Il capitale agrario (o di esercizio)
A differenza del capitale fondiario, il ▶capitale agrario non è incorporato stabilmente alla terra, ma è mobile e al servizio di quello fondiario, senza il quale quest'ultimo non potrebbe funzionare, cioè è reso disponibile per la produzione.
Il capitale di esercizio (o agrario) è costituito da:
Capitale di anticipazione
Questo capitale è dato dalle liquidità anticipate per l'acquisto dei mezzi tecnici e servizi (concimi, sementi, mangimi, diserbanti, noleggi, esperti, ecc.) (Fig. 3), necessari alle operazioni colturali, nell'intervallo di tempo fra l'impianto e la raccolta delle colture annuali o fra l'inizio vegetativo e la raccolta delle colture arboree.
Non va confuso con i prodotti di scorta (che vedremo in seguito), ma riguarda gli acquisti extra-aziendali effettuati al momento del bisogno. In alcuni casi, però, l'imprenditore deve necessariamente immagazzinare alcuni mezzi tecnici perché, se al momento del bisogno non fossero disponibili sul mercato, il loro mancato utilizzo potrebbe danneggiare la produzione (ad esempio l'uso tempestivo di fitofarmaci). D'altra parte, immagazzinare tali prodotti impone un investimento consistente con costi (interessi) apprezzabili.
Capitale scorta
Questo capitale si suddivide a sua volta in:
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capitale scorte vive;
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capitale scorte morte.
Il ▶capitale scorte vive (o capitale bestiame) è rappresentato dal valore degli allevamenti. Questo valore è dato dalla somma del valore di ogni singolo capo allevato. Per calcolarlo, andrà rilevata la consistenza degli allevamenti aziendali accertando per ogni specie la/e razza/e allevate e il numero dei capi presenti per ogni fascia d'età. Questo perché il valore varia, oltre che con la razza, anche con l'età dell'animale. Si tratta di un capitale fisso che concorre all'ottenimento della produzione lorda vendibile.
Il ▶capitale scorte morte è rappresentato dall'insieme del capitale macchine e attrezzature e dai prodotti di scorta.
Il capitale macchine e attrezzature è formato dall'insieme delle macchine e attrezzature presenti in azienda. Ne fanno parte, quindi, tutte le macchine motrici, operatrici e le attrezzature impiegate per l'ottenimento della produzione. Si definisce quindi come capitale fisso a corredo del fondo.
Per il rilievo di questo capitale si stila l'elenco di tutte le macchine presenti in azienda, riportando per ognuna tutte le caratteristiche tecniche necessarie. Con questi dati è possibile quindi determinarne il valore oggettivo.
I ▶prodotti di scorta, sono dati da beni a fecondità semplice provenienti dalla produzione vendibile accantonata nei precedenti anni agrari e utilizzati come fattori produttivi nell'anno corrente. I prodotti di scorta non fanno parte del capitale di anticipazione perché provengono dalla stessa azienda e sono costituiti da: sementi, paglia, foraggi, farine, letame (sottratti alla vendita per essere impiegati nelle operazioni successive). Tali prodotti non devono essere confusi con i reimpieghi che sono realizzati e utilizzati nell'anno agrario corrente (non vengono accantonati). Fra questi prodotti rientrano parti delle produzioni non ancora vendute che sono momentaneamente giacenti nei magazzini aziendali.