Denominazioni di origine e indicazioni geografiche protette
La Denominazione di Origine Protetta (DOP) designa il nome di un prodotto la cui produzione deve avvenire in una determinata area geografica, caratterizzata da un knowhow riconosciuto e accertato. Ad esempio, ogni vino che beneficia di una DOP deve essere elaborato esclusivamente da uve provenienti dalla zona in oggetto.
L Indicazione Geografica Protetta (IGP) indica un prodotto che possiede una qualità, una notorietà o altre caratteristiche particolari attribuibili a una determinata area geografica. Ad esempio, ogni vino che beneficia di una IGP deve essere elaborato da uve di cui almeno l’85% provenga da tale area geografica.
Un produttore può richiedere una DOP o una IGP alle seguenti condizioni:
a. è l’unico produttore nella zona geografica delimitata;
b. la zona geografica in oggetto o il prodotto possiede caratteristiche notevolmente diverse da quelle delle zone a denominazione di origine o indicazione geografica circostanti.
La domanda di protezione si compone di un fascicolo tecnico e di un documento unico che riassume il disciplinare di produzione.
I produttori che offrono prodotti con lo stesso marchio DOP (o IGP) possono riunirsi in un Consorzio, registrando un marchio collettivo di proprietà del Consorzio stesso. Sono molti gli strumenti che possono trasmettere al consumatore finale le caratteristiche del valore della tipicità, differenziando il prodotto da altri aventi la stessa denominazione d’origine.
Infatti, sul mercato possono convivere prodotti riuniti sotto la stessa DOP (o IGP), tra i quali alcuni dispongono della sola DOP (o IGP), mentre altri possiedono anche il marchio del Consorzio di tutela, che viene applicato sul prodotto. Esso indica che anche tra prodotti aventi la stessa denominazione d’origine può esserci una differenza dei valori trasmessi dai marchi che si aggiungono al DOP (o IGP) e, quindi, di conseguenza, una concorrenza fra i diversi produttori (17.7).
La strategia di sviluppo e valorizzazione delle produzioni tipiche trova il proprio presupposto nelle maggiori opportunità che questi prodotti hanno in termini economici, soprattutto grazie al progressivo sviluppo del mercato e ai bisogni sul piano della qualità e della differenziazione del prodotto.
Nella filiera dei prodotti DOP il Consorzio di tutela svolge le seguenti funzioni: vigilanza e tutela del marchio collettivo, assistenza tecnica, promozione e valorizzazione del prodotto.
Per questi prodotti è necessario realizzare una strategia di sviluppo che abbia come obiettivo la domanda, cioè le aspettative reali e latenti dei consumatori; si tratta di impostare appropriate politiche di marketing volte a informare il consumatore, ma anche a creare una percezione favorevole della qualità, che permetta la formazione di un premium price.
A differenza di quanto accade in un sistema aziendale di marketing, dove tutte le leve del prezzo sono gestite dalle singole imprese, nell’organizzazione produttiva dei prodotti tipici queste si ripartiscono tra il Consorzio e le singole aziende associate, in maniera differente a seconda dei casi.
Per esempio il Consorzio svolga le funzioni di tutela, vigilanza e promozione, mentre le singole imprese gestiscono le leve del prezzo e decidono la collocazione del prodotto.