Ambito cogente
Nel settore agroalimentare la tutela del consumatore europeo è stata ottenuta attraverso l'emanazione di una serie di direttive comunitarie, successivamente recepite dai Paesi membri, per attestare la sicurezza igienico-sanitaria dei prodotti alimentari. Si hanno quindi disposizioni per l’autocontrollo sanitario e il sistema HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Point). Nel primo caso si hanno disposizioni relative alla singola categoria di prodotto, al fine di disciplinare le produzioni ritenute più a rischio (disposizioni verticali), ma anche disposizioni relative a tutte le categorie di prodotto (disposizioni orizzontali) applicabili trasversalmente a tutte le imprese nel campo della produzione di alimenti e bevande. Il sistema HACCP, invece, rappresenta una tecnica di gestione dei processi alimentari attraverso una metodologia logica e sistematica, che si basa sulla applicazione di una serie di principi. Per arrivare a questo sistema sono state emanate una serie di direttive che hanno riguardato l'attuazione di sistemi di autocontrollo dei rischi igienico-sanitari, prevedendo la definizione e l'applicazione di procedure preventive da parte delle aziende alimentari (Direttiva CE 397/89 e 43/93, entrambe recepite in Italia come D.Lgs). In particolare è stata emanata la Direttiva 93/43/CEE recepita in Italia dal D.Lgs 155/97, che richiede alle imprese di effettuare l'autocontrollo secondo i principi del sistema HACCP. La direttiva rappresenta la norma quadro in materia di tutela igienico-sanitaria dei prodotti alimentari.
Ambito volontario
Il ricorso alla certificazione volontaria rappresenta una garanzia per il consumatore finale o il cliente intermedio, di acquistare prodotti dalle caratteristiche definite e costanti nel tempo. Le norme tecniche mirano a definire una serie di requisiti di conformità per l'accreditamento degli organismi di certificazione e dei laboratori di prova, per i sistemi di gestione aziendale, per i sistemi di gestione ambientale e per i prodotti e i servizi. Nell'ambito volontario per la certificazione del sistema qualità rientrano le norme ISO. Le aziende che vogliono certificare la propria organizzazione devono far riferimento alle norme ISO 9000.
Si tratta di norme che sono realizzate dall'ISO (
International Organization for Standardization) e fissano i principi con cui un'azienda può dare garanzia di qualità ai propri clienti. Le norme ISO 9000 impongono la formalizzazione del sistema qualità attraverso la realizzazione di una serie di documenti, per avere un controllo costante di tutti gli aspetti critici legati alle attività svolte in azienda.
Queste norme hanno ormai assunto un'enorme importanza anche a livello mondiale in quanto sono state recepite da oltre 100 paesi. Le ISO 9000 sono norme generiche, progettate per essere applicabili a qualsiasi tipo di processo o settore aziendale.
Si tratta di una certificazione di sistema e
non di prodotto, cioè non viene certificato il bene o il servizio, ma il sistema di gestione dell'azienda.
Il comitato dell'ISO, dopo il grande successo di queste norme, ne ha individuato i punti deboli e ha avviato un processo di revisione e di miglioramento delle norme stesse, noto come Progetto Vision 2000. Questo processo è stato articolato in due fasi:
1. la prima revisione, condotta dal 1990 al 1994, ha portato alla generazione delle vigenti norme ISO, tra cui le ISO 9001, ISO 9002, ISO 9003 che definiscono alcuni modelli di assicurazione della qualità aziendale;
2. la seconda revisione, dal 1996 al 2000, ha portato alla pubblicazione della terza edizione delle norme ISO 9000.
Uno dei primi obiettivi del Progetto Vision 2000 è stato quello di ridimensionare la estesa proliferazione di norme e guide ISO sorte a fianco di quelle base (ISO
9001,9002, 9003). Con la ISO 9000:2000 (della seconda
fase) si passa da oltre 20 norme a sole 4 norme:
1. ISO 9000 "Sistemi di gestione per la qualità - Fondamenti e terminologia".
2. ISO 9001 "Sistemi di gestione per la qualità - Requisiti".
3. ISO 9004 "Sistemi di gestione per la qualità - Linee guida per il miglioramento delle prestazioni".
4. ISO 19011 "Linee guida per la valutazione dei sistemi di gestione per la qualità e dei sistemi di gestione ambientale".
Uno degli obiettivi fondamentali del processo di revisione delle Norme ISO 9000 è stata l'implementazione del concetto di qualità, intesa come capacità di soddisfazione dei bisogni di tutti gli attori
{stakeholders, cioè i clienti e gli utenti/consu-matori, i lavoratori, i proprietari e azionisti, i fornitori e la collettività in generale) coinvolti nei processi di produzione/fornitu-ra, utilizzo/fruizione di beni e servizi.
Il sistema di accreditamento e certificazione in Italia ha come protagonisti i seguenti gruppi di attori:
• Enti normatori UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) e CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano). Il primo presiede alla formazione tecnica in campo scientifico, mentre il secondo alla formazione in campo elettrotecnico, elettronico e delle telecomunicazioni.
• Enti di accreditamento SINCERT (Sistema Nazionale per l'Accreditamento degli Organismi di Certificazione) e SINAL (Sistema Italiano Nazionale di Accreditamento dei Laboratori). Il primo accredita organismi di certificazione di prodotti, di sistemi di qualità, di sistemi di gestione aziendale, di personale e organismi di ispezione, mentre il secondo accredita i laboratori per qualsiasi tipo di prova.
• Organismi di certificazione. Il loro compito è di certificare il sistema qualità delle aziende. Attualmente sono più di cinquanta con specifica competenza.
• Laboratori di prova. Sono accreditati a svolgere prove durante e dopo il processo di cui si vuole certificare la qualità.
• Centri di taratura. Emettono i certificati di taratura attestanti la funzionalità degli strumenti.
In ambito volontario rientra anche la certificazione ambientale che è lo strumento che permette di riconoscere le aziende che operano in modo ecocompatibile ed ecosostenibile. Questo sistema di certificazione è rappresentato dai sistemi ISO 14000 ed EMAS.
ISO 14000 è un sistema di gestione e valutazione dell'impatto ambientale di un'azienda con il mondo circostante. Si compone di un insieme di norme, che coprono sei aree:
1. Sistemi di gestione ambientale.
2. Audit (verifica) ambientale.
3. Valutazione delle prestazioni ambientali.
4. Etichettatura ambientale.
5. Valutazione del ciclo di vita dei prodotti.
6. Valutazione degli aspetti ambientali negli standard di produzione.
Il sistema EMAS (Eco Management and Audit Scheme), in italiano "Sistema (comunitario) di ecogestione e audit" è un altro strumento di gestione ambientale, varato con un Regolamento CEE del 1993, fondato su un atto specifico, che non si rinviene nella normativa ISO 14000, ovvero la dichiarazione ambientale, con la quale l'azienda evidenzia la sua politica ambientale in maniera responsabile e trasparente.
Ambito regolamentato
La conformità ai Regolamenti emanati dalla Comunità europea per la protezione e valorizzazione dei prodotti agroalimentari, è una libera scelta dell'imprenditore, ma una volta ottenuto il riconoscimento, l'osservanza della norma diventa obbligatoria e viene verificata da organismi di controllo. Fra questi regolamenti il Reg. CEE 2081/92 individua i requisiti per l'ottenimento dei marchi DOP e IGP, mentre il Reg. CEE 2082/92 indica i limiti per ottenere il marchio STG. Infine con i D.Lgs. n. 164 del 1992 si è giunti al riconoscimento della qualità dei vini con i marchi IGT, DOC e DOCG.