296 PARTE SECONDA - Economia agraria Affidandosi al contoterzismo si possono avere le seguenti situazioni: si delegano alcune operazioni; si delegano tutte le operazioni colturali o comunque quelle più qualificanti di una precisa tecnica produttiva, come se l azienda agraria divenisse acquirente di semilavorati (ad esempio la coltura messa a dimora). In questo caso il contoterzismo assume un ruolo quasi fondamentale nelle scelte della tecnica colturale e dunque l impresa perde la sua autonomia; sia ha poi il caso in cui l impresa agraria partecipi all organizzazione e gestione dei servizi agro-meccanici costituendo cooperative di servizi. L evoluzione tecnologica porterebbe a pensare che, nel lungo periodo, il contoterzismo agro-meccanico potrebbe determinare la scomparsa dell azienda tradizionale, dotata di un suo parco macchine e, più in generale, di propri servizi connessi alla gestione. L ipotesi potrebbe essere veritiera se tutte le imprese terziste per i servizi gestionali agrari avessero raggiunto un grado di offerta che è propria delle imprese agro-meccaniche. Infatti facendo un confronto fra i costi medi della meccanizzazione aziendale e i prezzi proposti dal contoterzismo, nella maggior parte dei territori, quasi sempre all impresa agraria conviene disattivare il proprio servizio meccanico. In questo modo, l impresa contoterzista diventa il riferimento per la valutazione della convenienza nell acquisto di nuove macchine e nello stesso tempo il principale veicolo del progresso tecnico-meccanico in agricoltura. Un parco macchine obsoleto o sovradimensionato impedirebbe alla maggior parte delle aziende di acquisire la massima efficienza. Per dimensionare un parco macchine è necessario conoscere non solo la superficie da coltivare, ma anche le attività aziendali e gli indirizzi produttivi. Un azienda di 20-30 ha, a indirizzo cerealicolo-zootecnico, per la sua autonomia meccanica, dovrebbe possedere almeno 2 macchine motrici, 3 o 4 macchine operatrici per le lavorazioni, almeno 2 operatrici per la concimazione, altrettante per le cure colturali, ma anche 4 operatrici per la fienagione, 2 per la stalla e attrezzature varie quali rimorchi, irrigatori semoventi, ecc. Il tutto con un impegno di capitale per almeno 260.000 corrispondente mediamente a circa 10.400 /ha. a b Figura 11 Il parco macchine necessario a un azienda per la sua autonomia operativa è ingente e costoso. Esempi di macchine utilizzate in agricoltura: (a) trattrice R4 DT di ultima generazione dalle elevate prestazioni; (b) mietitrebbia autolivellante al lavoro su terreni in pendenza. 16_P02_cap07.indd 296 10/02/16 16:15
ECONOMIA E AGROSISTEMI
VOLUME 1