2.1 Le valutazioni in ambito forestale

BOSCHI: GOVERNO E ASPETTI TECNICI
METODI DI GOVERNO
fustaia
ceduo
METODI PER DETERMINARE LA CUBATURA
su alberi abbattuti

su alberi in piedi

Aspetti ecologico-funzionali dei boschi

In un approccio ecologico della pianificazione territoriale, il concetto di sistema è fondamentale: rappresenta l'idea di come i rapporti fra l'uomo e l'ambiente siano dati da un insieme integrato di parti fra loro reagenti e interdipendenti per mezzo di reazioni specifiche. Sul territorio possono essere rilevati vari tipi di sistemi, sia come unità completa, sia come parti di un sistema più ampio.


Fra i sistemi più importanti ci sono quelli forestali che oltre alla funzione produttiva (produzione di materie prime rinnovabili e compatibili con l'ambiente, fornitura di prodotti secondari non legnosi) assumono funzioni paesaggistiche di notevole rilievo.

I sistemi forestali formano tessere a cui possono essere attribuite particolari funzioni all'interno del mosaico paesaggistico. Ad esempio una macchia, cioè la tessera che differisce dal contesto paesaggistico in cui è inserita (come un residuo di bosco in un ambiente coltivato) e che diventa un habitat o rifugio per specie animali e vegetali allo scopo di conservare la biodiversità.

Oppure, nel caso di un corridoio, cioè la tessera con uno sviluppo vegetativo lineare che differisce dalla matrice su entrambi i lati, si possono realizzare funzioni di barriera, rifugio, habitat, fitodepurazione. Nel caso in cui la tessera sia una matrice (elemento boschivo molto esteso), le funzioni riguardano i controlli dei flussi di materia e di energia.

Lo stesso dicasi per le funzioni ecologiche (depurazione dell'aria, emissione di ossigeno, assorbimento di anidride carbonica, depurazione e regolazione delle risorse idriche, consolidamento dei suoli, dei versanti e contenimento dei fenomeni di desertificazione) e di quelle turistico-culturali. Quanto detto permette di affermare che le risorse forestali sono un importante elemento per la conservazione del pianeta.

La loro gestione, effettuata nel rispetto dei criteri e dei principi di ngestione forestale sostenibile assume, quindi, un ruolo fondamentale per:

  • la tutela del territorio;

  • la conservazione di habitat specifici;

  • la protezione del suolo e la prevenzione del dissesto idrogeologico;

  • il miglioramento delle capacità di resilienza;

  • lo sviluppo di attività imprenditoriali legate alla risorsa forestale;

  • la produzione di prodotti forestali, legnosi e non legnosi, e la fornitura di servizi ecosistemici e beni pubblici.

Per gli aspetti valutativi si prenderanno in considerazione alcune casistiche, con particolare riguardo alle produzioni forestali, iniziando con la presentazione degli aspetti tecnici dei boschi.

Significato e aspetti tecnici del bosco

Per effettuare una corretta valutazione dei beni economici è molto importante essere a conoscenza degli aspetti tecnici ed economici.

Bosco

Il bosco è coltivato dall'uomo per ottenere la produzione di:

  • legno da opera (travame, traverse ferroviarie, ecc.);

  • legno da industria (carta, truciolati, estrazione tannino);

  • legna da ardere e per usi vari (attrezzi agricoli, manici per utensili, ecc.).

Essenza

Si intende la specie coltivata:

  • latifoglie: piante a foglia espansa e generalmente caduca;

  • aghifoglie: piante a foglia modificata e generalmente sempreverde;

  • coltivate in purezza (boschi puri): costituiti da una sola essenza;

  • boschi misti: quando sono presenti più essenze.

Età

  • boschi coetanei: in cui le essenze hanno tutte la stessa età (solitamente boschi puri);

  • boschi disetanei: in cui le piante hanno età diversa (normalmente boschi misti). Sono soggetti a tagli, stabiliti in base al tipo di essenza e alla età. Ad esempio il Pino ha una età di taglio molto elevata, oltre i 90 anni, mentre il Pioppo si taglia ogni 12 anni. L'età di taglio è comunque legata al tipo di governo.

Governo

È il rinnovamento del bosco per perpetuarne lo sfruttamento economico. I rinnovi possono essere artificiali o naturali. Nel primo caso l'uomo, una volta effettuato il taglio finale, si occupa del reimpianto. Nel secondo caso il bosco viene rinnovato naturalmente sotto il controllo dell'uomo che, generalmente, ha il compito di diradare i semenzali nati dalla disseminazione naturale a opera delle matricine.

Fustaia

È un tipico governo dei boschi ad alto fusto con rinnovo artificiale (abete e pioppo sono quelli più rappresentativi); prevalentemente coetanei e puri. Il taglio delle fustaie può essere:

  • raso: raggiunta l'età commerciale, le piante vengono tagliate e sul terreno rimangono le ceppaie, che dovranno essere asportate prima di ricominciare il ciclo;

  • saltuario: il bosco è generalmente disetaneo, con rinnovo naturale. Il taglio pertanto avviene a intervalli regolari per abbattere le piante mature e allo stesso tempo si eseguono operazioni di protezione del novellame. Questo tipo di taglio è eseguito prevalentemente una volta l'anno;

  • successivi: questi tagli si effettuano per abbattimento eseguito in più riprese,in quanto il bosco è impiantato fittamente. Questi tagli sono di tre tipi:
    1. Taglio di preparazione o 1° taglio: si esegue quando il bosco ha una età compresa tra 10 e 20 anni effettuando un diradamento che faciliti l'accrescimento delle piante. Generalmente il taglio interviene su piante poco sviluppate o malate.
    2. Taglio di sementazione o rinnovazione: in boschi a rinnovo naturale si abbatte con questo taglio fino all'80% delle piante, allo scopo di creare spazio per la disseminazione. Il 20% delle piante rimaste hanno funzione di matricina. Nel caso, invece, di boschi artificiali questo taglio diventa definitivo perché si abbattono tutte le essenze.
    3. Definitivo: quando vengono abbattute tutte le piante, comprese le matricine, poiché hanno già disseminato. Questo taglio, quindi, si effettua solo nel caso di rinnovo naturale.

Ceduo

In questa tipologia di governo, gli alberi del bosco vengono tagliati al termine di un periodo di formazione per ottenere l'elemento riproduttivo del bosco: la ceppaia (o capitozza). Dopo questo periodo di formazione il bosco inizia la sua attività a intervalli, nel corso dei quali si ottengono gli assortimenti varietali desiderati. Questi intervalli sono chiamati turni e la loro durata è in rapporto alla destinazione economica del legno. Il governo ceduo è utilizzabile per essenze che hanno capacità pollonifera, ovvero che sono dotate di gemme avventizie o latenti. Poiché la forza proliferativa delle ceppaie non è illimitata, per la sostituzione di quelle esaurite si può eseguire il reimpianto artificiale o adottare il ceduo matricinato che sfrutta la disseminazione naturale con successivo diradamento.

La valutazione dei boschi comporta anche la loro misurazione, per rilevare le altezze, il diametro e la massa (cubatura) degli alberi.

Nel primo caso si fa ricorso alla ipsometria che ci permette di determinare l'altezza delle piante in piedi con i seguenti metodi.

Metodi di determinazione dell’altezza

CROCE DEL BOSCAIOLO

Si tratta di un semplice strumento a T (Fig. 2), generalmente in legno, che viene impugnato dall'operatore in modo da inquadrare la base e la cima della pianta da misurare.

Dello strumento devono essere noti altezza (h) e lunghezza (d), ma anche la distanza dell'operatore dalla pianta (D).

Utilizzando la seguente proporzione si ottiene l'altezza della pianta:

H : h = D : d

da cui:

H = D x h/d



METODO DELL'OMBRA

Questo metodo di misurazione si applica in condizioni di spazio e di soleggiamento favorevoli, infiggendo sul terreno una palina di altezza nota (h). Si misura quindi la sua ombra (d) e quella dell'albero (D).

Per ottenere l'altezza della pianta (H) basta risolvere la seguente proporzione:

H : D = h : d

da cui:

H = D x h/d


Lo stesso criterio proporzionale è utilizzato anche nel metodo delle paline e quello dell'ipsometro a traguardi.


ISPOMETRO OTTICO

È uno strumento basato sulla determinazione dell'angolo di collimazione. L'operatore fa collimare la base e la cima della pianta da una data distanza e fissa la misura dei relativi angoli.

L'altezza della pianta viene determinata sulla base della relazione trigonometrica dei triangoli rettangoli. Gli ipsometri più usati sono l'ipsometro Leiss e il Suunto, ma anche il telemetro ipsometro laser (Fig. 3).

Metodi di determinazione del diametro e della cubatura

Per calcolare l'altra misura necessaria, cioè del diametro, la rilevazione va effettuata a circa 1,50 m di altezza dal suolo (o, come si dice nella pratica, a petto d'uomo) per ottenere anche l'area basimetrica.

Allo scopo viene utilizzato il cavalletto dendrometrico (Fig. 4), un calibro di dimensione tale da accogliere il tronco da misurare, quindi si legge la misura, in centimetri, sull'asta graduata.

Per la cubatura si fa ricorso invece alla dendrometria che si occupa della cubatura degli alberi abbattuti, in piedi e di interi boschi.


ALBERI ABBATTUTI

Si può eseguire la cubatura dei fusti, meglio se ripuliti dalle branche, con le seguenti formule.

Formula di Simpson. Applicata ad alberi che presentano tronchi eterogenei e che vengono divisi in tante sezioni (il più regolari possibili) di altezza prefissata h. In sintesi:


V = h/3(S0 + Sn + 4 (S1 + S3 + ..... + Sx) + 2 (S2 + S4 + S6 ..... + Sy)


DOVE

h è l'equidistanza delle sezioni;

S0 è l'area della sezione di base;

Sn è l'area della sezione terminale;

(S+ S+ .....+ Sx) è l'area delle sezioni con numero dispari;

(S+ S+ S6.....+ Sy) è l'area delle sezioni con numero pari.

Formula di Huber (o della sezione mediana). Si utilizza solo su tronchi omogenei, permette di rilevare la lunghezza totale del tronco e la determinazione della cubatura media di tutto il tronco, che viene rilevata già dalla sezione a metà altezza:

V = S x H


DOVE

Sm è l'area della sezione, misurata a metà del tronco;

H è la lunghezza totale del tronco.


Formula di Smalian (o della sezione media). Si rilevano la sezione di base (S0) e quella terminale (Sn), si effettua la media per ottenere la sezione media con la quale ricercare l'area e quindi si moltiplica per la lunghezza del tronco (H):

V = (S0 + Sn)/2 x H


Formula dei coefficienti di riduzione (o dei numeri formali). Con questo metodo si paragona il tronco a un solido geometrico, come ad esempio un cilindro, un cono o un paraboloide, che sono chiamati prototipi dendrometrici.

Per poter eseguire il lavoro si devono rilevare:

a) il diametro (D) misurato a 1,30-1,50 m da terra (a petto d'uomo);

b) il diametro (d) misurato a un'altezza maggiore (la distanza fra D e d deve essere a circa 14 dell'altezza totale H);

c) la misura dell'altezza totale della pianta (H);

d) la misura dell'altezza alla quale si misura d (h).

Matematicamente esiste una relazione tra H - h/H - 1,50 (che chiameremo p) d

e il rapporto d/D

Si possono avere le seguenti relazioni: 

  • se d/D = 1 si può paragonare il tronco a un cilindro, con numero formale (Nf) 1;

  • se d/D = p si può paragonare il tronco a un cono, con numero formale (Nf) 0,33;

  • se d/D = alla radice di p si può paragonare a un paraboloide apollonico, con numero formale (Nf) 0,5;

  • se d/D = alla radice cubica di p si può paragonare il tronco a un paraboloide cubico, con numero formale (Nf) 0,6;

  • se d/D = alla radice di p al cubo si può paragonare il tronco a un paraboloide niloide, con numero formale (Nf) 0,25.

ALBERI IN PIEDI

La cubatura di questi alberi può essere eseguita con i metodi seguenti.
Tavole stereometriche. Forniscono il volume medio di un'essenza conoscendone il diametro, l'altezza e l'età. Si dividono in:

  • tavole cormometriche: forniscono la cubatura solo del tronco da lavoro;

  • tavole dendrometriche: forniscono il volume dell'intero albero suddividendolo nei principali assortimenti mercantili (ad esempio 70% tavole e 30% truciolati).

Metodo a vista. Per l'applicazione di questo metodo è necessaria molta esperienza: il perito infatti, per effettuare la misura della cubatura, deve paragonare la pianta da misurare a una campione, di cubatura nota, presa a riferimento. 

Metodi pratici. Consistono nel misurare il diametro delle piante a petto d'uomo (D) e l' altezza del fusto (H) utilizzando le seguenti formule:

V = D2 x H/2 = 0,50 D2 x H

formula di Bouvard per latifoglie in fustaia rada

V = D2 x H/3 = 0,33 D2 x H

formula di Algan per faggete a normale densità

V = 10 D2

formula di Denzin per fusti di conifere (abete, pino)

CUBATURA DEI BOSCHI INTERI

I metodi per la stima della cubatura dei boschi sono indicati di seguito.

Tavole alsometriche: forniscono il volume medio della massa boschiva di 1 ettaro di bosco coetaneo, in base all'età del piante che costituiscono il bosco, e alla loro altezza.

Metodo delle aree di saggio (o di assaggio): è utile per boschi molto estesi, nei quali le piante sono eterogenee, disposte a gruppo, oppure omogenee.

Nell'ambito della zona omogenea il perito deve scegliere l'area che corrisponde al campione rappresentativo della popolazione boschiva.

Il perito rileva l'area di saggio, ciò significa:

  • misurare l area di campionamento (in m2 o in ha);

  • misurare la cubatura di tutte le piante dell'area con uno dei metodi precedenti;

  • per semplice proporzione potrà poi quantificare il volume di tutto il bosco che l'area di saggio rappresenta.

Esempio

- Area di saggio: 1,2 ha

- Cubature piante area: 1.000 m3

- Bosco: 6,8 ha

1.000 1,2 = x : 6,8
x = 1.000 X 6,8/1,2 = 5.666 m3


Per aree di saggio non molto estese (ad esempio pioppeti) si utilizza il metodo degli alberi modello che consiste nel:

  • contare gli alberi del bosco;

  • misurare il diametro a 1,30-1,50 m da terra (a petto d'uomo);

  • registrare le piante contate in un apposito modello detto "piedilista";

  • raggruppare le piante contate in classi isodiametriche andando di 2, 3, 4 cm a seconda dell'essenza;

  • scegliere per ogni classe isodiametrica una pianta rappresentativa (detta albero modello) e cubarlo con il metodo degli alberi in piedi.


Tabella 1 • Modello piedilista.

Classi

isodiametriche

No piante rilevate

Volume albero modello

Volume

classe

0 (cm)

sb (m2)

h (m)

Nf

V (m3)

18-24 cm

17

21

0,034

10

0,3

0,104

1,734

25-28 cm

20

27

0,057

10

0,4

0,228

4,560

29-32 cm

42

30

0,070

9

0,3

0,189

7,938

Totale m3 bosco

14,232


Gli scopi per cui il perito è chiamato alla valutazione dei boschi possono essere riassunti come segue:

  • per danni, in questo caso si utilizza Vssp in quanto il danno si localizza sulle piante;

  • per dissesto idrogeologico, la stima viene eseguita utilizzando i metodi di lavoro del Vssp, V0, Vm;

  • per compravendita di terreni arborati o terreni nudi e in alcuni casi solo del soprassuolo, i metodi di valutazione riguardano l'applicazione del Vssp, Vm e del V0.

  • per scopi ambientali.  

Metodi:

  • ppv mercato;

  • ppv costo;

  • ppv capitale;

  • ppv trasformazione;

  • analisi multicriteriale (AMC);

  • analisi dei costi e dei benefici (ACB).

STOP E SINTESI

Valutazione degli impianti boschivi

Quali sono gli aspetti tecnico-economici della valutazione di un bosco?

Tipo di produzione impiantata; età; governo; essenza; ceduo.


Quali sono i metodi per la determinazione dell’altezza di un albero?

Croce del boscaiolo; metodo dell'ombra; ipsometro ottico.


STOP AND SUMMARY

Evaluation of forest plants

Which are the technical-economic aspects taken into account when evaluating a wood?

The type of production planted, age, management, essence, coppice.


Which are the methods used to determine the height of a tree?

The stick method, the shadowmethod, or with the use of an optical hypsometer.

ECONOMIA E AGROSISTEMI
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VOLUME 2