La nuova PAC è improntata ad orientare l’agricoltura verso un modello fondato sul concetto della multifunzionalità, nel quale la funzione produttiva è subordinata rispetto ad altre funzioni che l’agricoltura è in grado di svolgere. L’attuale PAC si fonda su due pilastri (15.2): il primo è costituito essenzialmente dagli aiuti al reddito degli agricoltori, concessi attraverso il pagamento unico aziendale; il secondo è rappresentato dalle misure di sviluppo rurale, che mirano a sostenere l’ammodernamento delle aziende agrarie e lo svolgimento di attività multifunzionali come quella ambientale.
Il pagamento unico aziendale è indipendente dalla produzione, ma è condizionato al rispetto, da parte degli agricoltori, di alcune pratiche per il mantenimento della fertilità del suolo, di rispetto dell’ambiente e di benessere degli animali. L’erogazione degli aiuti comunitari in Italia avviene attraverso AGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura).
Il secondo pilastro della PAC, attuato attraverso il meccanismo della modulazione, articola i propri interventi in quattro assi:
1. miglioramento della competitività del settore agricolo-forestale, finalizzato all’ammodernamento delle strutture produttive delle aziende agricole;
2. miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale;
3. qualità della vita e diversificazione dell’economia rurale;
4. sviluppo locale.
Gli ultimi tre assi sono rivolti al ruolo multifunzionale e territoriale dell’agricoltura. L’attuazione degli interventi avviene nell’ambito dei Piani di Sviluppo Rurale (PSR), cofinanziati dalla Unione Europea, e messi a punto e gestiti direttamente dalle Regioni. Questa politica è finanziata in parte dal bilancio centrale dell’UE ed in parte dai bilanci nazionali o regionali degli Stati membri.
Le nuove regole della PAC 2014-2020 sono entrate in vigore da gennaio 2014, a eccezione di quelle relative al nuovo regime dei pagamenti diretti, aventi decorrenza dal 2015.
I beneficiari delle nuove politiche agricole saranno gli agricoltori attivi. Solo chi possiede i requisiti di agricoltore attivo potrà accedere ai pagamenti diretti. L’esistenza del requisito costituisce una condizione necessaria e imprescindibile per l’ottenimento dei contributi PAC, sia per i pagamenti diretti (primo pilastro) sia per i finanziamenti di sviluppo rurale (secondo pilastro). Il requisito di agricoltore attivo è controllato ogni anno. Un modello di sviluppo economico basato sullo sviluppo sostenibile e sulla consapevolezza che l’economia e il naturale ecosistema possono coesistere ed evolversi insieme è la green economy.
1 |
Pagamenti diretti percepiti già nell’anno precedente inferiori ad una certa soglia: • sotto i 5.000 euro per le aziende prevalentemente ubicate in montagna e/o in zone svantaggiate; • sotto i 1.250 euro in tutte le altre zone. |
2 |
Iscrizione all’Inps: • in qualità di coltivatore diretto (CD) o imprenditore agricolo professionale (IAP); • in qualità di colono o mezzadro. |
3 |
Titolari di partita Iva: • attivata in campo agricolo prima del 1° agosto 2014 per le “zone montane” o “svantaggiate”; • a partire dal 2016 per tutte le “altre zone” e con dichiarazione annuale Iva. |
4 |
Proventi totali ottenuti dalle attività agricole sviluppate nell’anno precedente, pari ad almeno un terzo di tutti i proventi ottenuti nell’anno precedente. |
5 |
Importo annuo dei pagamenti diretti percepiti pari ad almeno il 5% di tutti gli eventuali proventi ottenuti dalle attività non agricole nell’anno precedente considerato. |
6 |
Che la sua attività principale o il suo oggetto sociale sia realmente l’esercizio di un’attività agricola. |
15.3 Requisiti dell’agricoltore attivo.