ECONOMIA E AGROSISTEMI

CAPITOLO 1 - Bisogni, beni, mercato e moneta 31 Le organizzazioni di prodotto Negli ultimi anni, per i prodotti agricoli, oltre ai classici canali di mercato, sono stati creati nuovi sbocchi che hanno permesso ai consumatori di acquistare prodotti locali tramite filiera. L ottica dell acquisto è cambiata per l accresciuta sensibilità ambientale, per la percezione della freschezza dei prodotti locali e per il gusto di comprare la stessa merce in modo alternativo; a tutto questo si può aggiungere la consapevolezza del consumatore di contribuire al sostegno dell economia locale. Ogni filiera corta possiede la caratteristica di modificare i rapporti all interno delle reti distributive alimentari (oggi nelle mani di pochi soggetti economici), incentrandosi sulla dimensione locale e facendo leva sulla fiducia tra produttore e consumatore. Fra i tanti modelli di filiera che si sono affermati negli ultimi anni citiamo la vendita diretta, i mercati contadini, le botteghe e i gruppi di acquisto solidale. Queste diverse tipologie sono regolamentate dalla seguente normativa nazionale: D.lgs. n. 228/2001: Orientamento e modernizzazione del settore agricolo, a norma dell art. 7 della Legge n. 57/2001 . Decreto MiPAAF 20 novembre 2007: Attuazione dell art. 1, comma 1065, della Legge n. 296/2006, sui mercati riservati all esercizio della vendita diretta da parte degli imprenditori agricoli . Schema di disegno di legge recante norme per la valorizzazione dei prodotti agricoli provenienti da filiera corta e di qualità (1 marzo 2010). La vendita diretta stata il primo esempio di filiera corta, in quanto più semplice da realizzare e con meno investimenti. Consiste nella vendita diretta dei prodotti, in locali appositamente predisposti, all interno dell azienda agricola: il vantaggio del consumatore consiste nell acquisto di cibo direttamente sul luogo di produzione, mentre il vantaggio del produttore sta nel fatto che non occorrono particolari investimenti né locali vincolati al rispetto di disposizioni sanitarie e fiscali. Spesso, all interno dei locali, il produttore può integrare l offerta con la vendita di prodotti di altri imprenditori e allevatori, ma con percentuali stabilite per legge (D.lgs. n. 228/2001). Nelle zone a maggiore vocazione agricola e a forte attrazione turistica si è sviluppata la vendita con strutture mobili (le cosiddette baracchine ) poste lungo le strade o in punti molto frequentati. Questa metodologia non è molto costosa ed è di facile autorizzazione a livello burocratico. I mercati contadini e rionali Figura 17 Mercato rionale. 08_P01_C01.indd 31 In molte Regioni italiane si sono sviluppati mercati periodici o occasionali a cui partecipano soprattutto aziende agricole che vendono i propri prodotti (Fig. 17). Questi mercati sono nati sia per iniziativa degli stessi produttori, sia per volontà di enti e/o associazioni. Importanti sono anche i mercati settimanali o quindicinali, che creano l educazione alla spesa fondata sulla regolare presenza del produttore del luogo e sulla fedeltà della clientela. Diverso è, invece, il caso dei mercati sporadici, legati spesso a specificità ed eccellenze del territorio. Escono dall ambito dei mercati di produttori le sagre e le fiere, che sono comunque importanti per la diffusione dei prodotti agricoli 3/27/18 2:40 PM

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VOLUME 2