SVILUPPO SOSTENIBILE
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Tutela dell'ambiente
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Crescita economica
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Sviluppo sociale
SVILUPPO SOSTENIBILE
Tutela dell'ambiente
Crescita economica
Sviluppo sociale
Negli ultimi decenni è aumentata la consapevolezza di quanto le aziende agricole siano parte integrante del territorio e con esso siano indissolubilmente fuse. In conseguenza di ciò è innegabile che tutte le scelte effettuate da un’azienda agricola hanno una ricaduta sul territorio in cui essa è inserita.
Il territorio è un'ampia area geografica che comprende beni pubblici e privati, caratterizzata dalla presenza di risorse naturali che costituiscono l'ambiente, alla cui gestione sovrintendono specifici organismi amministrativi e politici.
L'ambiente può essere definito come una unità territoriale, antropizzata in vario modo, che serve a soddisfare i bisogni degli individui che vivono e operano in tale area. Tra i beni naturali che fanno parte del territorio va considerato anche il paesaggio che può essere definito una "qualità" del territorio, determinata dalla natura oppure dall'attività dell'uomo sull'ambiente.
Alcuni beni presenti sul territorio quali acqua, aria e paesaggio, in passato costituivano beni naturali illimitati (quindi senza un valore economico); oggi invece (a causa dell'uso insensato che di essi è stato fatto) sono diventati beni limitati, ai quali è necessario attribuire un prezzo.
Le attività produttive del settore primario hanno da sempre attinto alle risorse naturali determinando uno sfruttamento del terreno agricolo che è andato sempre più aumentando. Per arginare tale incontrollato sfruttamento del territorio e dell'ambiente è stato introdotto il concetto di ▶sviluppo sostenibile. Secondo la definizione proposta nel rapporto Our Common Future pubblicato nel 1987 dalla Commissione mondiale per l'ambiente e lo sviluppo (Commissione Brundtland) del Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente, per sviluppo sostenibile si intende "uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri".
Il concetto di sostenibilità, quindi, è inequivocabilmente collegato alla compatibilità tra sviluppo delle ▶attività economiche e ▶salvaguardia dell'ambiente (Fig. 6).
Il concetto di sviluppo sostenibile fu elaborato dalla Commissione Brundtland sulla base di due elementi fondamentali: l'ambiente quale dimensione essenziale dello sviluppo economico e la responsabilità umana nell'uso delle risorse naturali.
La Conferenza delle Nazioni Unite su ambiente e sviluppo, tenuta a Rio de Janeiro nel 1992, ha consolidato il principio dello sviluppo sostenibile formalizzandone gli atti con la Dichiarazione di Rio su ambiente e sviluppo, l'Agenda 21 e la Dichiarazione sulla gestione, conservazione e sviluppo sostenibile delle foreste. Gli atti di Rio e le successive conferenze mondiali promosse dalle Nazioni Unite, come ad esempio la Conferenza di Johannesburg del 2002, confermano una configurazione del principio dello sviluppo sostenibile fondata su tre fattori interdipendenti:
tutela dell'ambiente;
crescita economica;
sviluppo sociale.
A partire dalla Conferenza delle Nazioni Unite su ambiente e sviluppo, lo sviluppo sostenibile si è consolidato quale principio di diritto internazionale e ha contribuito all'evoluzione del diritto internazionale ambientale tramite la stipula di trattati ambientali globali e di numerosi accordi di carattere regionale. Nell'ambito dell'Unione Europea, lo sviluppo sostenibile è posto a fondamento delle azioni e delle politiche dell'Unione in materia ambientale.
In questo contesto sono molte le azioni che un imprenditore può intraprendere in maniera consapevole per la salvaguardia e la valorizzazione del territorio in cui opera. Dal punto di vista agronomico, l'agricoltura ha un valore strategico nella gestione del territorio e l'azienda agricola, in particolare, è il primo soggetto operativo di tale gestione.
APPROFONDIMENTO - Bonifica e riordino fondiario
Consorzi di bonifica. Il comparto della bonifica è disciplinato a livello nazionale dal RD n. 215/1933 che regola anche l'esecuzione, la manutenzione e l'esercizio delle opere di miglioramento fondiario, consentendo la costituzione di Consorzi di miglioramento fondiario. Oggi i compiti specifici dei Consorzi di bonifica sono soprattutto quelli di regimazione delle acque e mantenimento in efficienza di quanto fino a oggi realizzato. È tuttavia prevedibile una maggiore valorizzazione della loro attività che dovrà svolgere anche compiti di difesa ambientale e di regimazione delle acque di superficie. Consorzi di miglioramento fondiario. Istituiti dal RD n.
215/1933, si configurano come consorzi privati di interesse pubblico che operano in un territorio definito, svolgendo una importante attività per il mantenimento delle caratteristiche dell'ambiente e della sua protezione. Svolgono un ruolo fondamentale nel mantenimento e nello sviluppo del territorio rurale, in generale, e dell'attività agricola in particolare. Per questo lo Stato, riconoscendo la loro funzione strategica rispetto agli obiettivi di politica socio-economica, ne sostiene in modo rilevante gli investimenti, con particolare riferimento alla viabilità, alla realizzazione delle opere di presa e degli impianti irrigui, alla bonifica e al riordino fondiario, facendo salve
Le scelte agronomiche, infatti, influiscono direttamente sul suolo e sull'ambiente modificandolo, a volte anche profondamente.
Una gestione consapevole dovrebbe quindi mirare alla conservazione di condizioni ecologiche ottimali e alla salvaguardia dei terreni da problematiche come, ad esempio, quelle legate al dissesto idrogeologico (Fig. 7). Le nuove pratiche in campo agronomico cercano di attenuare soprattutto tali rischi, mantenendo, al contempo, la fertilità del suolo e la produttività aziendale, non potendo prescindere dal lato economico.
La diffusione delle nuove tecniche è però generalmente abbastanza lenta, anche laddove si faccia un'adeguata opera di formazione e informazione dei soggetti interessati.
La politica in questo caso ha il dovere di andare incontro a questo cambiamento, agevolandone la diffusione mediante aiuti diretti o indiretti alle produzioni e indirizzando nella direzione voluta il cambiamento.
La politica agricola comunitaria, dalla sua nascita ad oggi, ha influenzato in maniera determinante le scelte imprenditoriali, talvolta in modo non univoco: dal sostegno diretto ad alcune colture piuttosto che ad altre, fino a cercare di favorire pratiche che preservassero l'ambiente. A questo proposito ricordiamo il forte impatto avuto dalla ▶condizionalità, requisito indispensabile per accedere ai finanziamenti dell'UE.
le regole che l'Unione Europea ha voluto porre a presidio della libera concorrenza tra i Paesi membri.
Riordino fondiario. Nasce dall'esigenza di impedire il frazionamento delle aziende agricole e promuovere il loro rilancio puntando su aziende vitali, efficienti e competitive. In Italia, il decreto legislativo n. 99/2004, prendendo spunto dal consistente sottodimensionamento strutturale che a tutt'oggi affligge il settore primario e dalle ripercussioni che questo ha sulle aziende agricole, contempla un pacchetto di disposizioni che offrono una serie di misure fiscali e finanziarie. Tra queste spicca per compiutezza l'istituto del compendio unico, cioè estensioni di terreno in grado di raggiungere i livelli minimi di redditività previsti dalla normativa comunitaria per raggiungere l'accesso ai fondi strutturali. Una prima parte della disposizione è mirata a incentivare l'ampliamento della dimensione delle aziende agricole e utilizza a tal fine lo strumento dell'erogazione di benefici fiscali e finanziari, a qualsiasi titolo, di terreni agricoli, da parte di soggetti che si impegnino a costituire per questi terreni un compendio unico, nonché a coltivarlo e a condurlo a titolo di imprenditore agricolo professionale, per un periodo di almeno dieci anni dal trasferimento.
L'intento era quello di ottenere un corretto equilibrio tra la produzione agricola competitiva e il rispetto della natura e dell'ambiente. A partire dal 2005, tutti gli agricoltori che hanno beneficiato dei pagamenti diretti sono stati soggetti alla condizionalità obbligatoria, costituita da 19 atti legislativi in materia di ambiente, sanità pubblica, salute delle piante, degli animali e del loro benessere che si applicano direttamente a livello aziendale. Gli agricoltori che non hanno rispettato tali norme sono stati oggetto di sanzioni (soppressione parziale o integrale dell'aiuto diretto).
In regime di condizionalità l'agricoltore doveva garantire: la corretta gestione agronomica dei terreni, il mantenimento dei livelli di sostanza organica del suolo, il livello minimo di mantenimento dell'ecosistema, la salvaguardia della salute e del benessere degli animali, evitando il deterioramento dell'habitat, era inoltre tenuto a mantenere tutte le superfici in buone condizioni dal punto di vista sia agricolo che ambientale. Tali condizioni sono state definite dagli Stati membri attraverso norme relative a: protezione del suolo, conservazione della materia organica e della struttura del suolo, conservazione degli habitat e del paesaggio, inclusa la protezione dei pascoli permanenti.
Inoltre gli Stati membri hanno dovuto assicurarsi che non si verificasse una diminuzione nelle superfici totali di pascolo permanente (Fig. 8), se necessario vietandone la conversione in terreno arabile.
Sono costituiti da piani di programmazione e finanziamento regionali, a durata quinquennale, per interventi da effettuarsi nel settore agricolo, forestale e dello sviluppo rurale. Ogni Regione, sulla base delle proprie specificità territoriali, predispone un proprio Piano di Sviluppo Rurale (PSR) che viene approvato dall'UE. Un PSR è articolato in 4 assi, ognuno dei quali contiene gli obiettivi da raggiungere e dei quali fanno parte i pacchetti di misure dettagliate.
asse I: miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale attraverso la formazione professionale e i servizi di consulenza e assistenza nella gestione delle imprese agricole;
asse II: miglioramento dell'ambiente e dello spazio rurale attraverso l'uso sostenibile dei terreni agricoli e delle superfici forestali;
asse III: miglioramento della qualità della vita e diversificazione dell'economia rurale attraverso la diversificazione in attività non agricole, incentivazione al turismo, creazione di imprese, sviluppo, rinnovamento e riqualificazione del patrimonio rurale;
asse IV: approccio leader.
II PSR si applica al territorio regionale e la priorità si basa sulle caratteristiche territoriali e su quelle del beneficiario del finanziamento.
Per questo sono state definite quattro aree omogenee individuate sulla base di parametri demografici e ambientali:
aree rurali con problemi complessivi di sviluppo;
aree rurali ad agricoltura intensiva e specializzata;
aree rurali intermedie;
poli urbani.
Le aree al punto 1 hanno la priorità; tra gli imprenditori agricoli hanno invece la priorità i giovani fino a 40 anni e le donne.
I Piani di Sviluppo Rurale (PSR) hanno contribuito a garantire aiuti sempre più finalizzati non alle singole produzioni, ma a uno sviluppo sostenibile del territorio. Queste influenze politiche sull'agricoltura hanno fatto sì che negli ultimi due decenni siano cambiati di molto i canoni standard delle aziende agricole. A fianco di quelle "tradizionali" si sono infatti venute a formare aziende diverse, non più con l'obiettivo principale di produrre grandi quantità, ma di ottenere produzioni (anche piccole) di alta qualità, in contesti territoriali anche particolari e svantaggiati che trovano così modo di essere valorizzati. Tanto che, in alcuni casi, se il prodotto di qualità valorizza un territorio, è accaduto anche l'opposto, ovvero che il contesto territoriale valorizzasse determinati prodotti agroalimentari. Negli ultimi anni si è arrivati anche a percepire la grande importanza delle aziende agricole per la salvaguardia dell'ambiente. Infatti, le funzioni dell'agricoltura in questa direzione possono essere molteplici: dalla salvaguardia di particolari ambienti e habitat utilizzabili da specie selvatiche, alla funzione di aree tampone all'inquinamento, fino alla funzione di assorbimento dei gas serra. Con l'agricoltura intensiva spesso si era arrivati alla scomparsa quasi totale di numerosi habitat, con conseguente impoverimento biologico di molte aree: anche in questo caso la PAC ha dato l'impulso per un'inversione di rotta, favorendo, ad esempio, la reintroduzione di piccole aree umide nelle aziende, a fronte di un contributo economico per coprire la perdita di superficie coltivabile.
Gli strumenti attraverso i quali il legislatore intende sostenere il settore agricolo sono diversi, anche se la parte maggiore di essi fa capo alla PAC. Questa, come già anticipato, si articola in due pilastri che danno origine a pagamenti di differente tipologia. Il più importante è sicuramente il secondo pilastro, conosciuto come PSR (Piano di Sviluppo Rurale), che è uno strumento efficace attraverso il quale ammodernare e rendere competitive le aziende agricole.
I tre obiettivi strategici di lungo periodo del PSR sono:
il miglioramento della competitività del settore agricolo;
la gestione sostenibile delle risorse naturali;
lo sviluppo equilibrato dei territori rurali (art. 4 Reg. UE n. 1305/2013).
Non è casuale che all'interno del PSR sia rivolta un'attenzione particolare ai giovani agricoltori (di età compresa tra 18 e 40 anni), perché essi rappresentano l'imprenditoria più dinamica e sono gli artefici principali della futura agricoltura. Tali misure di incentivo rivolte ai giovani diplomati o laureati, mirano non solo a offrire loro sbocchi lavorativi, ma anche a favorire
Tabella 1 • Numero dei regolamenti attivati e relativi importi nei Paesi aderenti al PSR.
Paese |
Regolamenti attivati |
Importo affidato (MLN/€) |
Belgio |
2 |
648 |
Bulgaria |
1 |
2.367 |
Repubblica Ceca |
1 |
2.306 |
Danimarca |
1 |
919 |
Germania |
15 |
9.446 |
Estonia |
1 |
823 |
Irlanda |
1 |
2.191 |
Grecia |
1 |
4.718 |
Spagna |
17 |
8.297 |
Francia |
27 |
11.385 |
Croazia |
1 |
2.026 |
Italia |
21 |
10.444 |
Cipro |
1 |
132 |
Lettonia |
1 |
1.076 |
Lituania |
1 |
1.613 |
Lussemburgo |
12 |
101 |
Ungheria |
1 |
3.431 |
Malta |
1 |
97 |
Paesi Bassi |
1 |
765 |
Austria |
12 |
3.938 |
Polonia |
1 |
8.698 |
Portogallo |
3 |
4.058 |
Romania |
1 |
8.128 |
Slovenia |
1 |
838 |
Repubblica Slovacca |
1 |
1.560 |
Finlandia |
2 |
2.380 |
Svezia |
1 |
1.764 |
Regno Unito |
4 |
5.200 |
Totale CE |
118 |
99.586 |
l'ingresso di giovani nel settore primario, investendo così sul territorio con la diffusione di nuove idee in campo agrario. I giovani, infatti, sono solitamente molto aperti alle innovazioni e potrebbero fungere da stimolo per la diffusione di tecniche oggi ancora marginali o di nicchia.
Il PSR si articola su base nazionale (PSRN) e successivamente su base regionale; in sostanza fornisce degli aiuti finanziari che vengono concessi per mezzo di bandi pubblici detti "Misure".
Gli obiettivi di tali finanziamenti sono molteplici, fra essi ricordiamo:
premiare i giovani al loro primo insediamento;
migliorare l'efficienza della produzione aziendale con l'introduzione di nuove tecnologie quali la tecnica conservativa del suolo;
rendere più competitiva la realtà produttiva aziendale adeguandosi ai mutamenti del mercato;
migliorare le conoscenze professionali attraverso la partecipazione a corsi di formazione o a visite ad aziende leader di quel particolare settore;
promuovere tecniche a minore impatto ambientale nella difesa fitosanitaria;
promuovere il benessere animale;
introdurre tecniche irrigue più efficienti;
favorire processi produttivi a minore emissione di carbonio e ammoniaca;
incentivare la produzione di energia da fonti rinnovabili;
incentivare il turismo rurale;
prevenire gli incendi nelle aree forestali.
Per la programmazione 2014-2020 sono stati attivati diversi programmi nazionali, che possono essere declinati in programmi regionali; nella Tab. 1 si riportano i dati dei singoli Paesi aderenti al Programma di Sviluppo Rurale.
L'accesso agli aiuti del PSR è condizionato ad alcune prerogative indispensabili. Il richiedente deve infatti:
possedere la Partita IVA;
essere iscritto alla Camera di Commercio;
essere iscritto all'INPS, gestione agricola;
essere iscritto all'anagrafe delle aziende agricole della propria Regione;
avere i requisiti di professionalità agricola: l'iscrizione IAP (Imprenditore Agricolo Professionale) soddisfatta dal possesso di uno specifico titolo di studio in ambito agricolo oppure dall'accumulo di un numero di anni contributivi da attività lavorativa pregressa o da svolgere (nel prossimo futuro) in campo agricolo;
apertura del Fascicolo aziendale presso un CAA (Centro di Assistenza Agricola) con indirizzo di posta elettronica certificata (PEC).
L'interessato, potenzialmente anche il giovane diplomato, individuato il suo settore operativo (cioè la misura che gli interessa), dovrà tenersi
informato e aggiornato sui programmi del PSR (detti cronoprogrammi), che riportano la pubblicazione dei bandi o la data della loro prossima uscita (Tab. 2). Le diverse misure attuate dal PSR, infatti, non vengono aperte tutte nel medesimo momento ma, a seconda dei cronoprogrammi, in uno o più momenti della durata quinquennale del PSR.
Per l'assegnazione delle risorse, hanno la precedenza le zone svantaggiate (come ad esempio le aree montane o collinari marginali rispetto a quelle di pianura) (Fig. 9). Più alto è il punteggio del Piano di Sviluppo Aziendale, maggiori sono le probabilità di ottenere il finanziamento. Il beneficiario dovrà avviare le opere entro un arco temporale prestabilito (ad esempio 9 mesi) a partire dall'avvenuta comunicazione dell'accettazione della domanda e dovrà completarle entro un tempo massimo (ad esempio 3 anni). Tutte le spese dovranno essere documentate.
Normalmente il versamento dell'intero contributo avviene al termine dei lavori. In precedenza, i finanziamenti venivano erogati al momento della presentazione dei progetti da realizzare o dei preventivi di spesa. Oggi non è più così e gli importi finanziati sono una quota parte dell'investimento (difficilmente è finanziato al 100%) e possono essere erogati presentando le fatture degli stadi di avanzamento.
Per investimenti più importanti è possibile richiedere un acconto, garantito da fideiussione bancaria, per poter dare inizio ai lavori. Le zone classificate come svantaggiate usufruiscono di aliquote di finanziamento superiori rispetto alle zone di pianura. Colui che compie l'investimento è tenuto a rispettare i vincoli del Piano di Sviluppo Aziendale per un tempo variabile da 5 a 10 anni.
A partire dal 2016, in molte Regioni la presentazione delle domande di aiuto e pagamento del PSR avviene esclusivamente online per mezzo di una apposita applicazione, attraverso la quale vanno inviati tutti i documenti (domanda e allegati), anche nel caso in cui gli originali siano cartacei.
L'applicativo PSR consente di generare il documento informatico della domanda di aiuto o pagamento, che può essere sottoscritta:
con firma digitale;
con firma autografa, previa stampa su supporto cartaceo (poi scansionata);
con firma grafometrica.
Esempio 1
Finalità: aumento della redditività della coltura e riduzione dell'impiego di agrofarmaci.
Specie: ciliegio.
Avversità da prevenire: spacco della drupa causato dalla pioggia (cracking) e controllo di Drosophila suzukii (moscerino della frutta).
Mezzi di difesa: telo antipioggia e rete antinsetto per la protezione del ceraseto. Queste problematiche sono di stretta attualità e sono coerenti con gli obiettivi del PSR.
Spese medie a ettaro: 60.000 €, di cui finanziabili 40.000 €.
Contributo da PSR: dal 30 al 40% dell'importo finanziabile.
Esempio 2
Oggetto d'intervento: superficie boschiva in Appennino.
Tipo di foresta: matricine di abete bianco e abete Douglas dell'età media di 50 anni.
Finalità: risanamento del bosco, prevenzione degli incendi boschivi attraverso una maggiore efficienza della viabilità forestale.
Modalità: abbattimento selettivo e asportazione delle piante secche, deperienti e danneggiate dal vento e dal carico della neve.
Finanziamento: 80% dei costi.
L'inquinamento è una azione dell’uomo che, direttamente o indirettamente, altera l’ambiente con effetti tali da mettere in pericolo la salute umana, danneggiare le risorse biologiche e gli ecosistemi e interferire con gli usi legittimi dell’ambiente.
Oggi l'inquinamento viene considerato un problema essenziale per la continuità della vita sulla Terra.
Il principale rimedio all'inquinamento del suolo consiste nell'attuare corrette politiche di gestione, nonché nell'emanazione e nel rispetto di specifiche normative già esistenti per la sostenibilità ambientale e la tutela dell'ambiente naturale.
L'inquinamento del suolo può essere contrastato, ad esempio, con il rimboschimento di territori forestali oppure mediante procedimenti di bonifica. La porzione di terreno inquinata può essere rimossa tramite escavazione e posta in una zona di confinamento in modo che non si abbiano rischi per gli esseri umani o per gli ecosistemi sensibili.
Bando |
Dotazione finanziaria (€) |
Mese previsto pubblicazione bando (Decisione G.R. n. 7/2017) |
Bando pubblicato si/no |
Scadenza bando |
Sottomisura 8.5 - Sostegno investimenti destinati ad accrescere la resilienza di ecosistemi forestali |
7.500.000 |
febbraio-17 |
SI |
31/05/2017 (scaduto) |
Operazione 10.1.4 - Conservazione risorse genetiche animali per salvaguardia biodiversità |
800.000 |
marzo-17 |
SI |
15/06/2017 (scaduto) |
Sottomisura 13.1 - Indennità compensative in zone montane |
4.000.000 |
aprile-17 |
SI |
15/06/2017 (scaduto) |
Sottomisura 8.1 - Sostegno alla forestazione/imboschimento |
7.000.000 |
aprile-17 |
SI |
31/07/2017 (scaduto) |
Sottomisura 1.2 - Progetti dimostrativi e azioni informative |
2.000.000 |
luglio-17 |
SI |
15/11/2017 ore 13.00 (scaduto) |
Sottomisura 3.2 - Sostegno attività di informazione/promozione, svolte da associazioni di produttori nel mercato interno |
1.350.000 |
settembre-17 |
SI |
11/12/ 2017 ore 13.00 (scaduto) |
Progetti integrati di filiera - PIF AGRO |
30.000.000 |
luglio-17 |
SI |
03/01/2018 ore 13.00 (scaduto) |
Sottomisura 8.4 - Sostegno per il ripristino danni alle foreste da incendi, calamità naturali ed eventi catastrofici |
5.000.000 |
settembre-17 |
SI |
20/02/2018 ore 13.00 |
Progetti integrati di filiera - PIF FORESTALE |
7.890.000 |
ottobre-17 |
SI |
Presentazione domande dal 15 /01/2018 ore 13.00 al 29/6/2018 ore 13.00 |
Piano Strategico dei Gruppi Operativi (GO) del PEI 2017 |
7.570.000 |
novembre-17 |
SI |
20/03/2018 ore 13.00 |
Operazione 4.3.1 - Sostegno agli investimenti agricoli in infrastrutture per incentivare l'efficienza nella gestione della risorsa idrica |
4.000.000 |
settembre-17 |
NO |
|
Sottomisura 5.2 - Ripristino di terreni agricoli e del potenziale produttivo danneggiati da calamità, avversità ed eventi catastrofici |
2.500.000 |
settembre-17 |
NO |
|
Sottomisura 16.9 - Agricoltura sociale |
1.000.000 |
settembre-17 |
NO |
|
Sottomisura 7.2 - Realizzazione di impianti pubblici per la produzione di energia da fonti rinnovabili |
9.000.000 |
novembre-17 |
NO |
|
Strumenti finanziari
Operazione 4.1.6 - Miglioramento della redditività e della competitività delle aziende agricole Operazione 4.2.2 - Investimenti nella trasformazione, commercializzazione e/o nello sviluppo dei prodotti agricoli |
9.845.000 |
dicembre-17 |
NO |
Dalla metà degli anni ‘60 del secolo scorso l'uso di ▶fertilizzanti e ▶pesticidi in agricoltura è progressivamente aumentato, con numerosi effetti che riguardano sia la contaminazione delle acque di falda e dei sedimenti dei corpi idrici superficiali, sia l'eutrofizzazione dei laghi e del mare.
La Commissione Europea dell'Agricoltura aggiorna costantemente l'elenco relativo alle sostanze attive di cui all'allegato I della Direttiva 91/414/CEE, per cui alcune molecole non sono state più autorizzate a essere immesse in commercio, in quanto considerate pericolose per la salute umana e per l'ambiente; altre sono sospese e riammesse periodicamente, altre ancora sono state nuovamente autorizzate dall'Istituto Superiore di Sanità. Attualmente, su 1.000 principi attivi disponibili, l'agricoltura italiana dispone di sole 350 sostanze attive per la lotta fitopatologica.
La Direttiva Europea sull'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari n. 128/2009 e la Direttiva Macchine 2006/42/CE, hanno poi introdotto misure specifiche sia a tutela dell'ambiente, sia per sensibilizzare gli agricoltori all'uso di mezzi tecnologicamente idonei per ridurre le dispersioni.
L'applicazione della difesa integrata implica necessariamente il coinvolgimento di consulenti in possesso di specifica competenza in campo fitoiatrico che consiglino il tipo di terapia (agronomica, meccanica, biologica o agrofarmacologica) consigliando, se il caso, quale principio attivo utilizzare e in quale dose.
L'Italia attualmente è l'unico paese dell'UE che si è dotato (dal 2005) dell'obbligo di tenuta del registro dei trattamenti e dell'acquisto dei fitofarmaci, come anche della formazione necessaria per il rilascio del patentino, nonché del rispetto delle disposizioni relative alla difesa integrata.
I regolamenti direttamente applicabili nella legislazione dei Paesi dell'Unione Europea, da utilizzare modo uniforme in tutta la Comunità, consentono di garantire un elevato livello di tutela dei consumatori europei, di eliminare gli ostacoli agli scambi commerciali tra gli Stati membri e tra i Paesi terzi e la Comunità e di ottimizzare le risorse finanziarie nazionali.
Si cerca quindi di incentivare pratiche come l'agricoltura biologica o integrata che hanno un minore impatto sull'ambiente. Un'agricoltura rispettosa dell'ambiente può diventare un utile mezzo contro l'inquinamento dell'aria: le piante riescono infatti a contrastare molto bene tale fenomeno, assorbendo grandi quantità di anidride carbonica e altre sostanze. Potenziali rimedi all'inquinamento:
Riduzione dei gas inquinanti, come stabilito dal protocollo di Kyoto (2007) per evitare calamità naturali non arginabili.
Utilizzare il più possibile tecnologie ecosostenibili in agricoltura e nell'industria, dando priorità al riutilizzo di materie prime e all'utilizzo di fonti e materie prime rinnovabili: come ad esempio le biomasse, il biogas, le acque di vegetazione in agricoltura; e ridurre inoltre le emissioni industriali di biossido e monossido di carbonio e di derivati clorurati, fosforati e solforati.
Utilizzare in agricoltura il sistema della microirrigazione goccia a goccia, con il quale si risparmierebbe in totale circa il 50% di acqua: rivalutare i quantitativi di acqua e le tariffe relative, disponibili per i grandi fruitori cioè industria e agricoltura.
Ammodernare e manutenere correttamente le reti idriche per evitare le dispersioni e riutilizzare in agricoltura e nell'agroindustria le acque reflue delle lavorazioni.
Controllare l'uso di fertilizzanti e pesticidi: negli ultimi anni il mercato dei prodotti fitosanitari risulta complessivamente in calo (-2,5%). Registrano un moderato incremento solo gli erbicidi e gli insetticidi (rispettivamente del 9% e 2%), in calo i fungicidi (-7,6%) e i molluschicidi, i coadiuvanti e i fitoregolatori (-3,8%).
In che cosa consiste il concetto di sviluppo sostenibile?
In uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri.
In che cosa consiste la condizionalità?
È costituita da una serie di norme e regole che le aziende agricole devono rispettare per poter accedere al regime del pagamento unico. L'intento è quello di ottenere un corretto equilibrio tra produzione agricola competitiva e rispetto della natura e dell'ambiente.
Che cosa sono i Piani di Sviluppo Rurale (PSR)?
Sono piani di programmazione e finanziamento regionali, a durata quinquennale, per interventi da effettuarsi nel settore agricolo, forestale e dello sviluppo rurale.
Esiste un rimedio all’inquinamento del suolo?
Il principale rimedio consiste nell'attuare corrette politiche di gestione, nonché nell'emanazione e nel rispetto di specifiche normative esistenti per la sostenibilità ambientale e la tutela dell'ambiente naturale.
ECONOMIA E AGROSISTEMI
VOLUME 2