accoppiata a trattore. Il prodotto lasciato sul terreno è un tappeto finemente trinciato che può fungere da strato pacciamante.
Tipologia 8 Quando si deve operare in aree di piccole dimensioni (minori di 200-400 m2), oppure si devono realizzare rifiniture o, infine, si deve operare su pendenze elevate, la soluzioni entry level è quella di ricorre ai decespugliatori manuali. I modelli professionali presentano soluzioni ad asta rigida del peso di 7-9 kg, con impugnatura sia a manopola sia a manubrio, e modelli a zaino, generalmente più pesanti dei primi. Sono azionati da motore a scoppio a 2 o 4 tempi, con potenza da 1,5 a 2,5 kW. L'organo di lavoro è costituito da dischi rotanti di vario diametro (da 200 a 250 mm) a più denti, che sono delle vere e proprie seghe circolari con le quali è possibile anche eseguire il taglio di rami e fusti di un certo diametro. In alternativa al disco possono essere montati numerosi altri attrezzi tra cui, per i tappeti erbosi, i più usati sono i rocchetti sui quali è avvolto un filo di nailon (con diametro compreso tra 1 e 4 mm e forme che variano dal tondo, quadro, stellare, seghettato/sega o ritorto/elicoidale) che, spuntando al bordo del rocchetto stesso, permettono il taglio di erba ed eventualmente sterpaglie. È possibile anche utilizzare testine del tipo "batti e vai" con le quali, per rimpiazzare il filo che si esaurisce durante il lavoro, basta accelerare e battere per terra.
MACCHINE PER IL TRAPIANTO DEGLI ALBERI ORNAMENTALI

Tipologia 1 Le zollatrici sono macchine operatrici in grado di produrre zolle con diametro da 0,50 a 1,40 m. Nelle versioni di minore dimensione sono del tipo accoppiabile all'attacco a tre punti di un trattore oppure a completo funzionamento idraulico. Peraltro si hanno anche modelli (come quello in figura) semoventi cingolati con comandi completamente oleodinamici. Queste macchine sono dotate di lame di acciaio che penetrano nel terreno in modo da riuscire, con l'ausilio di vibrazioni ad alta frequenza, ad estirpare la pianta, con pane di terra a forma sferica, e a sollevarla.

Tipologia 2 Le estirpatrici-trapiantatrici sono capaci sia di prelevare le piante dal terreno con zolla a tronco di cono sia, come in figura, di scavare le buche per la messa a dimora. Generalmente si tratta di modelli portati da trattore: le dimensioni delle buche arrivano a profondità di 0,70-1,00 m con un diametro, a filo del terreno, anche superiore a 1,5 m.

Tipologia 3 Si parla di macchine semoventi per grandi trapianti quando gli alberi da maneggiare hanno grandi dimensioni e lo scopo è avere piantagioni a "pronto effetto". Esistono macchine specifiche per questa operazione, soprattutto realizzate in Germania e negli USA. Si tratta di estirpatrici-trapiantatrici capaci di intervenire su alberi con circonferenza anche superiore a 1,5 m, che vengono prelevati con zolle fino a 2,5 m di diametro. Queste macchine hanno in alcuni casi due semiglobi, portati da braccio idraulico, dotati di pale retrattili lunghe 1,5 m e anche più. Le pale dei due semiglobi penetrano nel terreno e poi si chiudono, come le dita di una mano, sotto l'apparato radicale. Avvenuta la presa, il braccio estirpa la pianta con la zolla di terra, la porta in posizione orizzontale e, dopo il trasporto nel luogo prescelto, la mette a dimora. Peraltro esistono macchine in cui i semiglobi sono sostituiti da altri tipi di organi di lavoro che svolgono tuttavia le medesime funzioni.

PIATTAFORME ELEVATRICI

Tipologia 1 Le piattaforme elevatrici sono macchine professionali che possono essere portate da un mezzo semovente, trainate o esse stesse semoventi (come nel caso in figura). A seconda del sistema di azionamento, possono essere articolate (a sbraccio) o telescopiche. Queste ultime sono più rapide, mentre le prime sono più adatte quando si tratta di aggirare ostacoli.


TOSASIEPE

Tipologia 1 I tosasiepe manuali sono costituiti da una barra a doppia lama oscillante

che permette di tagliare le pareti vegetative velocemente su entrambi i lati. Possono essere azionati con motore elettrico, con potenza di 350-600 W, oppure con motore a scoppio con potenza intorno a 1-2 kW e, nelle loro versioni professionali, hanno una massa complessiva di 5-6 kg.

MOTOSEGHE

Tipologia 1 Le motoseghe per impiego forestale sono essenzialmente costituite da un motore endotermico, un sistema di trasmissione che termina in un pignone rotante, degli organi di taglio, degli organi di impugnatura e dei sistemi di sicurezza. Il moto rotatorio del pignone viene trasmesso, con l'interposizione di una frizione, a una catena montata su un supporto a barra (detta anche spranga), costituita da maglie di diverso tipo tra loro alternate.

Alcune delle maglie presentano un rilievo che si inserisce nella guida della barra e mantiene la catena in posizione durante il suo moto. Altre maglie sono equipaggiate di denti taglienti (alternativamente a profilo destro e sinistro) che, messi a contatto con il legno, asportano materiale truciolare creando così un taglio nel tronco. Le motoseghe pesanti hanno cilindrata 75-100 cm3, potenza 4-5 kw, lunghezza di taglio 50-70 cm, peso 8-10 kg, sono adatte per abbattimento e depezzatura di alberi di grande diametro, in particolare se a legno duro.

Tipologia 2 ■ Le motoseghe medie sono le più usate in bosco e hanno cilindrata 5070 cm3, potenza 2,5-3,5 kW, lunghezza di taglio 40-45 cm, peso 7-8 kg. Esse sono adatte per abbattimento e allestimento di alberi di medie dimensioni, ma anche di alberi grandi, purché a legno tenero (conifere).
Tipologia 3 ■ Le motoseghe leggere hanno cilindrata 35-45 cm3, potenza 1,5-2 kW, lunghezza di taglio 35-40 cm, peso 5-6 kg. Esse sono adatte per abbattimento e allestimento in sfollamenti e primi diradamenti.
MACCHINE MOTRICI ADATTATE AL LAVORO FORESTALE

Tipologia 1 ■ La motocarriola è un mezzo semovente che per le utilizzazioni in foresta viene sempre utilizzato nelle sue versioni cingolate in gomma.

Dotata di motore a scoppio o Diesel, ad avviamento manuale ad autoavvolgente o elettrico, con una

potenza che può arrivare fino ai 15 kW, può avere cassoni in grado di portare anche masse superiori a 500 kg e velocità di avanzamento che possono raggiungere i 10 km/h. Una pedana montata su antivibranti e richiudibile aiuta l'operatore nei trasferimenti veloci. Trattandosi di un mezzo compatto con basso baricentro può operare fino a pendenze del 45-50%. Può essere utilizzata anche nell'esbosco a strascico o per trainare piccoli carri forestali. Il pianale può essere ribaltato manualmente o idraulicamente.

Tipologia 2 ■ l trattori agricoli cingolati hanno potenza di 50-80 kW, massa 3-5 t; a causa dei possibili danni che possono provocare a carico di alberi, ceppaie e radici superficiali, l'uso di questi mezzi è raro. Dato che sono macchine lente, il loro impiego per l'esbosco a strascico con verricelli è limitato a brevi distanze; sono più spesso impiegati per decespugliamenti e lavorazioni del terreno per rimboschimenti o, con lama apripista, per l'apertura e la manutenzione di piste.

Tipologia 3 ■ I trattori agricoli a ruote, a trazione integrale (doppia trazione) prevedono le normali dotazioni dei trattori convenzionali polifunzionali per usi agricoli (60-100 kW), con l'aggiunta di:

1) adeguate blindature al telaio della macchina, con particolare riguardo al posto di guida, agli organi di trasmissione sotto scocca, alle ruote e alla fanaleria;

2) macchine operatrici, ad accoppiamento sia anteriore sia posteriore, di norma ad azionamento idraulico.

Nelle versioni “native”, la cabina - sempre presente - è disegnata ad hoc per consentire un’ampia visibilità del contesto di lavoro, anche verso la parte superiore, spesso con tettuccio panoramico, in modo da osservare tutte le aree circostanti: alberi, macigni, ceppi e le forme naturali del terreno. Quando disponibili, sono da preferire le versioni dotate di guida retroversa e con architettura a telaio portante, in grado di garantire, rispettivamente, una maggiore flessibilità d’uso e una più adeguata resistenza alle sollecitazioni derivanti dalla manipolazione di masse elevate. Sono spesso equipaggiate con pneumatici radiali rinforzati (P.R. ≥ 8) per evitare le frequenti forature causate dal transito su terreni molto irregolari e con molti residui organici resistenti e di grande pezzatura in superficie. In condizioni critiche di aderenza (presenza di fango o neve), oltre alle basse pressioni di gonfiaggio (< 2 bar), è previsto l’uso di speciali catene, con le quali - tuttavia - è necessario non eccedere per non causare possibili danni a carico di alberi, ceppaie e radici superficiali. Esse vengono impiegate con verricelli per l’esbosco a strascico di legname lungo, con gabbie per l’esbosco “a soma” di legna depezzata a 1 m o con rimorchi. Tutto il corpo della macchina, il labbro dei cerchioni e le valvole devono essere protetti. I sollevatori idraulici e i loro bracci inferiori devono essere di tipo rinforzato, sia per l’esbosco con gabbie sia per quello con verricelli. Per l’esbosco a strascico i trattori vanno opportunamente zavorrati anteriormente.

Tipologia 4 ■ I trattori miniarticolati, in versione 4RM con ruote isodia-metriche (40-50 kW), sono di norma con verricello fisso nel corpo posteriore, molto maneggevoli e stabili per via del baricentro molto basso, adatti per operazioni di esbosco a strascico in spazi angusti su piste strette di legname di piccole e medie dimensioni, in particolare in diradamenti.
Tipologia 5 ■ I transporter sono trattori di piccola e media taglia (40-80 kW), a ruote isodiametriche, specializzati nei trasporti (meno funzionali per l'esbosco, benché esistano versioni attrezzate con verricelli), con piano di carico posteriore e posto di guida cabinato anteriore direttamente sull'avantreno. Sono disponibili versioni articolate disassabili. Le versioni specializzate per trasporti su strada su lunghe distanze possono raggiungere taglie più ragguardevoli (120 kW).
MACCHINE MOTRICI FORESTALI SPECIALIZZATE

Tipologia 1 ■ Gli skidder (grandi trattori specializzati articolati) sono di potenza medio-alta (100-180 kW) sono dotati di trazione integrale a ruote isodiametriche, spesso anche allestite in versione gemellata. Sono, infatti, concepiti per attività di esbosco a strascico con grandi richieste di trazione

dovendo gestire contestualmente anche molti tronchi di elevate dimensioni (fino a 10-12 t nelle versioni più potenti). Il treno anteriore del telaio ospita il motore e la cabina rinforzata e frequentemente è anche equipaggiato con una lama frontale tipo apripista, per la movimentazione del legname da accatastare. Il treno posteriore può alternativamente montare: a) un verricello a 2 tamburi di elevate prestazioni per far fronte alle elevate forze di trazione (cavi lunghi fino a 100 m con diametro > 14 mm); b) una potente pinza idraulica di grandi dimensioni, in grado di agganciare più tronchi simultaneamente e di gestirli anche in fase di trasporto a strascico. Sono mezzi molto efficienti, ma costosi all'acquisto e di difficile ammortamento.

Tipologia 2 ■ I forwarder sono trattori forestali articolati di elevata potenza (> 120 kW), in cui il treno posteriore è trasformato in un telaio portante costituito da un rimorchio con sponde a longheroni verticali, di norma in versione a doppio assale oscillante. Il loro nome (“pretrasportatori”) deriva dal fatto che sono stati concepiti per il trasporto diretto in bosco, anche su lunghe distanze, fino all'imposto. Le loro prestazioni in lavoro devono quindi garantire adeguate condizioni di trazione e stabilità; la trazione, pertanto, è sempre integrale essendo trasmessa anche sugli assali del rimorchio posteriore. Inoltre, in molte versioni, anche il terno anteriore con motore e cabina rinforzata è allestito su doppio assale. Sempre sull'avantreno, subito dietro la cabina, è di norma montata una gru idraulica a lungo sbraccio per le operazioni di carico.
Componente 1 In alcune versioni, la cabina può ruotare di 180° per agevolare le operazioni di carico direttamente dal posto di guida. Sono macchine con ottime prestazioni, in grado di garantire un'ottima produttività del lavoro, a patto di operare su terreni regolari in piano. Per questo motivo, associato ai costi elevati, il loro impiego nella silvicoltura nazionale è destinato a rimanere alquanto limitato.
MACCHINE SEMOVENTI FORESTALI POLIFUNZIONALI

Tipologia 1 ■ Anche le semoventi forestali polifunzionali rappresentano prevalentemente prodotti dell'evoluzione dei modelli di lavoro scandinavi ad alta intensità di meccanizzazione, e costituiscono - di fatto - il punto più alto dell'innovazione tecnologica raggiunta nel settore. Rispetto alle versioni dei trattori specializzati, integrano operazioni più complesse. In particolare i feller (abbattitrici-ammassatrici) sono unità motrici, spesso anche in versione cingolata, a larga carreggiata per garantire maggiore stabilità in fase di lavoro, provviste di un braccio telescopico ad azionamento idraulico, alla cui estremità è presente una testata polifunzionale in grado di afferrare il tronco dell'albero alla base, reciderlo, spostarlo sollevandolo, per poi depositarlo ordinatamente a terra o su una catasta. Il dispositivo di taglio varia a seconda della sezione dei tronchi da trattare (fino a 60 cm) e può essere costituito da una cesoia o da una sega a catena, o a disco, azionata idraulicamente. Nelle versioni più evolute, possono anche essere abbinati agli skidder, nel qual caso la macchina esegue il taglio di 6-8 piante per poi proseguire con l'esbosco a strascico.

Tipologia 2 ■ Gli harvester sono macchine polifunzionali ancora più complesse, funzionalmente analoghe alle mietitrebbie per cereali. Esse, infatti, combinano le operazioni di abbattimento, sramatura, depezzatura e ammassamento. Sono capaci di utilizzare alberi di piccole e medie dimensioni, di forma regolare, con diametro al calcio fino a 35-60 cm, secondo i modelli: 4, 6 o 8 ruote, o cingolati, a trazione idrostatica; peso da 8 a 20 t; potenze dei motori da 50 a 150 kW; sbraccio massimo delle gru da 7 a 10 e fino a 15 m. Sono adatte in particolare per diradamenti di tipo geometrico-selettivo che atterrano gli alberi tirandoli di calcio. Non sono in grado di operare con alberi grandi (volumi >1 m3, tagli di maturità in fustaie), ma vengono impiegati anche nelle utilizzazioni di pioppeti e altri impianti di arboricoltura da legno. La produttività degli harvester 3) è dell'ordine di 30-40 m3/gg, può arrivare a 70-80 m3/gg utilizzando alberi con volume superiore a 0,5 m3.

Componente 1 Il dispositivo chiave delle macchine forestali semoventi polifuzionali è la testata abbattitricie polifunzionale (head processor), disponibile in diverse soluzioni e dimensioni a seconda del diametro dei tronchi da trattare; esse sramano e depezzano automaticamente a lunghezze prestabilite in funzione del diametro gli alberi con comandi computerizzati e programmabili, misurano e registrano il legname allestito. Organo principale è la testata operatrice abbattitri-ce portata da una robusta gru idraulica. Le testate possono essere montate anche su veicoli non specializzati quali macchine da movimento terra, trattori e altre ancora, purché equipaggiati di gru a sbalzo.

Componente 2 Nei modelli più recenti le torrette che portano il braccio operatore e il posto di comando sono autolivellanti. Questi modelli possono operare fino a pendenze del terreno del 40%, ma anche oltre il 50% se cingolati.
Componente 3 Alcune versioni più complesse integrano anche le funzioni dei forwarder (prendono il nome di "harvarder") effettuando anche le attività di carico, trasporto ed esbosco.
PROCESSORI

Tipologia 1 ■ I processori sono macchine operatrici che sramano e depezzano automaticamente alberi abbattuti, con comandi programmabili computerizzati, misurando e registrando le caratteristiche del legname allestito. Sono formati da una testa operatrice portata da una robusta gru idraulica montata su una unità motrice (trattore pesante, escavatore idraulico cingolato o a ruote, autocarro con stazione motrice di gru a cavo). Vengono impiegati per l'allestimento (sramatura e depezzatura) di alberi, anche di grandi dimensioni (diametro massimo allestibile 50-60 cm), abbattuti con motosega ed esboscati interi, con chioma (FTS), di solito con gru a cavo. Sono macchine capaci di produttività elevate, anche superiori a 100 m3/gg, secondo le dimensioni degli alberi e le difficoltà di manipolazione degli stessi.

MACCHINE OPERATRICI PER L'ESBOSCO

Tipologia 1 ■ I trattori forestali non specializzati sono praticamente sempre equipaggiati di verricelli, che sono generalmente del tipo portato sull'attacco a 3 punti; quelli fissi, imbullonati al ponte posteriore, sono più efficienti ma molto più costosi, di solito a 2 tamburi, vengono impiegati su trattori specializzati (trattori articolati, skidder) e su trattori usati esclusivamente nell'esbosco a strascico. I verricelli vanno scelti in funzione del trattore, con forza di tiro effettiva (a tamburo pieno), approssimativamente uguale al peso lordo dell'intera unità motrice. La forza di tiro massima di verricelli portati è, a seconda del tipo, di 40-80 kN a tamburo vuoto, mentre quella utile effettiva, a tamburo pieno, è circa la metà. Verricelli fissi hanno forze maggiori di circa il 50%. Il carico di rottura della fune deve essere pari ad almeno 1,5 volte la forza di tiro massima del verricello (a tamburo vuoto). Vengono usati anche verricelli mobili su slitta, muniti di propria forza motrice, che vengono ancorati ai tronchi durante l'utilizzo.

Componente 1 Quando i comandi del verricello vengono rilasciati il tamburo si arresta (comandi detti a uomo morto). Questi comandi possono essere:

meccanici: agiscono tramite leva o fune;

elettroidraulici: sono azionati via cavo con pulsantiera;

radiocomandi.

I primi sono i più semplici, più economici e sicuri; i comandi elettroidraulici e i radiocomandi sono più comodi, ma più costosi e soggetti a guasti.

Tipologia 2 ■ Rimorchi per trattori forestali, monoasse, rigidi (senza balestre), con pianale triribaltabile, vengono impiegati per l'esbosco di legna da ardere. Preferibilmente a ruote motrici e con freno continuo, comandato simultaneamente ai freni del trattore. Possono caricare 2500-4000 kg, secondo i modelli. Rimorchi a doppio assale (in tandem, a bilanciere), uno a ruote motrici, l'altro sterzante, balestrati e con freno continuo idraulico o pneumatico, vengono impiegati per il trasporto su strada. Sono normalmente equipaggiati con gru idraulica, hanno portata utile di 6-8 t, pari a circa 6-10 m3 di legname. Rimorchi a doppio assale, ambedue motrici e non sterzanti, sono idonei per l'impiego su pista, ma non su strada.
Tipologia 3 ■ Le gru idrauliche specifiche per legname, con momento di sollevamento di 3-6 kN • m e sbraccio massimo di 5-6 m, possono essere trasportabili come quella riportata in figura al lavoro in fase di alimentazione di un dispositivo di sramatura a punto fisso. In alternativa vengono montate sul rimorchio. Se vengono montate sul trattore debbono essere fatte le opportune verifiche per evitare il ribaltamento del medesimo; in tal caso sono impiegate soprattutto per il carico di legna su autotreni, ma per questo impiego sono più efficienti caricatori semoventi tipo escavatori, con cingoli di gomma.
Tipologia 4 ■ Le gru a cavo tradizionali, con argano su telaio a slitta sono idonee per l'esbosco su terreni inclinati (pendenze superiori al 20-30%, secondo la lunghezza della linea) su distanze fino a 1-1,5 km, sia in salita che in discesa. Economicamente sono convenienti soltanto in tagli di maturità in fustaie, forti e concentrati: con gru a cavo pesanti (funi portanti con diametro di 24-28 mm, argani con potenze di 35-60 kW), l'esbosco di legname di grandi dimensioni consente produttività, comprensive dei tempi di montaggio e smontaggio delle linee (3-8 gg/squadra), di 30-50 m3/gg, con squadra di 4-5 uomini.
Tipologia 5 ■ Le gru a cavo mobili, con ritto di estremità e fune portante tesa a motore, permettono di contenere i tempi di montaggio e smontaggio degli impianti. Le più semplici, con una sola fune traente, funzionano per gravità. Esse sono indicate per l'esbosco in salita su terreni con pendenza superiore al 20%, su distanze fino a 300-600 m, secondo la capacità dei loro tamburi. Argani mobili con due (o tre) funi traenti operano indipendentemente dalla pendenza della linea: per l'esbosco in discesa, la stazione motrice può essere opportunamente posizionata all'estremità a valle della linea. Le gru a cavo mobili sono impiegate anche in tagli di media intensità e per legname di piccole e medie dimensioni (diradamenti), esboscato possibilmente lungo (LTS, anche FTS con successivo allestimento con processore). Le produttività, comprensive dei tempi di montaggio e smontaggio delle linee (1-3 gg/squadra), crescenti con le quantità di legname per linea e le sue dimensioni, sono dell'ordine di 20-60 m3/gg, operando con squadra di 3-4 uomini. Per l'impiego delle gru a cavo è indispensabile personale specializzato ed esperto sia per la scelta, il dimensionamento dell'attrezzatura e il tracciamento delle linee, sia per il loro montaggio ed esercizio.
CIPPATRICI

Tipologia 1 ■ Le cippatrici trainate a disco azionate dalla p.d.p. del trattore di piccole dimensioni vengono alimentate manualmente e lavorano pezzi di legno con diametro massimo di 10-15 cm (se si tratta di fusti con rami il diametro massimo si riduce a meno della metà) e necessitano di 30-40 kW di potenza. Sono adatte anche per i residui di potatura degli alberi ornamentali.

Tipologia 2 ■ Per l'impiego in bosco o agli imposti le sminuzzatrici più piccole sono trainate o portate a tamburo (come quella in figura) e sono le più adatte per ramaglia minuta e scarti di segheria. Appositi dispositivi soffiano il cippato in alto attraverso una lancia e lo proiettano sul cassone di autocarri o rimorchi. La lunghezza (nominale) dei chip prodotti dipende dalle caratteristiche costruttive della macchina e dalla velocità di alimentazione, che può essere variata entro certi limiti. La potenza necessaria per azionare le sminuzzatrici dipende dalla resistenza al taglio del legno, dalla sua densità (la quercia è più pesante e più dura del pioppo) e dalla sua umidità, e aumenta con il quadrato del diametro del legno lavorato. Il legno viene alimentato contro gli organi di taglio con rulli dentati mossi da motori idraulici, uno inferiore fisso e un secondo rullo superiore premuto elasticamente contro il legno, per adeguarsi al suo diametro.

Tipologia 3 ■ Le cippatrici trainate con motore autonomo lavorano tronchi con diametro che è pari a circa un quarto del diametro del disco o tamburo. Le sminuzzatrici adatte a lavorare fusti con rami hanno altri due rulli laterali, necessari per una efficiente alimentazione. Il legno viene imboccato nei rulli con gru idrauliche e/o con un nastro o una catena trasportatrice.


Tipologia 4 ■ I modelli di cippatrice con motore autonomo di grande potenza possono lavorare diametri di 30-40 cm e richiedono potenze di 200-400 e più kW. La capacità di lavoro effettiva delle sminuzzatrici (t/h) dipende, oltre che dalle caratteristiche della macchina, dalle dimensioni della legna lavorata: aumenta con il quadrato del suo diametro e con la lunghezza dei chips. Essa è fortemente influenzata dall'organizzazione del cantiere in quanto la sminuzzatura con macchine mobili è caratterizzata da frequenti e rilevanti tempi morti, difficilmente eliminabili.

SCORTECCIATRICI

Tipologia 1 ■ Le macchine scortecciatrici portatili sono mosse da un motore di motosega che aziona un rullo con lame o costolature che asportano la corteccia, tagliandola o fresandola. Sono mezzi faticosi da usare e di produttività poco superiore a quella conseguibile con attrezzi manuali. Vengono impiegate saltuariamente per completare la scortecciatura di tronchi dopo l'esbosco.

Tipologia 2 ■ Le scortecciatrici a disco con coltelli sono impiegate per la scortecciatura in bianco di tondelli da cartiera, a volte per paleria. Da un disco ruotante di circa 50 cm di diametro sporgono 3-4 coltelli montati in posizione radiale. Il tondello viene fatto avanzare con moto a spirale con un apposito dispositivo e viene premuto contro il disco, i cui coltelli asportano la corteccia tagliandola. La macchina può essere mobile, portata e azionata da un trattore tramite la presa di potenza o fissa in stabilimento. L'alimentazione è manuale. È usata per tondelli di piccolo diametro (5-25 cm), per impieghi particolari.
Tipologia 3 ■ Nelle scortecciatrici a testa fresante, i tronchi vengono fatti passare, con movimento a spirale, sotto o sopra un cilindro con costolature o denti, premuto elasticamente contro il tronco, messo in rotazione con motori elettrici o idraulici, che asporta la corteccia fresandola in spirali. Queste macchine sono particolarmente adatte per tronchi di grande diametro, anche di forma irregolare (latifoglie); possono asportare mozziconi di rami, fresandoli. Sono macchine fisse, impiegate negli stabilimenti industriali e nelle segherie. La loro produttività, con legname di diametro superiore a 30 cm, è rilevante: alcune decine di metri cubi all'ora.
Tipologia 4 ■ Nelle scortecciatrici a rotore i tronchi passano attraverso un anello ruotante (il rotore) che porta internamente 5-8 coltelli sagomati, premuti elasticamente contro il tronco: la corteccia viene asportata in spirali dalle punte dei coltelli. L'alimentazione avviene mediante coppie o gruppi di 3 rulli autocentranti motorizzati, ripetuti allo scarico, nei quali i tronchi sono introdotti con nastri o catene trasportatrici. Queste macchine sono idonee per tronchi di forma regolare (soprattutto conifere), sramati accuratamente senza lasciare mozziconi. Le dimensioni dell'anello rotore limitano i diametri teorici scortecciabili, sia minimi che massimi. Si hanno quindi diverse classi di rotori sostituibili sulla macchina tra loro. La produttività teorica delle scortecciatrici a rotore è molto elevata e si possono scortecciare 38 mdi tronchi di 20 cm di diametro e 85 m3 di legname di 30 cm di diametro all'ora. La produttività effettiva dipende dall'efficienza della manipolazione del legname in alimentazione e scarico e, in generale, dai tempi morti: essa è mediamente inferiore alla metà di quella teorica. Per tale motivo, il lavoro - specie con questa tipologia di scortecciatrici - viene effettuato preferibilmente su piazzali appositamente attrezzati con mezzi per la movimentazione del legname quali catene alimentatrici e traslatrici e caricatori semoventi.

MECCANICA E MECCANIZZAZIONE DEI PROCESSI PRODUTTIVI AGRICOLI 
MECCANICA E MECCANIZZAZIONE DEI PROCESSI PRODUTTIVI AGRICOLI 
VOLUME 2 - PARTE QUINTA