GESTIONE E VALORIZZAZIONE AGROTERRITORIALE

368 G LOSSARY Intesa di filiera: production System agreement PARTE QUARTA In Italia il tema dell associazionismo è stato oggetto nel tempo di numerose norme anche in tempi antecedenti l istituzione della Cee; in tempi più recenti è stato riordinato e disciplinato dal d. legisl. 228/2001 e successivamente dal d. legisl. 102/2005. In quest ultima norma vengono anche individuati alcuni strumenti affinché gli organismi associativi possano svolgere azioni per l integrazione delle filiere e della regolamentazione del mercato. Tali strumenti sono le intese di filiera e il contratto quadro. Il principale obiettivo delle prime è quello di favorire, mediante accordo tra i soggetti della filiera, la valorizzazione dei prodotti agricoli e agroalimentari, tenendo conto degli interessi di filiera e dei consumatori. Le intese di filiera sono stipulate dagli organismi maggiormente rappresentativi dei diversi settori e sono approvate con decreto del Mipaaf. Il contratto quadro ha come obiettivo quello di sviluppare gli sbocchi commerciali nel mercato interno ed estero, mediante l orientamento della produzione agricola verso le esigenze della domanda. I contratti quadro vengono sottoscritti dalle organizzazioni dei produttori, delle industrie di trasformazione e della distribuzione; i contenuti definiscono il modello che deve essere adottato nella stipula dei contratti di coltivazione, allevamento e fornitura. La filiera agroalimentare italiana è caratterizzata da: 1. elevata polverizzazione dell offerta produttiva e ridotta organizzazione commerciale delle imprese; 2. notevole concentrazione nella fase distributiva, anche se non è ancora allineata ai principali Paesi europei; 3. limitata presenza di imprese agricole e alimentari medio-grandi. In merito alle aree di intervento e agli strumenti per migliorare l organizzazione di filiera, si può senz altro affermare che la concentrazione dell offerta agricola favorisce guadagni di efficienza lungo la filiera; del resto le economie di scala e di scopo che ne derivano riducono i costi logistici, di trasporto, ecc. Un incremento di efficienza della filiera certamente favorisce, ma non garantisce del tutto, l aumento della redditività in quanto essa dipende molto dal potere negoziale degli agricoltori nei confronti degli altri attori della filiera. Per questo motivo diventa così importante la diffusione di strumenti aggregativi, quali le organizzazioni di produttori, le cooperative, le reti di impresa e, contestualmente, per la crescita dimensionale delle imprese, anche gli interventi di regolazione delle transazioni commerciali. Strumenti di gestione del rischio, come i fondi mutualistici, assieme a forme di aggregazione delle imprese, possono tutelare maggiormente il reddito e agevolare l accesso al credito degli associati, favorendo così il processo di miglioramento organizzativo dell intero sistema produttivo. Lo sviluppo di rapporti consolidati tra agricoltori, imprese industriali e commerciali mediante lo sviluppo di forme contrattuali standardizzate rappresenta una tutela nei confronti dell aleatorietà dei mercati e della volatilità dei prezzi. Infine, un importante contributo al rafforzamento dell organizzazione della filiera agroalimentare deriverebbe dall attuazione di politiche per lo sviluppo dei servizi logistici, di assistenza tecnica, di trasferimento dell innovazione e di riduzione del carico burocratico e fiscale. Il rafforzamento degli strumenti di organizzazione e concentrazione dell offerta agricola attuato con lo sviluppo delle Organizzazioni di Produttori (OP) rappresenta una delle azioni strategiche attraverso le quali la Commissione europea Aziende agricole: 1.620.884 circa Aziende con vendita di prodotti aziendali: 1.037.211 15.21 SCHEMA I canali di vendita delle aziende agricole italiane (da Nomisma - modificato 2012). 0210.Capitolo 15.indd 368 20% 12% Vendita diretta al consumatore Altre aziende agricole 10% Industrie alimentari 33% 25% Imprese del commercio Organismi associativi 3/16/17 7:48 AM

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