Programma Leader: valorizzazione e promozione delle filiere ortofrutticole nel Polesine
Il comprensorio interessato è costituito da una parte del territorio del Polesine, comprendente 35 comuni (su 50) della provincia di Rovigo.
Obiettivi dell'iniziativa: promuovere la realizzazione di progetti di filiera con l'introduzione di innovazioni di prodotto, servizio e/o processo e commercializzazione, con specifico riferimento alle materie prime, ai sottoprodotti di origine locale e alla valorizzazione di prodotti tipici e di qualità. In particolare, il presente intervento intende finanziare progetti finalizzati all'introduzione di un sistema di rintracciabilità del prodotto, secondo la norma UNI ISO 10939, e/o di investimenti finalizzati al raggiungimento o al mantenimento di un sistema di produzioni di qualità (di prodotto, Eurep GAP, ISO 14000, DOP, IGP, HACCP, ecc.), nell'ambito di filiere verticali ortofrutticole identificate quale realtà economica rilevante nell'area GAL.
Gli obiettivi specifici della rintracciabilità e/o di investimenti, finalizzati al raggiungimento o al mantenimento di un sistema o di produzioni di qualità, sono:
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conoscenza del consumatore, delle aziende e delle aree che hanno concorso alla realizzazione del prodotto più o meno lavorato e/o trasformato: maggiore sicurezza e fiducia nel prodotto;
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fornitura da parte dei produttori e dei trasformatori di un prodotto garantito e/o certificato, con un consolidamento del proprio marketing;
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maggiore efficacia nella prevenzione dei rischi igienici lungo tutta la filiera.
La certificazione della rintracciabilità obbliga tutti gli operatori della filiera ad adottare specifici procedimenti che consentano, in qualunque momento e per qualsiasi prodotto, di poter accedere a informazioni dettagliate sul prodotto (provenienza, semente utilizzata, tipi di trattamenti fitosanitari e fertilizzazioni realizzati, tempi di carenza, ecc.). Per le aziende coinvolte questo comporta la necessità, da un lato, di introdurre significative modifiche ai processi produttivi con l'utilizzo di tecniche moderne e, dall'altro, di dotarsi di strumenti idonei per consentire l'efficiente raccolta dei dati necessari per il sistema di tracciabilità dei prodotti utilizzati.
Soggetti coinvolti: l'iniziativa ha finanziato 4 interventi in altrettante imprese agricole di produzione, trasformazione e commercializzazione con sede nel territorio, che operano nell'ambito di filiere verticali ortofrutticole e che quindi fanno ricorso a specifiche forme di coordinamento verticale, per la produzione, trasformazione e commercializzazione di un prodotto o di prodotti merceologicamente affini. Tali filiere sono molto importanti, sia dal punto di vista quantitativo, poiché interessano quote significative della produzione, sia qualitativo, in quanto riguardano due prodotti (il radicchio di Chioggia IGP e l'aglio) tradizionalmente coltivati nel comprensorio, la cui valorizzazione è importante per il mantenimento e lo sviluppo di un'agricoltura di qualità e fortemente orientata al mercato (nazionale e estero).
Ideazione dell'iniziativa: avviene nel momento dell'elaborazione del PSL ad opera del GAL. Una volta attivato il PSL, il GAL pubblica 3 bandi successivi: coi primi due viene finanziata la norma della rintracciabilità di filiera (ISO 10939), mentre con il terzo bando si finanziano anche le norme sulla qualità di sistema e ambientale (ISO 10939, ISO 14001 e ISO 9001):
Budget finale erogato: è stato quasi raddoppiato rispetto alla disponibilità assegnata in sede di programmazione. Questo grazie al forte interesse dimostrato dal settore ortofrutticolo e cerealicolo e al fatto che, grazie al PSL, si è costituito un partenariato con le associazioni di categoria e le organizzazioni agricole ciò ha portato il GAL a rimodulare i fondi assegnati, che dai 292.000 euro iniziali sono passati agli oltre 600.000 euro erogati.
Investimenti: hanno riguardato principalmente l'acquisto di moderni sistemi di strumentazione informatica (hardware, software, decodificatori, lettori di codici a barre, stampanti di etichette idonee per le diverse tipologie di imballaggi, ecc.), per il riconoscimento del prodotto da immettere in seguito nel processo di conservazione e di lavorazione. Ciò rappresenta un significativo elemento di innovazione indotto dall'iniziativa, che ha permesso alle aziende di occupare una posizione di avanguardia e di alto livello qualitativo nei rispettivi settori. Altri investimenti hanno riguardato l'acquisto di macchinari specifici per la qualità, interventi di miglioramento delle condizioni di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, spese per consulenze per attività di studio, progettazione e supporto tecnico per l'attuazione del sistema di gestione della qualità e rintracciabilità, svolte da professionisti o società di consulenza, analisi di laboratorio svolte presso laboratori esterni accreditati e taratura degli strumenti effettuata tramite interventi di assistenza tecnica specializzata.
Risultati: nelle filiere ortofrutticole delle quattro aziende interessate dall'iniziativa si sono ottenuti e seguenti risultati:
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Consorzio Frutticoltori del Tartaro: con l'intervento è stato implementato un sistema di rintracciabilità nell'ambito della filiera del kiwi, con l'obiettivo di responsabilizzare i soci nell'applicazione del disciplinare del consorzio per lo sviluppo di un modello produttivo finalizzato al miglioramento quali-quantitativo del prodotto.
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Buonumore Srl: con l'intervento è stato implementato un sistema di rintracciabilità nell'ambito della filiera verticale del radicchio di Chioggia IGP attraverso il conseguimento della certificazione in base alla norma UNI ISO 10939.
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O.P. Valle Padana: con l'iniziativa è stata implementata la rintracciabilità della filiera verticale dell'insalata di IV gamma con il conseguimento delle certificazioni UNI ISO 10939 e la certificazione della qualità in base alle norme ISO 9001 e ISO 14001 (per la parte della produzione a biologico). Gli interventi realizzati hanno interessato tutte le aziende agricole fornitrici che sono dislocate in diverse regioni italiane (in Veneto e Lombardia per la produzione estiva e in Campania per quella invernale), con ricadute significative su una filiera che, nel suo complesso, rappresenta una parte importante del mercato.
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Azienda Benetti Cristian: con l'intervento è stato implementato un sistema per garantire il controllo dalla produzione alla commercializzazione della filiera verticale dell'aglio, attraverso il conseguimento della certificazione del sistema della rintracciabilità in base alla norma UNI ISO 10939.
Analisi della buona pratica: l'iniziativa può considerarsi una buona prassi grazie prevalentemente all'approccio utilizzato per garantire la tutela della qualità dei prodotti locali, operando secondo una logica di filiera, in modo che tutti i soggetti coinvolti siano obbligati ad attenersi a prestabiliti standard qualitativi.
L'iniziativa si è basata su una profonda conoscenza del territorio e delle sue potenzialità. I sistemi per l'incremento della qualità migliorati e/o introdotti consentono l'adozione di standard qualitativi più elevati, permettendo l'accesso a mercati finora non raggiungibili, come quelli di alcune importanti catene commerciali del Nord