ECONOMIA E AGROSISTEMI

CAPITOLO 1 - Bisogni, beni, mercato e moneta 33 Da questo punto di vista l adesione ai Disciplinari di produzione (sempre più frequenti per i prodotti agroalimentari) garantisce l acquisizione di marchi geografici (oltre che di qualità) che possono fornire un ulteriore slancio al prodotto sul mercato. Va però ammesso che non sempre le aziende possono sfruttare tutti i canali che il mercato globale offre. Pensiamo ad aziende agricole di tipo classico, quali quelle cerealicole o frutticole intensive, che di solito sono costituite da grandi estensioni di terreno dove vengono coltivate poche specie vegetali e quindi si ottengono solamente pochi prodotti, ma in grandi Figura 19 La vendita di prodotti a km 0 è una pratica che quantità. Questo tipo di aziende difficilmente potrà si sta diffondendo sempre più nel nostro Paese: risulta co- effettuare la vendita diretta o sfruttare nuovi canamoda per l agricoltore che diversi ca e integra il proprio li di distribuzione, ma si dovrà affidare a grossisti, reddito, e così anche per il consumatore che acquista proaderendo a filiere di tipo medio-lungo di vecchio dotti di provenienza certa. stampo. Al massimo potranno puntare a differenziare maggiormente la produzione ottenendo nuovi prodotti di maggiore qualità. Questi nuovi canali distributivi sono invece molto adatti a piccole e medie aziende locali che producono prodotti tipici di differenti tipologie provenienti da una determinata zona e che non possono puntare sulle ingenti quantità produttive. Si può quindi cercare di piazzare i propri prodotti in modi differenziati e, magari, cercare di vendere direttamente al consumatore creando la cosiddetta vendita diretta o km zero (Fig. 19). Anche sulla distribuzione incide molto il contesto territoriale in cui si trova l azienda. In zone frequentate da turisti queste avranno molte possibilità di vendere i propri prodotti principalmente in periodi ben precisi (estate per aziende sulla costa, inverno per aziende in montagna). Si può così puntare sull afflusso di turisti che sempre di più ricercano la tipicità dei prodotti agroalimentari propri delle zone dove trascorrono le vacanze. Si può inoltre pensare di trasformare i propri prodotti per produrne altri (sempre tipici e/o innovativi, da affiancare a quelli tradizionali) per differenziare ancora di più l offerta ai propri clienti. In quest ottica, l inizio di questa tipologia produttiva può essere ricondotto alla diffusione degli agriturismi che propongono ai propri ospiti prodotti di produzione propria o del territorio circostante. L ultimo sbocco che il mercato globale ha creato è l e-commerce. Con la diffusione di piattaforme di vendita on-line e l accesso a internet garantito ormai in larga parte del globo, sempre più aziende possono sfruttare questo canale per vendere i propri prodotti a una platea globale. Sempre più consumatori (di preferenza giovani) fanno i propri acquisti in rete e si stima che il numero di essi andrà crescendo in maniera esponenziale. Se si vuole rimanere al passo coi tempi, quindi, sempre più aziende potranno (o dovranno) utilizzare questo canale. Anche in questo caso è chiaro che saranno favorite piccole aziende che producono prodotti di alta qualità, di nicchia e specifici di un determinato territorio. In questo modo chiunque voglia acquistare un prodotto tipico potrà farlo comodamente da casa propria ricevendolo direttamente a domicilio. Grandi aziende intensive ed estensive potrebbero impiegare la rete per ottenere maggiore visibilità anche con grossisti o per cercare di vendere grosse partite di merce all estero. L esempio più calzante è quello delle aziende vinicole che pur producendo generalmente in grandi quantità possono far conoscere il loro marchio offrendo il prodotto in rete oltre che partecipando a fiere di settore. 08_P01_C01.indd 33 3/27/18 2:40 PM

ECONOMIA E AGROSISTEMI
ECONOMIA E AGROSISTEMI
VOLUME 2