370 PARTE QUARTA G LOSSARY In particolare, le OP della Puglia (21), che concentrano quasi il 90% del VPC complessivo delle OP del settore, vantano una maggiore disponibilità economica corrispondente, in media, a poco più di 4 milioni di euro. Tuttavia, tali OP riescono ad aggregare, nel complesso, solo il 19% della produzione olivicola regionale. Per quanto riguarda la Calabria, le OP sono 10 e quelle per cui è disponibile il VPC (5), la dimensione economica media è di circa 1,2 milioni di euro. Lo sviluppo delle OP nel settore olivicolo è avvenuto soprattutto tra il 2006 e il 2008, un triennio nel quale la quasi totalità delle organizzazioni ha ottenuto il riconoscimento. Questo risultato in parte dipende dal processo di riorganizzazione del settore, legato alla riforma dell OCM entrata in vigore nella campagna 2005/2006. La riforma, infatti, aveva attuato programmi di attività di durata triennale, da parte delle organizzazioni di operatori (tra cui le Organizzazioni di Produttori) riconosciute in base alla nuova normativa, permettendo agli Stati membri di utilizzare una parte degli aiuti del settore (in Italia il 5%) per finanziare alcune attività previste nei programmi triennali. Nel caso del settore lattiero-caseario le OP mostrano una dimensione economica media più elevata (27,4 milioni di euro di VPC/OP), a fronte della quale la base sociale conta mediamente 274 produttori associati. Anche per questo settore i dati fanno riferimento alle organizzazioni per le quali erano disponibili i dati sia del numero dei soci sia dell ammontare del VPC. Le OP di maggiori dimensioni si trovano soprattutto nelle regioni settentrionali (Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto) e in Sardegna, dove è attiva una OP, la 3A Cooperativa Assegnatari Associati Arborea , con 225 soci e un ammontare di circa 133 milioni di euro di VPC, il più elevato al momento del riconoscimento tra tutte le organizzazioni non ortofrutticole. Si tratta, infatti, di una realtà imprenditoriale che vanta una lunga storia nel panorama della produzione lattiero-casearia nazionale e risale agli anni Cinquanta del secolo scorso come cooperativa di trasformazione. La 3A opera prevalentemente in ambito regionale, raccoglie il 90% circa di latte vaccino prodotto in Sardegna, vantando il primo riconoscimento come OP (2001), tra quelli conseguiti in base al d. legisl. n. 228/2001. Un altra OP è il Consorzio cooperativo Granlatte , che è espressione di una delle più rappresentative realtà cooperative agroindustriali nel nostro Paese; essa, alla data del riconoscimento nel 2003, contava 671 soci per un VPC di poco inferiore a 100 milioni di euro. Questo consorzio è nato negli anni Cinquanta come Consorzio Bolognese Produttori Latte (CBPL) e dopo diverse riorganizzazioni di carattere industriale e societario è diventato il Consorzio Granlatte , holding del Gruppo Granarolo, operando come OP con sede in Emilia-Romagna, con una rete di produttori e cooperative di raccolta che si espande fino a coprire numerose regioni italiane (15.23). Un terzo delle OP lattiero-casearie è concentrato in Lombardia ed Emilia-Romagna. Questo dato da un lato riflette la vocazione produttiva dell area, dall altro testimonia la lunga tradizione cooperativa tipica di questi territori che ha permesso di intraprendere un percorso di sviluppo e riorganizzazione 15.23 Andamento del numero di OP attive nei sfociato poi nella nascita di OP di grandi dimensioni economiche. Per quanto riguarda il settore cerealicolo, le OP che esprimono un elevata dimensione principali settori di riconoscimento, 2002-2010. (pari, nella media nazionale, a 2.491 produttori associati e a oltre 21 milioni di euro di VPC) sono situate anch esse nella zona settentrionale (Emilia-Romagna e Piemonte) e 45 in quella centrale (Toscana e Marche). In 40 Emilia-Romagna si contano due OP che Olivicolo hanno raggiunto notevoli dimensioni e 35 Lattiero-caseario sono state le prime a ottenere il ricono30 scimento tra quelle cerealicole. il caso, 25 Tabacchicolo ad esempio, dell OP Cereali Emilia-Ro20 Pataticolo magna , nata nel 2009 dalla fusione di tre 15 grandi OP del settore già prima del 2004. Cerealicolo-risoLa nuova struttura è la più grande in Italia 10 oleaginoso e concentra, con oltre 10.000 produttori 5 associati e un VPC di circa 107 milioni di 0 euro, il 25% della produzione regionale e 2002 2004 2006 2008 2010 2012 2014 il 4% circa di quella nazionale. Settore olivicolo: Olive oil industry Settore lattiero-caseario: Dairy industry Settore cerealicolo: Cereal industry 0210.Capitolo 15.indd 370 3/16/17 7:48 AM