GESTIONE E VALORIZZAZIONE AGROTERRITORIALE

NORMATIVE DI TUTELA, MARKETING, AMBIENTE E TERRITORIO 415 Capitolo 17 Tra gli aspetti negativi che caratterizzano tali aree vi sono: a. verticalità delle montagne (altitudine e ripidità dei versanti); b. instabilità e fragilità strutturali; c. estrema variabilità climatica; d. attività agricole e forestali fortemente condizionate, limitate (periodo vegetativo breve) e difficoltose, scarsamente produttive e con costi di produzioni nettamente superiori rispetto alle zone di pianura e bassa collina. Il problema maggiore, che rappresenta la debolezza strutturale, è dato dall abbandono generalizzato delle aree montane da parte delle popolazioni residenti. Tale debolezza ha diverse componenti: 1. l abbandono vero e proprio della montagna da parte dei giovani con conseguente calo demografico; 2. l abbandono delle attività agro-forestali e di presidio del territorio rurale e montano da parte dei residenti, con impiego in altre attività più remunerative; 3. l aumento della pressione sul territorio montano per l adozione di modelli di sviluppo poco sostenibili; 4. politiche limitate e, a volte, poco efficaci per la valorizzazione delle specificità di tali aree. Per descrivere le zone montane si fa riferimento al concetto di marginalità applicandolo a tutte le componenti del sistema socioeconomico. A tal fine si parla di: marginalità sul piano economico-produttivo; isolamento commerciale, per difficoltà nei trasporti e, in generale, problemi nelle comunicazioni; marginalità sul piano sociale e culturale. Politiche e strategie di sviluppo e valorizzazione Gli obiettivi per uno sviluppo sostenibile delle aree montane devono tenere conto dei seguenti aspetti: 1. il ripristino e il mantenimento della qualità di vita delle popolazioni locali; 2. lo svolgimento di una funzione ecologica salvaguardando gli ecosistemi montani. HIPERLINK (parole chiave): Glossario PAC Politica Agricola Comunitaria G LOSSARY Politica Agricola Comune: Common Agricultural Policy Fondo Europeo di Sviluppo Regionale: European Regional Development Fund 0230.Capitolo 17.indd 415 Le principali attività interessate alla gestione sostenibile delle aree montane sono l attività forestale e quella agricola comprendente gli allevamenti zootecnici estensivi. Il mantenimento di queste peculiari attività permette di garantire una redditività per i residenti ed esplica anche una funzione di utilità sociale tutelando le zone montane dal dissesto idrogeologico. A livello comunitario non esiste ancora una politica specifica per le aree montane, rispetto a quanto avviene per le regioni marittime. Esistono, comunque, strumenti utili allo sviluppo della montagna sia all interno della politica di coesione per lo sviluppo regionale, sia all interno di altre politiche settoriali. La prima politica comunitaria che ha preso in considerazione le problematiche delle aree montane fu la Politica Agricola Comune (PAC), che introdusse delle indennità compensative per gli agricoltori che operano in zone svantaggiate. Anche per la conservazione e valorizzazione del paesaggio la politica agricola comunitaria incide in modo diretto sulle scelte degli agricoltori, sia in termini di ordinamenti colturali che di tecniche produttive (Politica agricola comunitaria e interventi paesaggistici). Un altra politica con notevole impatto sui territori montani è la politica di coesione, ovvero quella politica dell Unione Europea che ha come fine lo sviluppo armonico ed equilibrato al suo interno: favorendo la crescita delle Regioni e Stati meno sviluppati (obiettivo convergenza), rafforzando la competitività e l occupazione (obiettivo competitività regionale e occupazione) e stimolando la cooperazione territoriale (obiettivo cooperazione territoriale europea). Questi obiettivi vengono perseguiti mediante il finanziamento di progetti di sviluppo per mezzo di due fondi (fondi strutturali), il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) che finanzia infrastrutture e progetti di sviluppo locale prevalentemente negli ambiti della ricerca, innovazione, tutela dell ambiente e prevenzione dei rischi, e il Fondo Sociale Europeo (FSE) che finanzia progetti in grado di migliorare l adattabilità 3/16/17 7:48 AM

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