Prodotto locale e sistemi alternativi di vendita
Le forme di vendita alternativa che incontriamo sono numerose e possono essere classificate a seconda di diversi parametri:
1. natura del canale di vendita, per esempio, farmers’ market;
2. caratteristiche del prodotto venduto, caso in cui le iniziative di vendita riguardano prodotti alimentari che racchiudono delle caratteristiche naturali e culturali distintive di un’area locale.
Generalmente, i consumatori associano ai prodotti locali le caratteristiche di freschezza e genuinità, legame con il paesaggio, adozione di metodi di produzione sostenibili, origine geografica del prodotto (tracciabilità), cibo non omologato e socialità legata all’acquisto locale. La freschezza e la genuinità dei prodotti sono messe in risalto dai cicli di produzione stagionali della natura. Anche la bellezza del paesaggio nel quale è inserita l’azienda contribuisce a enfatizzare l’immagine di qualità dei prodotti. L’elevato impatto ambientale, causato dalle tecniche agricole di produzione intensiva e dai trasporti su grandi distanze, porta il consumatore ad apprezzare i metodi di produzione sostenibili, che consistono in un minor uso dell’energia e nel contenimento delle emissioni di gas a effetto serra. La filiera corta, ad esempio, garantisce una riduzione degli imballaggi, limitando l’impatto ambientale legato alla produzione e allo smaltimento del packaging; inoltre essa consente al consumatore di trovare prodotti di varietà locali non sempre reperibili attraverso la grande distribuzione organizzata. Importante è anche l’aspetto relativo alla socialità legata all’acquisto locale e che consiste nella relazione diretta che si instaura tra produttore e cliente. I produttori vedono i consumatori non più soltanto come semplici clienti, ma come persone, che hanno diritto a una sana alimentazione e a conoscere il lavoro e la qualità alla base dei prodotti offerti, con la possibilità di fornire suggerimenti, critiche ed esprimere esigenze. I produttori agricoli che fanno capo a Coldiretti e aderiscono al Progetto Campagna Amica hanno scelto, per esempio, di aderire a un regolamento volontario che prevede il controllo dei prezzi praticati. Il risparmio per i consumatori legato all’acquisto a chilometro zero (15.10) è un esempio significativo. La filiera corta offre ai produttori l’opportunità di decidere il prezzo dei prodotti offerti, svincolandoli dalle oscillazioni del mercato e garantendo così una maggiore remunerazione. Per la collettività, l’interesse per i prodotti locali va ben oltre le singole motivazioni dei consumatori e dei produttori perché la filiera corta favorisce lo sviluppo economico di aree rurali marginali, riduce il potere di mercato dei grossisti e può creare nuove opportunità di lavoro per vari soggetti, anche non appartenenti al settore agricolo. Il consumo di prodotti locali può rappresentare un mezzo per preservare il territorio rurale, poiché consente l’insediamento di aziende in aree altrimenti destinate all’abbandono. Il prodotto locale si caratterizza per il luogo di produzione e di consumo; infatti una caratteristica della vendita diretta è il legame con un luogo particolare che identifica e circoscrive la zona di coltivazione, allevamento, trasformazione, distribuzione e consumo. Per molti, il concetto di “sistemi alternativi di vendita” si riferisce a prodotti legati a luoghi specifici e agli occhi del consumatore, il prodotto locale è anche sinonimo di “piccola azienda agricola”.