4.1 Valutazioni per danni e assicurazioni

TIPOLOGIA E STIMA DI DANNI
dovuti a
TERZI O SINISTRI
GRANDINE
INCENDIO FABBRICATI
ALLAGAMENTO
FAUNA SELVATICA

Stima dei danni

La definizione di danno è "Ogni fatto, circostanza, azione che nuoce a persone o a cose, sia materialmente sia immaterialmente. Può consistere in una diminuzione di patrimonio, nel dolore inflitto a una persona, in un danno morale o in una alterazione dell'equilibrio ambientale".


Un danno patrimoniale determina una diminuzione del patrimonio (danno emergente) quando si abbassa il valore del capitale, oppure causa una diminuzione o un annullamento di reddito (lucro cessante).

I danni possono essere dovuti ad azioni dolose o a sinistri, cioè a cause accidentali. Il Codice Civile nelEart. 2043, afferma chiaramente che "qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno".

E ancora, nell'art. 203 del Codice Civile: "Chi è danneggiato deve essere rifondato per ristabilire la normalità delle cose".

Gli aspetti economici utilizzati in questo caso estimativo sono:

  • valore di mercato, quando si ha la completa distruzione del bene il cui valore va riferito al momento in cui è avvenuto il danno;

  • valore di ricostruzione, quando è da valutare il danno a un bene parzialmente distrutto, al fine di conteggiare la spesa per riportare il bene alle condizioni primitive, in sostanza è un ppv di costo;

  • valore di capitalizzazione, quando sono da valutare i danni, totali o parziali, di beni a fecondità ripetuta (che producono reddito);

  • valore di trasformazione, in genere è usato per un danno ai prodotti della terra destinati ordinariamente alla trasformazione (foraggi, uva, olive, ecc.);

  • valore di surrogazione, quando il danno riguarda la distruzione di un bene non più reperibile sul mercato, ma che può essere sostituito con altro bene con la stessa utilità.

L'iter che il perito deve seguire nella stima dei danni è il seguente:

  • stabilire l'esistenza del danno;

  • determinare la causa o le cause del danno;

  • indicare il comportamento del danneggiato;

  • esporre le modalità con cui si è manifestato il danno;

  • precisare la natura del danno;

  • effettuare la stima del danno;

  • indicare la misura del risarcimento (indennità).

Danni dovuti all'azione di terzi o di sinistri

Per tutelarsi da questo tipo di danni è possibile stipulare una polizza (contratto di assicurazione). Tale contratto stabilisce le regole di comportamento dell'assicuratore e dell'assicurato e obbliga l'assicuratore a risarcire l'assicurato in caso di danno, dietro un compenso detto premio.


Fra le disposizioni contrattuali più importanti ricordiamo:
  • il risarcimento non può superare il valore del danno anche se l'assicurazione è contratta con più compagnie: ognuna infatti deve sapere dell'altra per intervenire proporzionalmente;

  • l'assicurato deve dichiarare il valore del bene che deve essere coperto dalla polizza e su questo valore viene calcolato il premio. In questo caso si possono avere tre variabili:

1. si può avere una assicurazione piena (non frequente nella pratica), quando il valore assicurato coincide esattamente con quello effettivo dei beni. In questo caso l'eventuale indennizzo sarà uguale all'ammontare del danno in quanto il coefficiente dell'assicurazione è uguale all'unità:

valore assicurato/valore del bene = 1


2. si può avere una sottoassicurazione (molto comune), quando il valore assicurato è inferiore a quello effettivo dei beni. In questo caso l'indennizzo sarà inferiore al danno sofferto perché il coefficiente di assicurazione è inferiore all'unità. Infatti:

valore assicurato/valore del bene = <1


Se ad esempio è stato assicurato un bene per 56.000 €, ma il suo valore effettivo è di 92.000 €, il rapporto tra i due valori 56.000/92.000 = 0,608 cioè l'assicurazione liquida il 60% del danno;


3. infine la sovrassicurazione si ha quando il valore assicurato è superiore a quello effettivo dei beni, dunque il coefficiente di assicurazione risulta maggiore dell'unità, ma l'indennizzo non potrà superare il valore del danno:

valore assicurato/valore del bene = >1


Se ad esempio è stato assicurato un bene per 86.000 €, ma il suo valore effettivo è di 65.000 €, il rapporto tra i due valori 86.000/65.000 = 1,32 e l'assicurazione liquida il 100% del danno;

  • in caso di sinistro, l'assicurato deve comunicare entro 72 ore l'evento all'assicuratore;

  • l'assicurato deve fare il possibile per evitare o diminuire il danno (obbligo di salvataggio).

In sintesi:


Danni da grandine

La stima dei danni da grandine viene eseguita, generalmente, da periti delle assicurazioni che si devono attenere alle condizioni contenute nella polizza.


Il perito per la valutazione dei danni da grandine deve accertarsi:

  • che il premio sia stato pagato;

  • che gli appezzamenti danneggiati corrispondano a quelli assicurati;

  • che il danno non sia stato volutamente peggiorato;

  • che il danno sia dovuto realmente alla grandine;

  • che siano stati attuati interventi atti a diminuire le conseguenze dell'evento;

  • che la produzione dichiarata corrisponda a quella ottenibile sull'appezzamento assicurato;

  • che ci sia la possibilità di attivare colture sostitutive alla coltura danneggiata, dal momento dell'evento alla fine del ciclo, in quanto si otterrebbe un reddito sostitutivo (Rs) che diminuirebbe il valore del danno;

  • della franchigia, ovvero della percentuale non risarcibile dall'assicurazione per contratto (2-8%).

Dopo tali verifiche il perito può procedere alla valutazione del danno da grandine, indicando la percentuale danneggiata della produzione per la ricerca del valore del prodotto perduto (Vpp).

L'art. 1908 del Codice Civile stabilisce che: "Nell'assicurazione dei prodotti del suolo il danno si determina in relazione al valore che i prodotti avrebbero avuto al tempo della maturazione o al tempo in cui ordinariamente si raccolgono".

In sostanza, la valutazione del danno da grandine viene a coincidere con il frutto pendente, ma nel caso di colture poliennali la grandinata può compromettere anche la produzione delle annate future. Nel calcolo dell'entità del danno il perito deve quindi conoscere le fasi vegetative delle piante in esame, in quanto una grandinata nel momento della fioritura può risultare più dannosa rispetto a un altro momento.

Un altro elemento da tenere in considerazione sono le parti colpite della pianta in relazione al loro impiego, si pensi ad esempio alle foglie del tabacco.

Rilevamento per stabilire la percentuale del danno

Procedura delle aree di saggio: il perito individua le zone omogenee di danno e tra esse sceglie una o più aree di saggio della dimensione di almeno 2 m2. Le piante dell'area vengono raggruppate a seconda della percentuale del danno, per ottenere la percentuale media calcolata con la media ponderata. 
Procedimento per campione: vengono esaminate 100 piante colpite (scelte a caso) e si raggruppano in base alla percentuale di danno. Con la media ponderata si calcola poi la percentuale media del danno:


Piante

% del danno

50

70

30

40

10

20

10

10

Somma 100

 


Danno medio = 50 x 0,7 + 30 x 0,4 + 10 x 0,20 + 10 x 0,1/100 = 0,50

Il risultato (50%) esprime la percentuale di prodotti futuri distrutti. Il valore del prodotto perduto si calcola quindi con la seguente formula:

Vpp = Produzione ottenibile x 50% - spese risparmiate

ESERCIZIO APPLICATIVO

Su una superficie coltivata a meleto di 2 ha si è abbattuta una forte grandinata. Si tratta di un frutteto specializzato, coetaneo, poliennale, della cultivar Ozark Gold allevata a vaso con sesto di 5 X 5 m. Si trova al 18° anno di età. Normalmente la media annua di produzione per ettaro è di 28 t vendibili a 3,8 €/t. LEMT è di 25 anni.

Al rilevamento è risultato che la grandinata ha colpito rappezzamento determinando tre zone omogenee di danno, rilevato con il procedimento per campione che deve essere elaborato a media ponderata:

0,1 ha = 5%
1,3 ha = 30% 
0,6 ha = 8%


Stabilire il danno dell’anno in corso e l’indennità, sapendo che la franchigia è del 5%. Il valore assicurato è di 7.500 €/ha. Nella gravità dell’evento il danno si ripercuote anche sui cicli vegetativi futuri limitatamente alla zona centrale di 1,3 ha.

Nella suddetta zona è stato rilevato il danno futuro come segue:

  1. sul 20% dell'appezzamento si ha una perdita di prodotto del 10% per l'anno successivo all'evento (19° anno) e del 50% per tutta la durata del ciclo;

  2. sul 40% dell'appezzamento colpito si ha una perdita di prodotto del 30% per l'anno successivo all'evento (19° anno) e quindi si raccoglierà il 90% del prodotto fino alla fine del ciclo;

  3. sulla restante parte si raccoglierà l'85% del prodotto per tutto il ciclo residuo.

Si vuol conoscere il danno totale provocato dalla grandinata e l'indennizzo ottenibile.


 a  Calcolo del danno nell’anno dell’evento (18° anno)

Per calcolare il danno su tutta la superficie colpita dalla grandine occorre effettuare la media ponderata delle 3 zone, in quanto l'appezzamento assicurato è stato colpito nella sua totalità.

% danno = (0,1 x 5%) + (1,3 x 30%) + (0,6 x 8%)/0,1 + 1,3 + 0,6 = 23%


L'assicurazione dovrà liquidare la percentuale di danno con l'esclusione della franchigia, pertanto avremo:

23% - 5% = 18%

Danno = Valore prodotto perduto - eventuali redditi sostituivi - spese risparmiate

D = Vpp - Rs - Sr

Vpp = 28 t/ha x 2 ha = 56 t x 0,18 = 10,08 t x 380 €/t = 3.830 €


DOVE
Rs sono i redditi sostitutivi che, in questo caso, non sono quantificabili, in quanto l'ordinamento è altamente specializzato;

Sr sono le spese di raccolta, per quantificare gli importi delle operazioni colturali residue, cioè dal momento della grandinata alla fine del processo produttivo. Normalmente si quantificano le spese di raccolta corrispondenti alla quantità di tonnellate danneggiate e quindi non raccolte. In alcuni casi, però, possono essere considerate anche operazioni corrispondenti ai trattamenti fitosanitari. Nel nostro caso, utilizzando i dati tecnici si calcolano le Sr nelle operazioni di raccolta.

Calcolo dei costi di raccolta integrata per ettaro:

manodopera 180 h/ha x 6 €/h = 1.080 €/ha 

Costo del carro di raccolta con piattaforma

carburante 300 kg/ha x 0,8 €/kg = 240 €/ha

Totale 1.320 €/ha

Per raccogliere 1 tonnellata di mele basta dividere per la produzione a ettaro:

1.320 €/ha/28 t/ha = 47,14 €/t raccolto

Poiché il danno consiste in 10,08 t di mele non raccolte, la spesa risparmiata sarà:

10,08 t x 47,14 = 475,17 €

Il danno valutato al 18° anno, ovvero il danno nell'anno dell'evento, sarà quindi pari a: 

D = Vpp - Rs - Sr = 3.830 - 0 - 475,17 = 3.354,83 €

 b  Ricerca del danno per gli anni successivi (r = 0,06):


* [(1,3 ha x 0,2) x 28 t/ha] x 0,1 x 380 €/t = 276,64 € x q6 = 393 €

** [(1,3 ha x 0,2) x 28 t/ha] x 0,5 x 380 €/t = 1.383 x (q6 - 1/r) = 9.648 €




* [(1,3 ha x 0,4) x 28 t/ha] x 0,3 x 380 €/t = 1.660 € x q6 = 2.354 €

** [(1,3 ha x 0,4) x 28 t/ha] x 0,1 x 380 €/t = 553 x (q6 - 1/r)  = 3.857 €




* [(1,3 ha x 0,4) x 28 t/ha] x 0,15 x 380 €/t = 830 x (q7 -1/r) = 6.966 €


Valore del danno al 25° anno = 393 + 9.648 + 2.354 + 3.857 + 6.966 = 23.218 €


Calcolo tonnellate non raccolte:

28 x 0,1 x 0,2 = 0,56
28 x 0,5 x 0,2 = 2,8 
28 x 0,4 x 0,3 = 3,36 
28 x 0,4 x 0,1 = 1,12 
28 x 0,4 x 0,1 = 1,12

Totale 8,96 t/ha


Le percentuali di danno utilizzate nel conteggio si intendono già diminuite della franchigia, pertanto l'importo del Vpp alla fine del 25° anno è quello da inserire nel conteggio del danno:

Calcolo delle Sr = 8,96 t x 47,14 t/€ = 422,37 € (al 18° anno)

Danno al 18° anno = 23.218 x 1/q7 = 15.440 €

D = 15.440 - 0 - 422 = 15.018 €


Il danno stimato dal perito per l'anno in corso e per gli anni successivi è dato dalla somma dei valori riportati sul grafico e corrisponde a 18.272 €.


 c  Calcolo dell’indennità

Ovvero il calcolo della quantità di moneta che l'assicurazione liquida in base al danno subito in seguito alla grandinata e in base al coefficiente di assicurazione (Ka):

Ka = valore assicurato/valore del bene (cioè il valore del danno stimato)

7.500 €/ha x 2 ha/18.272 = 0,82 (cioè 82%)


Si tratta di una sottoassicurazione in quanto il Ka è inferiore all'unità. Pertanto avremo:

Indennità = 18.272 x 82% = 14.983 €

Di seguito riportiamo l'esempio del metodo di rilevamento ed elaborazione per la ricerca della percentuale di danno utilizzato dalle assicurazioni in caso di grandine su impianti da frutto.


Esempio

Sia da calcolare il danno subito a causa di una grandinata da una coltura di melo (cv Golden) allevato a palmetta anticipata. Il perito sull'area di saggio ha rilevato un campione rappresentativo di 96 frutti. L'elaborazione della percentuale è la seguente:

Proprietà: Michele MONTI    Specie: MELO    Varietà: Golden
Campione n. frutti Totale frutti
Percentuale di danno rilevata
Elaborato

38

38

0%

0

10

10

5%

50

15

15

25%

375

18

18

40%

720

10

10

70%

700

5

5

100%

500

96

  2.345 


2.345/96 = 24,4%


Sulla percentuale di danno sopra riportata si deve provvedere a calcolare il valore del danno e la conseguente indennità, col metodo che già è stato esposto.

In figura 3 si riporta il tabulato fornito dall'assicurazione.

Danni da incendio su fabbricati

La valutazione, all'attualità, di un fabbricato interessato da incendio è eseguita al ppV costo e rappresenta cioè la quantità di moneta che si sarebbe spesa, oggi, per costruire un fabbricato simile a quello incendiato; per questo motivo si ottiene un valore a nuovo che tuttavia deve essere corretto in base alla sua età. Per riportare il valore all'attualità si utilizzano le tabelle di vetustà, ovvero coefficienti di detrazioni, al valore a nuovo. In questo caso il perito ha rilevato l'età del fabbricato che ha 15 anni: pertanto, consultando le tavole, corrisponde a un coefficiente di 0,8.

Il danno può essere quindi così valutato:

D = (Vr x c) - Mr

DOVE

Vr è il valore reale del fabbricato; 

c è il coefficiente di vetustà;

Mr sono i materiali di recupero.

Esempio

Un'abitazione di tipo rurale è assicurata per 30.000 €. Un perito è stato incaricato di eseguire un sopralluogo perché essa ha subito un incendio.

Dall'indagine è emerso che:

  • il valore attuale del fabbricato è di 60.000 € (eseguito a valore di costo);

  • dopo l'incendio si possono recuperare materiali per 5.000 €.

D = (60.000 x 0,8) - 5.000 = 43.000 €

Calcolo del coefficiente di assicurazione: 30.000/43.000 = 0,70 €

L'indennità spettante quindi è pari a: 43.000 x 0,70 = 30.100 €

Macchine e prodotti di scorta

Nel caso che il fabbricato contenga macchine o prodotti di varia natura (scorte, ecc.), l'ammontare del danno totale va aumentato sommando anche i valori di macchine e prodotti presenti nel manufatto al momento dell'incendio; valori opportunamente documentati e stimati (calcolati) in base al loro grado di vetustà o utilizzo.

Danno da allagamento

Anche in caso di allagamento è possibile calcolare il danno subito dalle colture e la conseguente indennità da rifondere al danneggiato.

Il perito, come nel caso del danno da grandine (ma lo stesso vale anche per altri danni provocati da avversità meteoriche) dovrà per prima cosa appurare l'effettivo danno occorso alla coltura e controllare che l'appezzamento che ha subito il danno sia effettivamente assicurato.

La procedura si divide generalmente in tre step:

  1. rilevamento per stabilire la percentuale di danno;

  2. calcolo del danno come valore del prodotto perduto;

  3. determinazione dell'indennità.

Rilevamento per stabilire la percentuale del danno

Per prima cosa si deve procedere all'individuazione della superficie allagata in seguito all'evento dannoso e all'interno di essa calcolare la percentuale di danno. Se la superficie è completamente allagata sarà necessario attendere che le acque defluiscano per poter accedere agli appezzamenti.

A seconda del tempo di permanenza delle acque sul terreno, il perito valuterà, in base alla sua esperienza, la percentuale di danno. Più tempo l'acqua permane, più il danno si avvicina al 100%, perché le piante presenti tendono a morire per asfissia radicale. Per tempi di permanenza brevi, conviene aspettare che l'acqua si ritiri e, successivamente, valutare alcune piante in aree campione per capire la percentuale di danno.

Calcolo del Valore del prodotto perduto (Vpp)

Il valore del prodotto perduto è dato dalla produzione ottenibile moltiplicata per la percentuale di danno precedentemente calcolata:

Vpp = Produzione ottenibile x % danno


Una volta calcolato il Vpp si procede con il calcolo del danno che sarà dato da:

Danno = Valore prodotto perduto - spese risparmiate +
+ spese straordinarie di ripristino
D = Vpp - Sr + Sst

DOVE

Vpp è la produzione attesa (t) moltiplicata per il corrente prezzo di mercato; 

Sr sono le spese risparmiate per le operazioni colturali residue, cioè dal momento dell'evento dannoso alla fine del processo produttivo. Normalmente si quantificano le spese di raccolta corrispondenti alla quantità di tonnellate danneggiate e quindi non raccolte. In alcuni casi, però, possono essere considerate anche operazioni corrispondenti ad altri interventi come trattamenti fitosanitari, concimazioni, ecc.

Sst sono le spese straordinarie per ripristinare il terreno nello stato in cui si trovava prima dell'evento dannoso. Possono non esserci se l'allagamento della superficie è graduale e non si ha apporto di materiale di risulta. Nella maggioranza dei casi corrispondono a operazioni di ripristino dei terreni comprendenti eliminazione di pietre, ghiaia, sabbia e lavorazioni straordinarie del suolo per ricrearne la struttura e favorire il drenaggio dell'acqua.

In caso di colture arboree o erbacee poliennali il perito dovrà valutare anche l'eventuale danno al soprassuolo o alle produzioni degli anni futuri. Queste ultime possono essere di difficile determinazione, in quanto negli anni successivi all'allagamento si può manifestare un calo di produzione dovuto a varie cause: ad esempio, alterazione della struttura del suolo, impoverimento di sostanze nutritive per dilavamento, trasporto di sostanze inquinanti, ecc.

Calcolo dell’indennità

È il calcolo della quantità di moneta che l'assicurazione deve liquidare per il danno subito con l'allagamento, in base al coefficiente di assicurazione (Ka):

Ka = valore assicurato/valore del bene
(cioè il valore del danno stimato)

Pertanto avremo:

Indennità = Danno calcolato x Ka

Danni da fauna selvatica

Negli ultimi decenni, in conseguenza dell'espansione urbana e dell'intensificazione dell'agricoltura, si è assistito a un progressivo aumento dei danni alle colture agrarie provocati dalla fauna selvatica. Ciò è dovuto a una consistente diminuzione degli habitat naturali e a un contemporaneo adattamento di questi animali a vivere in contatto con l'uomo, in alcuni casi approfittando degli insediamenti antropici per cercare cibo e rifugio.

La fauna che crea maggiori problemi alle colture agrarie è il cinghiale, seguito da altri ungulati (capriolo, cervo e daino), da alcuni roditori (istrice, nutria) e da diverse specie di uccelli (storni, corvi, cornacchie, passeri, colombi, ecc.). In seguito al susseguirsi e intensificarsi di danni causati da questi animali, numerosi agricoltori hanno deciso di tutelarsi sottoscrivendo polizze assicurative. L'ampio numero di specie attive nel danneggiare le produzioni agrarie determinano altrettante tipologie di danno che possono essere: a carico di frutti, di giovani piantine, di semi in fase di germinazione e di semi prima della raccolta. Questo tipo di danni può inoltre essere diretto (se l'animale si nutre della coltura) o indiretto (se il danno è provocato dall'animale per calpestamento o mentre ricerca altro cibo).

Spesso, anche se non si è titolari di una assicurazione, si può richiedere un indennizzo per danno da fauna selvatica. La domanda di risarcimento va inoltrata all'organo competente da individuare in base alla zona dove si trova l'area colpita (Provincia, Regione, Ente Parco, ATC, ecc.).

L'organo competente in questione nominerà un perito per la determinazione del danno. In questo caso il perito estimatore si può trovare di fronte a una tipologia di danno molto eterogenea e variegata.

Anche in questo caso il lavoro del perito si divide in 3 fasi: individuazione dell'area danneggiata, determinazione del danno e calcolo dell'indennità.

Individuazione dell'area danneggiata e calcolo della percentuale media di danno

In questa fase (la più delicata) il perito dovrà stabilire la superficie danneggiata e la percentuale media del danno. Spesso l'alta eterogeneità del danno comporta il ricorso ad aree di saggio all'interno delle quali stabilire la media del danno (come già visto per la grandine, ma rispetto ad essa spesso i danni sono meno localizzati o a macchia di leopardo). Questo porta a un lavoro che può essere lungo e articolato, a causa della necessità di calcolare le singole superfici danneggiate.

Determinazione del danno

Anche in questo caso si ricerca il Vpp mediante la percentuale media di danno oppure moltiplicando la produzione unitaria per la superficie totale danneggiata:

Vpp = produzione ottenibile x % danno
Vpp = produzione unitaria x superficie danneggiata


Una volta calcolato il Vpp si procede al calcolo del danno che sarà dato da:

Danno = valore prodotto perduto - spese risparmiate +
+ eventuali spese straordinarie di ripristino
D = Vpp - Sr + Sst


Anche in questo caso, su colture arboree o erbacee poliennali il perito dovrà valutare anche l'eventuale danno al soprassuolo o alle produzioni degli anni futuri.

Calcolo dell’indennità

È il calcolo della quantità di moneta che l'assicurazione liquida in base al danno determinato dall'allagamento e al coefficiente di assicurazione (Ka):

Ka = valore assicurato/valore del bene
(cioè il valore del danno stimato)

Pertanto avremo:

Indennità = danno calcolato x Ka

STOP E SINTESI

Le tipologie di danno e le assicurazioni

In che cosa consiste un danno patrimoniale?

In un fatto nocivo che determina una diminuzione del patrimonio (danno emergente) quando si abbassa il valore del capitale, oppure causa una diminuzione o un annullamento di reddito (lucro cessante).


Come ci si tutela dai danni da terzi o sinistri?

Stipulando una polizza assicurativa che stabilisce le regole di comportamento dell'assicuratore e dell'assicurato e obbliga l'assicuratore a risarcire l'assicurato in caso di danno, dietro il pagamento di un compenso detto premio.


Come si valuta il valore del prodotto perduto (Vpp)?

L'art.1908 del Codice Civile stabilisce che: "Nell'assicurazione dei prodotti del suolo il danno si determina in relazione al valore che i prodotti avrebbero avuto al tempo della maturazione o al tempo in cui ordinariamente si raccolgono".


In caso di incendio come viene valutato il fabbricato coinvolto?

La valutazione è eseguita al ppv costo e rappresenta la quantità di moneta che si sarebbe spesa, oggi, per costruire un fabbricato simile a quello incendiato; si ottiene un valore a nuovo, che deve essere corretto in base alla sua età utilizzando le tabelle di vetustà.


STOP AND SUMMARY

The types of damage and insurance

What is material damage about?
It is a negative event which determines a decrease in property (actual loss) when the capital value decreases, or it causes an income decrease or annulment (loss of profit).

How can you protect yourself from damage by third parties or from accidents?
By taking out an insurance policy which sets the insurer’s and the insured person’s rules of conduct and obliges the insurer to compensate the insured person in case of damage, in exchange for a fee called insurance premium.

How is the value of the lost product evaluated (Vpp in Italian)?
The art. n. 1908 of the Civil Code establishes that: “As far as the insurance of products of the soil is concerned, the damage is assessed in relation to the value that those products would have at the time of their ripening or at the time when they would be usually harvested”.

How is a building evaluated in case of fire?
The evaluation is carried out at the ppv cost and it represents the amount of money that one would currently spend to construct a similar building. This way, you get the value for a new building, which has to be changed according to its age using the proper ageing tables.

ECONOMIA E AGROSISTEMI
ECONOMIA E AGROSISTEMI
VOLUME 2