6 INTRODUZIONE GLOSSARY Liberismo economico Laissez-faire economic policy Utilità marginale Minor (or marginal) Utility Macroeconomia Macroeconomics Domanda aggregata Aggregate Demand La Scuola marxista riparte dalla teoria del valore-lavoro di Ricardo, in base alla quale il valore dei beni prodotti è dato dalla quantità di lavoro utilizzato durante il processo produttivo della merce, ma il salario non eguaglia il valore dei beni prodotti in quanto il capitalista, con il profitto, si impossessa di una parte di tale valore. Il lavoro, secondo Marx e i primi autori socialisti, non viene compensato in modo completo e questo rappresenta una forma di sfruttamento. La Scuola neoclassica Verso la fine del 1800 il pensiero economico si propone di analizzare il comportamento del consumatore. Nasce così la Scuola neoclassica (o marginalista) che affronta i temi dell economia di mercato, ovvero di un sistema economico in cui ogni individuo è sorretto dalla propria iniziativa e dal proprio interesse. Un economia basata sull impresa e sulla soddisfazione del bisogno e con mercati concorrenziali a dimostrazione che il liberismo può assicurare il benessere sociale. Come nella Scuola classica si parla anche in questo caso di liberismo economico. L analisi economica dei neoclassici è però basata su modelli matematici e dunque con un maggiore rigore scientifico, scevro da ideologie politiche o convinzioni personali. I neoclassici rifiutano il concetto del profitto come elemento residuo, ritenendolo piuttosto una remunerazione al lavoro di organizzazione dell imprenditore e lo separano dai detentori dei fattori produttivi (terra, capitale e lavoro). Nella formulazione delle loro teorie utilizzano l analisi marginalista nella quale le decisioni economiche sono determinate dalla variazione di una grandezza al margine e non dal suo valore assoluto. Viene introdotto in questo modo il concetto di utilità marginale. I rappresentanti più importanti di questa scuola sono: Léon Walras (18341910), Alfred Marshall (1842-1924), William Stanley Jevons (1835-1882) e Karl Menger (1840-1921). Dal neoclassicismo si svilupperà, però, una corrente di pensiero ideata da A.C. Pigou (1877-1959) che intendeva dimostrare come l interesse individuale non coincide con quello sociale e dunque si può giustificare l intervento dello Stato. Per Pigou l economia ha il compito di indagare sulle cause economiche che hanno influenza sul benessere sociale, cioè sulla qualità della vita. Con le idee di Pigou, all inizio del 1900 si svilupparono molti studi, la cui massima espressione può essere rintracciata nella figura di John Maynard Keynes (1883-1946), anch egli un neoclassico fino a quando la Grande depressione del 1929 pose a dura prova le sue teorie sull economia di mercato. La macroeconomia In quel periodo storico sembrava molto difficile la possibilità di recuperare un equilibrio di piena occupazione delle risorse e di benessere. Fu a questo punto che il Keynes rifiutò, nel lungo periodo, la prospettiva di equilibrio automatico dei mercati e pur criticando il socialismo, ritenne il liberismo una proposta insufficiente. Secondo Keynes le cause della depressione andavano ricercate nella domanda aggregata, ovvero nella spesa totale di investitori, governi e consumatori. Quando la domanda aggregata è alta si creano sviluppi positivi, quando è bassa lavoro e vendite ne risentono. Ora, poiché i consumatori sono legati al volume dei propri redditi, non possono essere la causa degli andamenti positivi o negativi dei cicli economici; le forze sono rappresentate invece dagli investitori e dai governi e dunque in caso di recessione l investimento pubblico deve sostenere quello privato 07_Introduzione.indd 6 2/10/16 4:12 PM
ECONOMIA E AGROSISTEMI
VOLUME 1