Bosco a ciclo annuo non particellare matricinato
Bosco a ciclo poliennale matricinato e non
Ricreativo
Idrogeologico
Ambientale
Bosco a ciclo annuo non particellare matricinato
Bosco a ciclo poliennale matricinato e non
Ricreativo
Idrogeologico
Ambientale
L'impianto si può considerare ▶perpetuo in quanto il rinnovo è affidato alla disseminazione naturale delle matricine; la spesa di impianto viene perciò sostenuta una sola volta.
Per la valutazione, la superficie boschiva viene suddivisa in appezzamenti di uguale estensione, tanti quanti sono gli anni del turno. Le piante nei singoli appezzamenti sono coetanee a scalare di un anno da un appezzamento all'altro. In questo modo ogni anno è possibile eseguire il taglio di un appezzamento, sicché annualmente e costantemente si sosterranno le stesse spese e si otterranno gli stessi prodotti. In questo caso per la ricerca dei valori valgono gli stessi metodi visti per gli arboreti poliennali a ciclo annuo.
È un ▶bosco disetaneo con piante non raggruppate, ma disposte in ordine sparso e di età variabile da 1 a n anni. Ogni anno si effettua il taglio solo delle piante che hanno raggiunto la maturazione. In pratica, anche in questo caso, si dovrebbero sostenere costantemente le stesse spese e ottenere gli stessi prodotti.
Si tratta di un ▶bosco coetaneo su tutta la superficie. Il taglio finale avviene alla fine del turno, lasciando solo le matricine (come per i cedui), oppure la terra nuda nel caso di reimpianto artificiale (come per i pioppeti).
Nel primo caso si utilizza la stessa metodologia degli impianti arborei specializzati autonomi, ma bisogna tenere presente che il V0, cioè il valore terra, si riferisce a quello di un bosco matricinato, ossia un suolo non del tutto nudo poiché su di esso esiste un residuo arboreo (le matricine) spesso anche molto consistente (200-400 piante/ha), oppure le sole ceppaie o le capitozze che hanno il compito di iniziare un nuovo turno.
Anche per questo tipo di bosco esiste il valore terra del suolo completamente nudo, cioè come si presenta alla vigilia dell'impianto, e che dovrà essere chiamato V01 ovvero il valore terra all'inizio del periodo di formazione in cui avremo spese e prodotti e che sarà dato dalla seguente sintesi metodologica:
DOVE
Nel caso in cui, dopo il periodo di formazione, si abbia un ciclo annuo, la sintesi del metodo sopra riportato cambierà nel seguente modo:
V01 = [0∑01Pr - 0∑01Sp + (12/12∑0Pr - 12/12∑0sp)/r] x 1/qn
In pratica, la richiesta della determinazione del V01 è poco probabile: è molto complesso infatti eseguire conteggi per la ricerca del reddito nel periodo di formazione, in quanto spesso tale periodo si perde nel tempo.
Tale valutazione si rende necessaria, invece, in caso di danno (incendio) o di esproprio, perché è necessario stimare la distrutta possibilità di rinnovo del bosco. Nel caso di incendio il danno può anche essere valutato per differenza tra il valore del bosco al momento dell'incendio e quello al momento dell'impianto.
ESERCIZIO
Nel secondo caso si utilizza la metodologia degli impianti arborei specializzati autonomi, compresa quella per la ricerca del V0.
Riassumendo per la ricerca del V0 avremo:
V0 = P ⋅ 1/qn - q
DOVE
P = n∑0Sp - n∑0Pr è il reddito periodico costante posticipato illimitato;
1/qn - 1 è il coefficiente dell'accumulazione iniziale di redditi poliennali costanti posticipati illimitati.
Per la ricerca del Vm avremo:
Vm = (Vssp + V0)
Redditi passati -> V0 x qm + m∑0Sp - m∑0Pr
Redditi futuri -> (n∑mPr - n∑mSp - V0(qn-m - 1)/qn-m)
Per la ricerca del Vss avremo:
Vssp(n)
Redditi passati -> V0 x (qn - 1) + n∑0Sp - n∑0Pr
Redditi futuri -> (n∑mPr - n∑mSp - V0(qn-m -1)/qn-m)
La valutazione dei boschi, come abbiamo visto, segue le stesse regole di quella degli arboreti, quindi si tratta di ricercare V0, Vm e Vss. Nei boschi, però, esiste anche la possibilità di ricercare il Vss per mezzo del valore di macchiatico (detto anche impropriamente prezzo di macchiatico), che rappresenta il valore di mercato, al momento della stima, della massa legnosa considerata in piedi.
Esempio di stima della massa legnosa e del valore di macchiatico
Introduzione. È stata richiesta la stima di una massa legnosa da un'azienda che trasforma il legno in assortimenti mercantili.
Descrizione del bene. Si tratta di una superficie a pioppeto di 1 ha sita nel Comune di Pescia (PT) località Macchie di S. Piero, in zona pianeggiante, di scarsa fertilità. Il pioppeto è coetaneo, specializzato con turno di 12 anni. La cultivar (clone I 488) è allevata con un sesto di 5 x 8 m, con 250 piante/ha. Al momento della stima le piante sono in piena maturità e il loro stato vegetativo non ha un normale sviluppo.
Scopo della stima. Valutazione delle piante in piedi a fine ciclo sulla base del valore di macchiatico del pioppeto maturo a scopo di compravendita.
Stima della massa legnosa. Il sopralluogo ha messo in evidenza una certa eterogeneità di sviluppo, quindi è stato necessario dividere gli alberi in 5 classi isodia-metriche di 6 in 6 cm. Il lavoro di classificazione non sarebbe stato necessario se ci fosse stata omogeneità di sviluppo. Di seguito si riporta la tabella riepilogativa dei rilievi:
Tabella 2 • Modello piedilista.
Classi isodiametriche |
No piante rilevate |
Volume albero modello |
Volume classe (m3) |
||||
0 (cm) |
sb (m2) |
h (m) |
Nf |
V (m3) |
|||
Fino a 18 cm |
20 |
14 |
0,0154 |
10 |
1 |
0,154 |
3,08 |
Da 18 a 24 cm |
30 |
20 |
0,0314 |
10 |
1 |
0,314 |
9,42 |
Da 24 a 30 cm |
60 |
26 |
0,0531 |
12 |
1 |
0,637 |
38,21 |
Da 30 a 36 cm |
90 |
32 |
0,084 |
13 |
1 |
1,045 |
94,05 |
Da 36 a 42 cm |
50 |
40 |
0,125 |
13 |
1 |
1,625 |
81,25 |
Piante totali |
250 |
Totale massa legnosa di 1 ha di pioppeto |
226,08 |
Essendo il peso specifico del pioppo 900 kg/m3, il peso in tonnellate del legno stimato sarà:
226,08 m3 x 0,9 t = 203,47 t
Calcolo del valore di macchiatico
Attivo della trasformazione, assortimenti mercantili ricavabili dal legname prodotto dal pioppeto:
legname da trancia: 203,47 x 30% = 61,04 x 96 €/t = 5.859,84 €
legname da cartiera: 203,47 x 35% = 71,21 x 41 €/t = 2.919,61 €
legname da trancia: 203,47 x 30% = 71,21 x 70 €/t = 4.984,70 €
Totale 13.764,15 €
Passivo della trasformazione:
abbattimento 8% dell'attivo = 13.764,15 x 0,08 = 1.101,13 €
allestimento e ripulitura dalla ramaglia e sezionamento 5% dell'attivo = 13.764,15 x 0,05 = 688,20 €
esbosco (trasporto del legname fuori dal bosco per essere caricato) 6% dell'attivo = 13.764,15 x 0,06 = 825,84 €
carico, trasporto e scarico (alla segheria) 7% dell'attivo = 13.764,15 x 0,07 = 963,55 €
direzione, sorveglianza e assicurazione 4% dell'attivo = 13.765 x 0,04 = 550,56 €
Totale anticipazione 4.129,28 €
interessi sulle anticipazioni = 4.129,28 x 6% x 2/12 = 41,29 €
Totale passivo della trasformazione 4.170,79 €
Valore di macchiatico o valore del soprassuolo di 1 ha di pioppeto:
13.764,15 - 4.170,79 = 9.593,36 €
Valore di macchiatico a pianta:
9.594,21/250 piante = 38,37 €/pianta
Conclusioni. Ad evasione dell'incarico conferitomi confermo che il volume della massa boschiva del pioppeto è di 226,08 m3 di legname che corrispondono a 203,47 t. Il relativo valore di macchiatico è risultato di 9.593,36 €. Certo di esser stato esauriente, saluto distintamente.
Il perito
Il bosco fornisce un miglioramento oggettivo del territorio sia dal punto di vista biologico sia dal punto di vista pedologico. Quindi si può affermare che dal bosco si ottiene un servizio di tipo:
turistico-ricreativo;
idrogeologico;
paesaggistico.
Per la valutazione di questi servizi abbiamo tre metodi:
turistico-ricreativo: il servizio è stimato con il puro costo d'impianto, in quanto è impedita ogni eventuale produzione (ppv costo);
servizio idrogeologico: vale lo stesso criterio, in quanto si dovrebbe stabilire una spesa di infrastruttura, qualora il bosco non fosse presente in quella zona;
aspetto paesaggistico: questo metodo attribuisce al bosco un valore basato su quanto si è disposti a spendere per avere le stesse sensazioni che un osservatore ha godendo di un bosco. Il altre parole questo valore viene quantificato come somma di spese possibili che gli eventuali visitatori potrebbero sostenere per ottenere questo servizio.
Gli alberi costituiscono un elemento caratterizzante del paesaggio e degli ambienti urbanizzati. In alcuni casi, si pone il problema di quantificare il ▶valore delle aree verdi e, in particolare, di quelle urbane in caso di: danni alle alberature, per espropri, per pianificare interventi di manutenzione o a supporto di richieste di finanziamenti.
Va sottolineato, però, che il problema della quantificazione del valore delle aree verdi, e in particolare di quelle urbane, si inserisce nella casistica della ▶stima dei beni pubblici con un basso grado di escludibilità e rivalità, per i quali esistono valori di uso e di non uso.
Le cause della indeterminatezza del valore di tali beni sono date dall'assenza di mercato, e quindi, dall'assenza di un riferimento economico e dalla mancanza di informazioni relative all'effettiva fruizione da parte della popolazione dei servizi propri del parco pubblico.
Proprio per questo motivo, nel tempo, con l'obiettivo di determinare il più probabile valore di mercato delle aree verdi, sono state individuate alcune metodologie di stima basate sulla determinazione del surplus del consumatore. Tra queste possiamo ricordare il metodo del costo del viaggio e del prezzo edonico, tuttavia per la stima del verde urbano si adatta meglio la valutazione contingente essendo un bene definibile, individuabile, circoscritto e per il quale è possibile immaginare un mercato ipotetico, nel quale supporre l'introduzione di un costo di ingresso o l'aumento delle tasse locali finalizzate a una sua migliore gestione.
In molti casi, la valutazione deve essere effettuata, in genere a causa di danni, su singoli alberi di tipo particolare, come quelli storici, ornamentali o comunque molto vecchi (secolari). In questo caso il problema estimativo è molto complesso in quanto queste piante assumono diversi valori in base al contesto in cui sono inserite (estetico, paesaggistico, emotivo e di benessere, storico, sociale, ecc.). Allo scopo, i metodi di lavoro più utilizzati sono: quello australiano Burnley Method Revised, quello neozelandese S.T.E.M., quello spagnolo Norma Granada, l'inglese C.A.V.A.T., quello svizzero modificato e quello tedesco. In tutti i casi, i parametri di riferimento sono dati dalla specie, dalle dimensioni della pianta, dalle condizioni di salute, dalla locazione e da fattori speciali. La necessità di stimare gli alberi ornamentali si pone sempre più di frequente all'interno delle aree urbanizzate, a causa dell'abbattimento
di piante oppure di danni ad esse arrecati a causa di lavori di scavo, di incidenti provocati da mezzi di trasporto oppure di inquinamento o evento atmosferico (Fig. 9). Questo tipo di valutazione, tuttavia, non ha una metodologia di calcolo rapida ed efficace nella dottrina estimativa tradizionale, ma si basa su giudizi prettamente estetici e funzionali. Il metodo deve quindi tenere presente una serie di elementi che rappresentano l'effettivo valore estetico dell'albero.
Per la stima di un albero ornamentale si può ricorrere a diversi metodi, tuttavia quello più accreditato è il metodo svizzero modificato, che prende in considerazione un certo numero di indici, indipendenti tra loro, che esprimono il valore della pianta.
Il metodo svizzero considera i seguenti indici:
Prezzo base: considerato pari a 1/10 del prezzo di vendita di un albero ornamentale, avente un tronco con circonferenza di 10-12 cm a 1 m da terra per le latifoglie e di 1,5-1,75 m per le conifere.
Indice estetico e dello stato sanitario: questo indice consiste in una valutazione che va da 1 a 10, in funzione della bellezza, della posizione rispetto ad altre piante, delle condizioni fitosanitarie e vegetative.
Indice di dimensione: viene quantificato per mezzo di un coefficiente variabile da 6 a 10; gli alberi delle zone urbane hanno un maggior valore rispetto a quello delle zone rurali.
Indice di posizione: è correlato alla circonferenza del tronco a 1 m dal suolo. L'indice esprime l'aumento di valore in funzione dell'età e, nel contempo tiene conto della diminuzione delle possibilità di sopravvivenza degli alberi più vecchi.
Indice di correzione per danno da ferita al tronco: il danno è proporzionale alla percentuale della circonferenza del tronco lesionata e all'altezza della lesione (Tab. 3). In questo caso, oltre al danno immediato arrecato alla pianta, si tiene conto anche della predisposizione alle malattie fungine, che sono proporzionali alla superficie lesionata e alle difficoltà di cicatrizzazione della ferita. In quest'ultimo caso si devono valutare anche tutti i costi necessari per limitare i danni dovuti allo scortecciamento (disinfezione di ferite, alleggerimento della chioma, interventi di fitochirurgia, ecc.).
Tabella 3 • Valori di riferimento per gli indici di danno.
Indice estetico e stato sanitario |
|
Pianta sana, vigorosa, solitaria o esemplare |
10 |
Pianta sana, vigorosa, in filare |
9 |
Pianta sana, vigorosa, in gruppo |
8 |
Pianta sana, media vigoria, solitaria o esemplare |
7 |
Pianta sana, media vigoria, in filare |
6 |
Pianta sana, media vigoria, in gruppo |
5 |
Pianta poco vigorosa, a fine ciclo vegetativo, in filare |
3 |
Pianta poco vigorosa, a fine ciclo vegetativo o malformata, in gruppo o solitaria |
2 |
Pianta senza vigore, ammalata |
0,5 |
Pianta senza, o con scarsissimo valore |
0,1 |
Indice di dimensione |
Indice di posizione |
Indice di danni al tronco |
|||
Circonferenza in cm |
Indice |
Centro città |
10 |
Fino al 10% |
10% |
30 |
1 |
Media periferia |
8 |
Fino al 20% |
20% |
40 |
1,4 |
Periferia |
6 |
Fino al 25% |
25% |
50 |
2 |
Parchi esterni |
4 |
Fino al 30% |
35% |
60 |
2,8 |
Zone rurali |
2 |
Fino al 35% |
50% |
70 |
3,8 |
Fino al 40% | 60% | ||
80 |
5,0 |
Fino al 45% | 80% | ||
90 |
6,4 |
Fino al 50% | 90% | ||
111 |
9,5 |
||||
130 |
12,5 |
||||
150 |
15 |
||||
200 |
20 |
||||
300 |
25 |
Le ferite al tronco e gli scortecciamenti vengono quantificati come danni proporzionali alla percentuale della circonferenza del tronco lesionata e all'altezza della lesione stessa.
Supponiamo di avere un'area lesionata di 25 cm di larghezza e 40 cm di altezza:
25 x 40 = 1.000 cm2 = 0,1 m2
e che l'area della lesione abbia una circonferenza di 120 cm:
1,20 x 0,4 = 0,48 m2
Per la ricerca della percentuale basta quindi eseguire il rapporto tra l'area lesionata e l'area dove è inserita la lesione:
0,1/0,48 = 0,2 = 20%
Con questa percentuale si va alla ricerca del rispettivo indice in tabella 3. Per i danni alla chioma occorre tenere conto prima del volume e dopo del danno. Per il volume o esistono dei riferimenti oppure è deducibile dalla forma dell'albero e dalle sue dimensioni.
Esempio
Calcolo del valore del danno su piante arboree ornamentali effettuato dal Comune di Milano in occasione di incidenti stradali.
Per la ricerca del valore del danno si moltiplicano le colonne 1, 2, 3 e 4. Il prodotto viene, a sua volta, moltiplicato per la percentuale del danno (colonna 6) per ottenere il valore definitivo.
Tabella 4 •
Caratteristiche della specie e tipo di danno |
1 |
2 |
3 |
4 |
5 |
6 |
7 |
P (€) |
E |
U |
G |
Valore (€) |
D (%) |
Valore del danno (€) |
|
Paulownia imperialis esemplare, buona vigoria, tronco Ø 48 cm, scortecciamento di 20 X 47 (h) cm |
1 |
10 |
6 |
15 |
900 |
10 |
90 |
Tilia cordata in gruppo, media vigoria, periferia, tronco Ø 40 cm, danni alla chioma |
1 |
5 |
6 |
11 |
330 |
50 |
165 |
Juglans nigra in filare, molto vigorosa, media periferia, tronco Ø 38 cm, scortecciamento di 40 X 70 (h) cm |
1 |
9 |
8 |
11 |
792 |
50 |
396 |
Legenda: P = prezzo base E = indice estetico U = indice di posizione G = dimensione D = danni al tronco
Quali sono le tipologie di boschi oggetto di valutazione?
Boschi a ciclo annuo particellare matricinato; boschi a ciclo annuo non particellare e non matricinato; boschi a ciclo poliennale matricinato e non.
Che cos’è il valore macchiatico di un bosco?
È il valore di mercato, al momento della stima, della massa legnosa considerata in piedi.
Which are the types of woods subject to evaluation?
Woods with an annusi particie sapling cycle; woods with an annual non particie and non sapling cycle; woods with a pluriannual cycle (either sapling or noti.
What is the stumpage value of a wood?
It is the market value of the standing timber, set at the moment of the evaluation.
ECONOMIA E AGROSISTEMI
VOLUME 2