2.4 Il marketing: concetti e strategie

2.4 • Il marketing: concetti e strategie


L'impresa è una organizzazione che, interagendo con l'ambiente, produce beni e servizi atti al soddisfacimento dei bisogni degli individui.
Nel corso degli anni, ma soprattutto negli ultimi decenni, il rapporto tra impresa e ambiente è molto cambiato. Lo sviluppo dell'impresa è stato influenzato fortemente dalle componenti ambientali e, in particolare, dal mercato che ne ha modificato la natura, la forma e le caratteristiche. L'imprenditore agricolo si è trovato a svolgere funzioni sempre più complesse, in un ambiente operativo all'interno del quale si è dovuto ritagliare uno spazio economico in cui identificare un mercato potenziale per i propri prodotti. Nello stesso tempo l'imprenditore ha dovuto sviluppare la capacità di captare i segnali emessi dall'ambiente circostante e trasformarli in informazioni attraverso appositi apparati e procedure di elaborazione. Per questo non è più sufficiente la conoscenza dei soli strumenti dell'economia agraria perché orientati prevalentemente alla sfera della produzione e meno alle esigenze di un mercato nel quale è aumentato il divario fra chi produce e chi compra. Nelle economie agropastorali l'impresa aveva piccole dimensioni ed era a carattere familiare: l'acquirente conosceva il produttore e i passaggi tra il produttore e il consumatore finale erano molto limitati in quanto lo scambio avveniva nei mercati locali.
Con i mercati nazionali e internazionali i passaggi tra produttore e consumatore sono aumentati così come, di pari passo, si è accresciuta la complessità del sistema economico. È chiaro che, mercati più ampi aumentano la formazione di grandi imprese capaci di organizzare la produzione e la distribuzione su vasta scala, favorendo anche la divisione del lavoro e lo sviluppo di imprese specializzate nella intermediazione commerciale. 
In questa nuova visione viene meno la conoscenza diretta tra chi produce e chi consuma e la concorrenza con altre imprese rende obbligatorio l'uso di strumenti adeguati a contattare una clientela più vasta e a creare una sorta di produzione programmata che favorisca la vendita della merce. 

È così, che nasce il marketing (alla lettera "piazzare sul mercato"), che rappresenta una funzione aziendale necessaria a raccordare impresa e mercato; è la chiave fondamentale del comportamento dell'impresa sul suo mercato di riferimento. Oggi il marketing è una vera e propria disciplina e deve essere in grado di garantire all'impresa la capacità di: 
• modificare a proprio favore l'ambiente operativo; 
• ritagliarsi uno spazio economico come presupposto per la realizzazione dei propri obiettivi e soddisfare le aspettative della clientela. 

I compiti del marketing

Al marketing spetta il compito di individuare la clientela più idonea ad una certa produzione e di intraprendere azioni di mercato per ottenere prodotti in grado di soddisfare i possibili acquirenti. Un'azienda deve cioè essere in grado di individuare i bisogni del cliente attuando tutte le strategie più idonee per soddisfarlo. Il marketing assume in questo contesto una importanza fondamentale: analizza il mercato e propone l'adeguamento dei processi aziendali, individua le opportunità da sfruttare, formula le strategie per raggiungere gli obiettivi operativi, mette a punto un piano articolato di tempistiche e provvede alla quantificazione delle risorse umane e finanziarie. Inoltre deve fornire la sicurezza che le indicazioni del piano siano effettivamente realizzabili attraverso un attento controllo delle attività programmate che dovranno risultare flessibili in modo da poter correggere, in tempi brevi, le decisioni prese.
Il successo dell'attività di marketing dipende, infatti, dall'integrazione di diversi fattori quali:
• la proposta e la presentazione di un prodotto, che altri dovranno però realizzare;
• il prezzo del prodotto stesso, di cui si dovrà stabilire la rimuneratività per l'impresa;
• la pubblicità, ovvero le politiche di comunicazione e distribuzione;
• infine il punto vendita.
L'appropriata combinazione dei suddetti fattori permette di centrare il segmento di mercato prescelto dall'impresa quale destinatario dell'azione di marketing (il target). L'insieme di questi fattori caratterizza l'azione di marketing nei confronti dell'attuale e del potenziale cliente (marketing mix).
Questo sistema consente di ricercare modi concreti e strategici di vendita, nell'attuale visione del marketing c'è anche l'intento di creare un vero e proprio rapporto di fiducia con il cliente, in modo da instaurare con esso una relazione duratura. 
In altre parole, le aziende stanno abbandonando la concezione del "produci e vendi" per accogliere il nuovo "ascolta e produci", al fine di riuscire a mantenere il cliente fedele al marchio. Nelle aziende sta emergendo anche la tendenza a passare dalla segmentazione e standardizzazione, alla relazione one to one e al marketing di nicchia. In altre parole, pur confermando i fondamentali principi della pianificazione di una campagna di marketing, si hanno evoluzioni con prospettive che privilegiano le esigenze del cliente rispetto a quelle del prodotto. 
Per questo, nell'ambito del consumo invece di prodotto, prezzo, pubblicità e posto (le 4 P di J. McCarthy, prima ricordate) si stanno affermando le nuove quattro "P": people (persone), places (posto), plans (pensieri) e projects (progetti), integrate o sostituite dalle quattro "C", ovvero Customer Value, Customer Cost, Customer Convenience, Customer Communication, sempre in vista del potere che assume il consumatore rispetto al prodotto. 
La nuova visione delle 4 "C" si deve ancora affermare, attualmente le strategie di marketing sono ancora legate alla logica delle 4 P che saranno pertanto prese in considerazione nella nostra indagine. 
Iniziamo col definire il concetto di prodotto nell'ottica del marketing. 

Si definisce prodotto quell'insieme di caratteristiche che permettono di rendere massima la soddisfazione di un cliente. Per il marketing tale definizione rappresenta il rapporto tra impresa e il suo ambiente economico-competitivo. 

Infatti l'impresa collega gli obiettivi aziendali alla soddisfazione del cliente che è identificabile nei benefici che i beni possono fornirgli. Tali benefici sono classificabili come segue: 
• benefici estetici, quando contribuiscono alla soddisfazione di canoni di gusto, di bellezza o altro; 
 benefici simbolici, se mirano a migliorare la posizione sociale del cliente (immagine, prestigio, ecc.); 
• benefici funzionali, quando indicano la funzione che ha il prodotto. 
L'impresa per mantenere un rapporto duraturo con il cliente ragiona in termini di bisogni da soddisfare e fa leva su aspetti che vanno oltre l'utilità dei beni, fino ad invadere la sfera dei valori. In realtà, la continuità del rapporto non è assicurata dal prodotto ma dal marchio. Esso assicura la continuità anche quando i prodotti si evolvono o cambiano caratteristiche o addirittura prodotto. 
L'insieme delle caratteristiche di un bene vengono definite paniere di caratteristiche; esse sono descritte di seguito. 
Marchio (o marca): simbolo o nome che rende riconoscibile il prodotto o l'impresa (in questo caso si chiama logo). Aiuta il consumatore a scegliere, facilita la formazione di una routine di acquisto, riducendone tempo e impegno. Ogni impresa può possedere più marchi, che ne costituiscono un patrimonio, che prende il nome di portafoglio marchi
Confezione: è ciò che contiene il prodotto, consente all'impresa di comunicare con il cliente e oltre ad aggiungere utilità al prodotto ne consente il trasporto, la conservazione e spesso ne facilita l'utilizzo. 
Caratteristiche tecniche e servizi: rappresentano gli aspetti funzionali e strutturali. A molti prodotti è allegata una scheda tecnica che facilita ad esempio il montaggio, l'uso, la manutenzione e l'assistenza. 
Qualità: non è una caratteristica oggettiva in quanto è legata alle attese del cliente e al livello di soddisfazione che il prodotto può garantire. 
Forma, design, stile: è l'insieme dei tratti che associano il prodotto a correnti culturali, mode, tipologie estetiche, fattori generazionali. Ad esempio, tutti noi riconosciamo nell'abbigliamento uno stile giovanile da uno maturo, uno stile classico da uno sportivo, uno stile sobrio da uno aggressivo, ecc. 
Dimensioni: le misure e la quantità di prodotto contenute in una confezione. 
Informazioni: sono sostanzialmente notizie sulla provenienza del prodotto, sulle fasi del processo produttivo di realizzazione e sulla modalità d'uso, presentate assieme al marchio commerciale. Il consumatore, potendo identificare concretamente il produttore, è rassicurato sull'origine e quindi sulla utilità di ciò che acquista. 
Garanzia: modalità con cui l'impresa intende rimediare a eventuali difetti del prodotto, dipendenti dalla sua responsabilità. 
Tutte le caratteristiche sopra riportate assolvono alle funzioni dei servizi di base e di quelli supplementari che sono in continua evoluzione e diversi da prodotto a prodotto. Ad esempio per alcune marche di auto l'alzacristalli elettrico può essere un servizio di base, mentre per altre è supplementare. Per un efficace strategia di marketing, l'impresa deve essere in grado di classificare puntualmente i servizi di base e supplementari perché è da questi che si concretizzano gli acquisti.
L’insieme di prodotti che compongono l’offerta dell’impresa è definito gamma (o portafoglio prodotti) e ciascuna di esse rappresenta una linea al cui interno abbiamo i modelli.
Ad esempio, in un’impresa agraria la gamma potrebbe essere: linea 1, produzione di mele con i modelli: mela Golden e mela Renetta; linea 2, produzione orticola con i modelli: spinacio, carote e finocchio.
L’impresa riassume la proposta produttiva al cliente in un catalogo.
Ogni prodotto ha un ciclo vitale (ciclo di vita del prodotto) entro il quale viene analizzata l’evoluzione delle variabili economiche durante le fasi di: lancio o introduzione sul mercato, sviluppo o crescita, maturità e declino o calo delle vendite.
Caratteristiche di un detersivo
Servizio fornito
Componenti
Importanza attribuita dal cliente
Servizi di base
Servizi supplementari
Grado di pulito
Sulfonato in microgranuli
Elevata
X

Profumo
Eccipienti vari
Media/alta
X

Protezione delle fibre
Eccipienti vari
Media

X
Protezione dei colori
Eccipienti vari
Bassa

X
Antibatterico
Eccipienti vari
Elevata
X

Confezione
Scatola o bauletto
Bassa

Tabella 2 • Esempio di scheda per l’analisi delle caratteristiche di un detersivo.



Marketing e prezzo

Vediamo ora, sempre nell'ottica del marketing, il prezzo. Esso è considerato una variabile decisionale molto importante. L'impresa ha la possibilità di elaborare il prezzo solo quando i prodotti sono differenziati e presentano caratteristiche diverse su cui il marketing può esercitare la sua azione in quanto agire sul prezzo significa determinare l'entità del profitto.
È il caso di ricordare, però, che se prezzi alti aumentano il margine di profitto per unità venduta, possono anche causare la diminuzione del numero di compratori; d'altra parte prezzi troppo bassi possono danneggiare l'immagine dell'impresa in quanto inducono il compratore a credere che il prodotto sia di bassa qualità. Dunque il prezzo deve essere considerato un elemento determinante del marketing, sia nella sua dimensione strategica (posizionamento del prodotto, prezzo di listino) che tattica (leva per stimolare reazioni a breve termine del cliente con sconti o particolari agevolazioni). Diversamente, per prodotti uguali l'impresa non ha la possibilità di determinare il prezzo.

Confronto paste alimentari
Azienda
Prezzo €/kg
Quota di mercato
Coop
0,52
25%
Voiello
0,65
5%
Barilla
0,55
30%
Angelini
0,44
5%
Buitoni
0,54
23%
Saviozzi
0,43
4%
De Cecco
0,66
6% 
Tabella 3 • Si riportano a titolo di esempio i prezzi di alcune paste alimentari e le relative quote di mercato. 
 
Il prezzo di listino, suggerito dal produttore al venditore, è quello che il cliente finale deve sopportare e rappresenta il valore dato dal posizionamento del prodotto, in termini di qualità e di immagine. Si possono avere un premium price, che identifica i prodotti di qualità superiore, un prezzo di riferimento, che è il prezzo della marca leader, e un primo prezzo, quello dei prodotti di qualità inferiore. I prezzi Barilla, Coop e Buitoni sono prezzi di riferimento in quanto sono applicati dalle imprese che detengono le maggiori quote di mercato. I prezzi De Cecco e Voiello sono premium price in quanto si riferiscono a prodotti di alta qualità. I prezzi Angelini e Saviozzi sono invece primi prezzi in quanto rappresentano una bassa qualità.
Per un'impresa i fattori che influenzano le decisioni relative alla definizione del prezzo di listino di un prodotto sono dati da fattori esterni e interni.
Tra i fattori esterni ricordiamo:
• il valore percepito dal cliente, ovvero la fiducia che i clienti ripongono nel marchio d'impresa, tale che i prezzi di listino possono essere superiori ai costi di produzione;
• l'elasticità della domanda, che misura la reattività del consumatore di un bene alle variazioni del prezzo. Tale parametro aiuta anche l'impresa a fissare un prezzo di listino in grado di determinare il maggior profitto;
• il comportamento della concorrenza, in quanto per fissare il prezzo, un'impresa deve conoscere la situazione della concorrenza.
Il fattore interno per la definizione del prezzo di listino riguarda invece il costo totale di produzione e l'attenta analisi dei costi fissi e variabili con cui elaborare il break-even (o punto di pareggio), cioè ricercare, per ciascun livello di prezzo, il volume di vendite tale da coprire i costi totali di produzione. Questa analisi si basa sul principio secondo cui maggiore è il volume di produzione, minore è il costo di produzione unitario purché tutta la produzione sia venduta.

ECONOMIA E AGROSISTEMI
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VOLUME 1