1.2 L’azienda agraria e i suoi elementi

1.2 • L’azienda agraria e i suoi elementi


L'azienda agraria, dal punto di vista tecnico-economico, è la combinazione elementare dei fattori della produzione, dunque è un'unità tecnica costituita da beni organizzati dall'imprenditore, per mezzo di scelte coordinate, a fini produttivi. Possiamo dire che l'azienda agraria è il mezzo con cui l'impresa agraria realizza i suoi scopi. La definizione economico-agraria di un'azienda corrisponde sostanzialmente con quella giuridica: "Complesso di beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa" (art. 2555 C.C.). 


La stessa corrispondenza si verifica a proposito della definizione e della classificazione dei fattori della produzione organizzati nell'azienda agraria e, in particolare, dei capitali quali il capitale fondiario (o fondo) costituito dalla terra e dai miglioramenti in essa stabilmente immessi, dunque un bene immobile (art. 812 C.C.).
Alcuni tipi di miglioramenti fondiari sono di competenza pubblica (la rete viaria extraziendale, i servizi, i sistemi di bonifica, ecc., definiti anche infrastrutture).
Il capitale agrario o di esercizio, economicamente eterogeneo, si distingue in:
capitale di scorta (macchine, bestiame e prodotti di scorta);
capitale di anticipazione (capitale monetario che copre gli interessi netti sulle anticipazioni costituite dalle materie prime come concimi, sementi, acqua, fitofarmaci, ecc.).
Il capitale agrario va a costituire il corredo con cui far funzionare il capitale fondiario. Giuridicamente sono dei beni mobili, detti pertinenze (artt. 817, 818, 819 del CC), destinati al servizio del fondo.
In caso di vendita è possibile svincolare il capitale agrario da quello fondiario. Si parlerà di vendita a cancello chiuso nel caso in cui il capitale fondiario sia venduto insieme a quello di scorta; mentre la vendita a cancello aperto si avrà quando il proprietario non aliena il capitale di scorta insieme a quello fondiario.

FATTORI PRODUTTIVI
Nome del fattore  Elementi da cui è composto 
Persona economica che detiene il fattore
Costi per l’uso dei fattori o costi oggettivi  Compenso al fattore e alla persona economica (detti anche redditi elementari) e considerati costi soggettivi o costi-reddito
Capitale fondiario
Terra con i suoi investimenti fissi quali fabbricati, sistema idraulico agrario (SIA), piantagioni poliennali, ambienti protetti e impianti industriali.
Proprietario
Quota fondiaria in quanto la sua utilità si consuma gradualmente in più anni (Qf).
Beneficio fondiario (Bf)
Capitale di esercizio o agrario
Capitale di scorta composto da bestiame, macchine e attrezzature (strumenti di scorta) e prodotti di scorta.

Quote sul capitale scorta in quanto la sua utilità si consuma in più cicli produttivi (Qcs).
Interesse sul capitale di scorta (Ics)
Capitale di anticipazione è il
capitale liquido necessario a sostenere le spese del processo produttivo durante l'anno per l'acquisto dei mezzi tecnici (concimi, sementi, fitofarmaci, acqua, ecc.).
Capitalista
Il prezzo pagato per l'acquisto delle materie prime in quanto la loro utilità è consumata in un solo impiego.
Interesse sul capitale investito nelle prime spese anticipate fino al momento dei raccolti (Ica).
Lavoro
Quantità di ore di lavoro per portare a termine tutti i processi produttivi attivati sia di tipo manuale che direttivo.
Lavoratore
Salario e stipendi versati ai lavoratori per portare a termine i processi produttivi attivati.
Salario (Sa) e/o Stipendio (St)
Organizzazione
Capacità imprenditoriali.
Imprenditore

Profitto o Tornaconto (T)
Tabella 1 • Fattori produttivi agrari e relative persone economiche che li forniscono all'impresa, con i compensi di loro competenza. 
 
Abbiamo poi altri due fattori, il lavoro e l'organizzazione.
I redditi elementari sono considerati costi soggettivi o costi-reddito in quanto sono riferiti a un imprenditore astratto, ma costituiscono sempre dei redditi per tutte le altre persone economiche. Dalla somma dei costi soggettivi con quelli oggettivi (quelli che vengono sostenuti a prescindere dal tipo di imprenditore) si ottiene il costo totale di produzione dell'impresa agraria che è divisibile in costi variabili e costi fissi.
Questa distinzione è importante per l'analisi del costo di produzione, ma i costi più rilevanti sono i costi fissi di difficile attribuzione ai singoli processi produttivi in quanto sono dei costi congiunti: ad esempio l'attribuzione della spesa per l'uso dei capitali fissi ai singoli processi produttivi in quanto il costo è definito solo a livello aziendale. Con i fattori produttivi l'imprenditore organizza la produzione dando luogo ai cidi della vita dell'impresa e più precisamente:
1. ciclo produttivo: va dalla consegna delle materie prime alla realizzazione dei prodotti; si identifica con il ciclo tecnico perché il processo produttivo è una continua modificazione dei componenti patrimoniali, infatti le materie prime si trasformano in prodotti finiti;
2. ciclo monetario: va dal pagamento delle materie prime alla vendita dei prodotti;
3. ciclo economico: va dall'acquisto delle materie prime alla vendita dei prodotti;
4. ciclo finanziario: va dall'acquisto delle materie prime all'incasso dei prodotti e dunque delle liquidità per il sorgere di debiti e crediti.

È bene sottolineare che la produzione agraria si diversifica dalle altre perché: 
• opera su esseri viventi, ciò comporta il rispetto dei loro cicli biologici e del loro stato di salute (devono essere nutriti e preservati da malattie); 
• ha andamento stagionale è quindi soggetta al clima e al reperimento di manodopera solo in precisi momenti e dunque presenta difficoltà di distribuzione del lavoro aziendale; 
• ha bisogno di ampiezza territoriale; 
• perlopiù avviene all'aperto; 
• presenta molti vincoli e fattori limitanti; 
• può essere interdipendente con altre produzioni (foraggi e allevamento); 
• ha processi produttivi lunghi. 
A questo punto si propone il rilevamento pratico dei fattori della produzione agraria da eseguire con la seguente metodologia. 

Capitale fondiario

La terra non deve essere intesa come un bene naturale, nel senso stretto del termine, in quanto negli anni gli imprenditori hanno bonificato, dissodato, sistemato dal punto di vista idraulico-agrario, costruito argini e laghetti, fabbricati, strade poderali, piantato frutteti, e dunque hanno impiegato somme di denaro che restano ancorate al bene naturale terra. 

Quando si parla di capitale fondiario, si deve quindi intendere il bene naturale, con gli investimenti eseguiti su di esso, che va a costituire il fondo agrario e la base territoriale dell'azienda con la sua posizione astronomica e geografica che determina il clima e i processi produttivi e gli ordinamenti colturali. 

 

APPROFONDIMENTO - Rilevamento di un fondo agrario tramite mappa catastale

Rilevamento di un fondo agrario tramite mappa catastale 
Con l'ausilio di una cartina catastale si può eseguire la ricognizione di un fondo per osservare e rilevare quanto segue:
• l'ubicazione, per avere un'idea del clima e della posizione del fondo rispetto ai mercati e alla situazione socio-economica; 
• la superficie totale o catastale, quella improduttiva occupata dalle strade poderali, dai fabbricati, dal sistema idraulico-agrario (fossi, argini, laghetti, ecc.) e quella produttiva, quale differenza fra le due precedenti, che prenderà il nome di superficie agraria utile (SAU). In questo modo si accertano le dimensioni del fondo, si verifica se le particelle sono riunite a formare una proprietà accorpata o se sono disperse fra terreni appartenenti ad altri proprietari;

• la suddivisione della SAU fra le colture praticate sul fondo (ad esempio 4 ettari di meleto, 5 ettari di grano, ecc.);
• presenza di impianti: fabbricati, sistemi irrigui, serre, silos e tipo di viabilità.
La sintesi ci permette di riconoscere le caratteristiche del capitale fondiario rilevato e di eseguire una dettagliata descrizione.

Figura 2 • Estratto di una mappa catastale terreni di un’azienda agraria.
Particella 
Superficie (ha) 
SAU (ha) 
Giacitura esposizione 
Altitudine (m/slm) 
Tipo di coltura 
Irriguo/ non irriguo 
Opere di difesa 
Impianti 
Tipo di terreno 










32 
2,5 
2,2 
Piana SO 
45 
Vite 
irriguo 
no 
Vigneto 
Medio 
impasto 
33 
0.5 

Piana SE 
30 



Fabbricato 











Tabella 2 Sintesi dei dati di rilevamento del capitale fondiario. 

Capitale di esercizio (o agrario)

È un capitale proveniente dall'accantonamento di redditi prodotti da precedenti anni agrari o derivato da altre attività e reimpiegato in azienda. 


A differenza del capitale fondiario, non è incorporato stabilmente nella terra, ma è mobile, a servizio di quello fondiario senza il quale quest'ultimo non potrebbe funzionare, cioè è reso disponibile per la produzione. È possibile rilevarlo applicando lo stesso criterio del capitale fondiario.
Il capitale di esercizio (o agrario) è costituito:
• dal capitale macchine e attrezzature, detto anche capitale scorte morte perché rappresentato da beni strumentali inanimati, macchine motrici (trattrici e macchine motrici a punto fisso) e macchine operatrici (seminatrici, aratri, zappatrici, ecc.). È un capitale fisso perché è a corredo permanente del fondo;
• dal capitale bestiame, detto anche capitale scorte vive, perché rappresentato da beni animati (bovini, suini, equini, ecc.). È anch'esso un capitale fisso perché a corredo permanente del fondo e comprende gli animali dell'attività produttiva che con i loro prodotti concorrono alla realizzazione della produzione lorda vendibile;
• dal capitale prodotti di scorta, dato dai beni a logorio totale provenienti dalla produzione vendibile accantonata nei precedenti anni agrari e utilizzati come fattori produttivi nell'anno corrente. I prodotti di scorta non fanno parte del capitale di anticipazione perché provengono dalla stessa azienda e sono costituiti da: sementi, paglia, foraggi, farine, letame (sottratti alla vendita per essere impiegati nelle operazioni successive). Tali prodotti non devono essere confusi con i reimpieghi che sono realizzati e utilizzati nell'anno agrario corrente (non vengono accantonati).
Esempi di reimpieghi sono: il foraggio prodotto e utilizzato nello stesso anno per l'alimentazione animale; l'uva prodotta che viene a sua volta trasformata in vino. Neppure i mezzi tecnici, presenti in magazzino, di provenienza extraziendale, fanno parte dei prodotti di scorta in quanto non provengono da produzioni precedenti, ma sono stati acquistati con il capitale di anticipazione. Ad oggi l'impiego dei prodotti di scorta si è molto ridimensionato grazie alla specializzazione aziendale che ha eliminato gli ordinamenti policolturali (da cui si potevano ottenere i prodotti di scorta), e alla necessità di utilizzare prodotti di elevata sicurezza (sementi selezionate).
L'insieme del capitale fondiario e del capitale agrario o di esercizio va a formare il capitale tecnico aziendale. 

Capitale macchine e attrezzature
Per il rilevamento del capitale macchine e attrezzature basta stilare un elenco delle macchine e attrezzature per la lavorazione del terreno, la semina, i trattamenti chimici e le concimazioni, l'irrigazione, la raccolta, la manipolazione dei prodotti, la stalla, il trasporto. Quindi, per ogni tipo di macchina, vanno prese in considerazione le caratteristiche tecniche come riportato in tabella 3.

Tabella 3 • Schema di valutazione delle caratteristiche tecniche del capitale macchine e attrezzature.

Con i dati riportati nella tabella 3 siamo in grado di determinare il valore del capitale macchine e attrezzi a disposizione del fondo (capitale scorte morte), di eseguire i confronti degli investimenti e ricercare le situazioni ottimali in rapporto ai tipi di azienda e alla zona di riferimento.
Capitale bestiame
Con lo stesso criterio si può rilevare il ►capitale bestiame utilizzando uno schema (Tab. 4) che permetta di rilevare e riconoscere in che modo gli animali sono allevati (tipo di stabulazione), se in stalla alla posta (stabulazione fissa) o in stalla con possibilità di movimento all'esterno (stabulazione libera), oppure se sono tenuti completamente all'aperto (allevamento brado); valutando la specie allevata, la razza, l'attitudine produttiva (carne, latte, lana, ecc.); il sesso, l'età, il peso; la sostituzione degli animali a fine carriera e il prezzo di acquisto.
Il rilevamento ha lo scopo di mettere in evidenza il capitale bestiame nella sua consistenza e nel suo valore, al fine di determinare la sua incidenza sull'unità di superficie (quanti capi per ettaro si possono allevare), il consumo di foraggio annuo e le produzioni principali e secondarie (letame e liquame).
Tabella 4 • Schema di valutazione del capitale bestiame. 
Capitale di anticipazione
È dato dalle liquidità anticipate per l’acquisto dei mezzi tecnici e servizi (concimi, sementi, mangimi, diserbanti, noleggi, esperti, ecc.) necessari alle operazioni colturali, nell’intervallo di tempo fra l’impianto e la raccolta delle colture annuali o fra l’inizio vegetativo e la raccolta delle colture arboree. Come è già stato detto, il capitale di anticipazione non va confuso con i prodotti di scorta, ma riguarda gli acquisti extraziendali effettuati al momento del bisogno. In alcuni casi, però, l’imprenditore deve necessariamente immagazzinare alcuni mezzi tecnici perché se non fossero disponibili sul mercato il loro mancato utilizzo potrebbe danneggiare il processo produttivo (ad esempio l’uso tempestivo di fitofarmaci). D’altra parte, immagazzinare tali prodotti impone un investimento consistente con costi (interessi), spesso, apprezzabili. Il rilevamento del capitale di anticipazione può essere effettuato con la sintesi riportata in tabella 5.

Capitale di anticipazione
Categoria e prodotto
Quantità (kg)
Prezzo (€/kg)
Totale (€)
Concimi
Nitrato di calcio
3000
0,16
480,00
Solfato ammonico
1200
0,18
216,00
Fitofarmaci
Antiperonosporici
60
4,5
270,00
Diserbanti
40
6,0
240,00
La somma dell’ultima colonna rappresenta il capitale di anticipazione presente in magazzino al momento del rilievo 2.300,00
Tabella 5 • Scheda di rilevamento dei mezzi tecnici aziendali.
STOP E SINTESI
L’azienda agraria e i suoi elementi
Che cosa si intende per vendita a cancello chiuso?
In questa tipologia di vendita il capitale fondiario e il capitale di scorta si vendono insieme.
Da che cosa è rappresentato il capitale fondiario?
È rappresentato dal capitale terra e da tutti gli investimenti su essa eseguiti.
Da che cosa è costituito il capitale agrario?
È costituito dalle scorte vive (bestiame), dalle scorte morte (macchine e attrezzature) e dal capitale di anticipazione.

STOP AND SUMMARY
The farm and its elements
What is a ‘closed-gate’ sale?
It is when land capital and stock capital are sold together.
What is Land Capital?
It the sum of the land (or plots) and all the investments made on it.
What is Agricultural Capital? (or Working Capital)
it is the sum of Livestock Capital (animals), Immovable capital (machines and equipment) and advance capital.

ECONOMIA E AGROSISTEMI
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VOLUME 1