GESTIONE E VALORIZZAZIONE AGROTERRITORIALE

Il brain marketing

Una nuova frontiera per lo sviluppo delle tecniche di marketing è rappresentata dallo studio delle neuroscienze per capire l’influenza del contesto ambientale sulle scelte degli individui (consumatori). Molto spesso non ci spieghiamo perché d’impulso acquistiamo prodotti che non erano nella nostra lista della spesa, o perché ci sentiamo più attratti da un prodotto rispetto a un altro analogo, o ancora perché ci sentiamo gratificati o delusi dopo un determinato acquisto, o semplicemente perché ci facciamo coinvolgere positivamente da un’etichetta, da un messaggio promozionale o semplicemente da un venditore che ci illustra il suo prodotto (17.18).

Esistono però, in questo campo d’indagine, prove scientifiche che dimostrano come le aree specifiche del nostro cervello si attivino restituendo segnali oggettivi e fisiologici legati a stimoli e processi di elaborazione mentale e le moderne tecniche di ricerca applicate alla misurazione biometrica consentono di decifrare questi segnali. Questa branca di studio e applicazione prende il nome di brain marketing, o neuro-marketing, ed è applicata per indagare i comportamenti inconsci del consumatore che vengono poi rielaborati e utilizzati per strutturare vere e proprie strategie comunicative di prodotto (dal packaging alla comunicazione dedicata nei vari ambiti).

Il brain marketing prende a riferimento tutti gli aspetti concettuali dell’elaborazione mentale, rielaborati nella proposta di valorizzazione completa del prodotto. Quest’aspetto, tradotto in un messaggio comunicativo, risulta importante anche quando viene applicato alla vendita diretta sia per focalizzare i punti salienti su cui concentrarsi, sia per valorizzare la fìdelizzazione del cliente che, da contatto occasionale, deve diventare un habitué: ad esempio, l’incontro diretto con l’agricoltore che vende i suoi prodotti può favorire la memorizzazione, l’attenzione e la piacevolezza del processo d’acquisto sia verso quel prodotto, sia verso l’intero contesto. Questo dimostra come l’esperienza positiva, vissuta e raccontata dal campo al negozio, possa continuare a influenzare il consumatore anche a distanza di tempo e spazio orientandolo nelle sue scelte.

Ai prodotti possono poi essere associati appositi packaging o promozioni specifiche o, come già visto, messaggi diretti del produttore (quando insomma qualcuno, che può essere anche lo stesso agricoltore, ci mette la faccia); questi sono tutti fattori che possono spingere la vendita oltre al normale trend giornaliero.

Marketing territoriale: valorizzazione, sviluppo del territorio, turismo

Il marketing territoriale è uno strumento di promozione di un territorio e di stimolo allo sviluppo locale, che valorizza caratteristiche ambientali, economiche e sociali, sprona iniziative imprenditoriali, incentiva investimenti interni e attrae quelli esterni. In quest’ottica, il territorio è inteso non solo come supporto fisico per le attività, ma anche come risorsa, cioè come risultato di un processo di caratterizzazione dello spazio, ovvero di un processo di sedimentazione dell’azione e dell’interazione della comunità locale che ne ha plasmato la morfologia e la percezione.

Realizzare lo sviluppo di un territorio significa, innanzitutto, raccoglierne le istanze, individuare il progetto e le fonti finanziarie per realizzarlo. Il ruolo svolto dalla Pubblica Amministrazione è fondamentale, perché pianifica, gestisce e mette in atto strategie di sviluppo. Anche gli Enti territoriali, in particolare quelli locali, devono avere un ruolo attivo, sostenendo i sistemi produttivi, sia dei mercati locali che di quelli nazionali e internazionali. I principi di marketing territoriale utilizzano linguaggio e strumenti adatti al destinatario che si vuole raggiungere {target), operano per incrementare il turismo e gli investimenti e per valorizzare le vocazioni produttive locali. Questa metodologia applicata a un territorio, permette anche di colmare alcune carenze di programmazione territoriale, l’assenza di sinergie economiche e di rimediare al declino economico di alcuni territori. Le strategie e le azioni di marketing territoriale, possono essere distinte in base agli ambiti di applicazione, in: urbano, turistico, di investimento, di promozione dei prodotti tipici, di sviluppo dei distretti e, in genere, in tutti quegli ambiti peculiari e vocazionali del territorio.

Per realizzare il progetto è necessario un piano di marketing territoriale, costruito secondo un’organizzazione sequenziale e logica di fasi:

■ fase preliminare, acquisizione dei dati su ambiente, risorse, bisogni, concorrenza;

■ fase analitica e strategica, individuazione di forze, debolezze, minacce, opportunità, identità del territorio, target, segmentazione, posizionamento;

■ fase operativa, azioni {attivazione delle persone, promozione, comunicazione, investimenti, ecc.);

■ fase di controllo, rilevazione e controllo del grado di soddisfazione dei clienti interni ed esterni, interventi correttivi.

Le azioni di marketing territoriale sono rivolte a due fronti differenti: uno interno e l’altro esterno. Sul fronte interno, hanno l’obiettivo di incrementare la qualità del territorio; sul fronte esterno hanno lo scopo di realizzare l’attrattività del territorio per investitori e fruitori (17.19).

17.19 SCHEMA Fronti dello sviluppo del marketing territoriale.

Strategia di marketing territoriale: strade dei vini e dei sapori
Sono itinerari che propongono visite a risorse paesaggistiche, siti d’arte, musei, ecc., uniti a degustazioni enogastronomiche. L’attività di valorizzazione e promozione dei prodotti enogastronomici tipici e di qualità del territorio, rappresentano una strategia di marketing territoriale volta a intraprendere un’azione di salvaguardia del territorio e della cultura rurale, con la logica di uno sviluppo integrato e turistico.

Web marketing
Il settore del turismo legato profondamente al territorio, utilizza Internet per promuovere le proprie offerte più di qualunque altro settore; per questo motivo il web marketing è uno strumento essenziale nella gestione delle attività che ruotano attorno all’ambito turistico e ricettivo. A questo scopo MacPremium ha ideato una strategia di web marketing integrata, particolarmente adatta al settore turistico, al fine di aumentarne la visibilità, ma anche di ottimizzare gli investimenti in promozione. Questa strategia unisce il potenziale di visibilità di diversi siti e portali del turismo, con siti istituzionali e aziendali di attività turistiche, motori di ricerca, servizi di bannering e social network e si propone come un’attività unificata, dedicata alla promozione unitaria delle bellezze del comparto turistico del “Friuli Venezia Giulia + Veneto”, attraverso un’unica esperienza web.
Il sistema di posizionamento e promozione è dedicato a hotel, agenzie immobiliari, agriturismi e ristoranti delle località turistiche più rinomate dell’area del Friuli-Venezia Giulia e del Veneto (Lignano, Grado, Cortina, Zoncolan). Il progetto permette agli operatori di settore di dare visibilità alla propria azienda e alla propria attività, ma valorizza anche gli eventi e le manifestazioni locali. Il sistema è dedicato a queste due importanti regioni italiane che possono vantare spiagge fantastiche e montagne incantevoli ed è nato da un’idea di un pool di specialisti con una lunga esperienza in progetti web legati al turismo.

17.20 SCHEMA Esempio di sviluppo di un piano di marketing territoriale di una ipotetica azienda di promozione turistica.

APPROFONDIMENTO - Processo di benchmarking

Si tratta di una metodologia di indagine grazie alla quale le aziende riescono a confrontarsi con altre migliorando le proprie attività e il business, attraverso uno strumento di gestione dalle molte e differenti finalità, detto business plan.

Il metodo consiste nell’analizzare aziende ritenute eccellenti in determinati processi, nell’identificare le best practices e fattori critici di successo delle altre organizzazioni per po confrontarsi al fine di misurare i propri gap (quantitativi e qualitativi) e migliorare la performance.

Questo strumento individua quindi le prassi eccellenti delle aziende leader nei vari settori di mercato, anche diversi da quello della propria azienda, per poi studiare come adattare alla realtà della propria azienda quanto appreso. Il processo di benchmarking in 7 fasi ideato da Kaiser, che è stato applicato in più di 4000 incarichi, fornisce la struttura e il rigore analitico di benchmarking interno ed esterno. La tecnica di benchmarking è la valutazione comparativa di tecnologie, processi produttivi e prodotti di una organizzazione rispetto ai leader a vario livello nello stesso mercato.


Valutazione

La valutazione viene effettuata con l’ausilio di indicatori prescelti e valuta la performance nei seguenti campi:

• finanziario;

• gestione delle risorse e del personale;

• strategia operativa;

• ricerca applicata e sviluppo progetti;

• tecnologia di produzione; prodotto e marketing applicato;

• qualità del prodotto e soddisfazione del cliente;

• gestione del magazzino e della logistica;

• catena di fornitura dei prodotti e dei servizi.


Risultati

I risultati del benchmarking includono la comprensione dei punti deboli di ogni organizzazione-corporazione così come la capacità di misurare con precisione i limiti del suo miglioramento. Benchmarking spiana anche la strada per altri metodi di sviluppo e di innovazione da applicare, come la creatività, le cliniche di tecnologia, il Business Process Reengineering (BPR), interventi migliorativi dei processi aziendali su prodotti/servizi percepiti in maniera tangibile dalla clientela, la gestione della catena di produzione, l’e-commerce, ecc.


Procedura

La procedura generale prevede cinque fasi:

• raccolta dati dalla società/organizzazione;

• immissione dei dati nel database di best practice e la compilazione degli schemi di valutazione;

• composizione del rapporto di valutazione sulla base dei risultati e gli schemi del database;

• discussione dei risultati della valutazione con l’azienda/organizzazione e con gli esperti, al fine di esplorare nuove soluzioni;

• affermazione delle proposte di miglioramento e applicazione di metodi di innovazione.

SVILUPPO E FASI DEL PIANO DI MARKETING TERRITORIALE

FASE ANALITICA:
• analisi del contesto (micro e macro ambiente)
• analisi dei bisogni cliente interno ed esterno
• mappatura delle risorse del territorio
• analisi della concorrenza (benchmarking, best practices)

FASE STRATEGICA:
• SWOT analysis del territorio: forze, debolezze, minacce, opportunità, identità del territorio, punti specifici
• segmentazione, targeting, posizionamento
• strategie e obiettivi: piani di intervento, attori e gruppi di lavoro ad hoc (chi fa cosa)

FASE OPERATIVA:
• azioni: definizione del mix: pacchetto d’offerta (incentivi, manodopera, consulenza per investimenti, consenso stakeholders, comunicazione integrata, networking); attivazione delle persone, promozione e comunicazione, budget, ecc.

FASE DI CONTROLLO:
• rilevazione e controllo soddisfazione clienti interni ed esterni ed eventuali interventi correttivi

17.22 SCHEMA Le varie fasi operative del piano di marketing territoriale.

L’eco-management

Eco-Management and Audit Scheme (EMAS) è uno strumento volontario attivato dalla Comunità europea nell’ambito del V Programma d’azione europeo al quale possono aderire volontariamente le organizzazioni (aziende, enti pubblici, ecc.) per valutare e migliorare le proprie prestazioni in ambito ambientale informando il pubblico sulla propria, corretta gestione (17.23).

Obiettivo primario dell’EMAS è realizzare uno sviluppo economico sostenibile all’interno dell’Unione Europea, sottolineando il ruolo e la responsabilità delle imprese.

La seconda versione di EMAS (EMAS II) è stata pubblicata dalla Comunità europea con il regolamento 761/2001, modificato successivamente dal regolamento 196/2006.

GESTIONE E VALORIZZAZIONE AGROTERRITORIALE
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