GESTIONE E VALORIZZAZIONE AGROTERRITORIALE

POLITICHE AGRICOLE E ORGANIZZAZIONE DEL MERCATO PRODUTTIVO 373 Capitolo 15 10 15 20 25 30 35 40 45 50 (incidenza % VPC) Molise Friuli Venezia-Giulia Toscana Piemonte Marche Trentino Alto-Adige Sardegna Basilicata Abruzzo Veneto Lombardia Calabria Campania Emilia-Romagna Puglia Lazio SUD CENTRO NORD Sicilia 0 5 (numero OP) 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 delle crisi, raggiunge mediamente nel 2009 (come nel 2006) il tetto massimo del 4,1% rispetto al VPC del periodo di riferimento. Tale percentuale si riduce mano a mano che ci si sposta verso il Centro e il Sud, dove rimane al di sotto del 3,8%. Nelle OP del Centro-Sud, anche sommando la quota destinata alle misure di prevenzione e gestione delle crisi, il rapporto tra aiuto percepito e VPC di riferimento non raggiunge il 4%. Le organizzazioni del Nord, e in particolare quelle aderenti ad AOP, hanno gestito meglio l ulteriore possibilità di finanziamento prevista dal nuovo regolamento con percentuali di aiuto comunitario mediamente superiori al 4,4%. 15.27 Numero di OP ortofrutticole e peso % del VPC delle OP della Regione sul valore Anche l analisi di altri indicatori, della produzione ortofrutticola organizzata in Italia, 2009. come il livello di organizzazione e il processo di crescita dell associazionismo ortofrutticolo, conferma l esistenza di realtà diverse tra Nord e Sud del Paese; 15.28 Peso % del valore nelle Regioni centro-meridionali, infatti, le OP non si sono sviluppate sotto il profilo della produzione organizzata sul valore complessivo dell aggregazione dell offerta: a un elevato numero di organizzazioni spesso non cordella produzione ortofrut- risponde un altrettanto rilevante livello di concentrazione della produzione. il caso, ticola della Regione, 2009. ad esempio, delle prime tre regioni per numero di OP, cioè Sicilia, Lazio e Puglia, che I valori molto elevati di in- assorbono quasi il 40% delle organizzazioni riconosciute in Italia, ma rappresentano cidenza della produzione una quota in termini di VPC inferiore al 15% del valore della produzione ortofrutticola commercializzata dalle OP dell Emilia-Romagna, organizzata a livello nazionale (15.27 e 15.28). Il diverso sviluppo delle OP sembra aver accentuato le divergenze esistenti tra le aree della Lombardia e del Trentino-Alto Adige sono in del Paese: le strutture associative del Nord sono sempre più grandi, con una dimensione parte dovuti alla presenza, media che raggiunge 45 milioni di euro (l aumento registrato nel triennio 2006-2009 è di in queste organizzazioni, di una quota significativa quasi 5 milioni); sono invece ancora troppo ridotte le dimensioni delle OP nel Centro-Sud di soci produttori prove- che non superano, nella media, i 7,5 milioni di euro (appena 0,5 milioni in più rispetto al nienti da altre Regioni. 2006). Questi risultati dimostrano come anche gli strumenti e gli elementi di flessibilità della riforma dell OCM siano stati efficaci soprattutto nelle aree a forte 0 20 40 60 80 100 120 140 160 tradizione cooperativa e contempoPiemonte raneamente mettono in luce i limiti Lombardia delle aree economicamente meno Trentino-Alto Adige sviluppate. La politica infatti non è Veneto riuscita a intervenire dove fattori culFriuli-Venezia Giulia turali, comportamenti opportunistici Emilia-Romagna e scarse capacità imprenditoriali conToscana tinuano a ostacolare lo sviluppo di OP Marche in grado di confrontarsi con il mercato Lazio e di attuare strategie competitive. Abruzzo Emerge, inoltre, l importante ruolo Molise svolto dalle AOP, come organismo di Campania Puglia livello superiore, nel realizzare un efBasilicata fettiva concentrazione dell offerta Calabria produttiva e nel manifestare una Sicilia maggiore efficienza gestionale deriSardegna vante dall azione di coordinamento attuata sul piano operativo. 0210.Capitolo 15.indd 373 3/16/17 7:48 AM

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