Sintesi dei regolamenti attuativi
Le proposte legislative presentate dalla Commissione (12 ottobre 2011) sono un insieme molto corposo di documenti comprendente ben sette regolamenti, che hanno lo scopo di disegnare la nuova PAC per una durata di ben sette anni, dal 1° gennaio 2014. Nello specifico, i sette testi giuridici (dei quali i primi quattro sono i più importanti) riguardano i seguenti aspetti:
1. pagamenti diretti: proposta di regolamento che stabilisce norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto agli agricoltori nell'ambito della politica agricola comune. Sostituisce l'attuale Reg. 73/2009 e detta le norme per tutti i pagamenti accoppiati e disaccoppiati della PAC;
2. OCM unica: proposta di regolamento che stabilisce un'organizzazione comune di mercato dei prodotti agricoli (OCM unica) che sostituisce l'attuale Reg. 1234/2007;
3. sviluppo rurale: proposta di regolamento sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo Europeo per lo Sviluppo Rurale (FEASR); sostituisce l'attuale Reg. 1698/2005, definendo gli interventi del secondo
pilastro della PAC e le regole per la programmazione e gestione dei Programmi di sviluppo rurale;
4. regolamento orizzontale: proposta di regolamento su finanziamento, gestione e monitoraggio della Politica agricola comune; sostituisce l'attuale Reg. 1290/2005 (regolamento orizzontale) stabilendo le norme per il funzionamento dei due fondi agricoli: il FEAGA e il FEASR;
5. alcune misure di mercato: proposta di regolamento che determina le misure di alcuni aiuti e rimborsi relativi all'organizzazione comune di mercato dei prodotti agricoli;
6. regolamento transitorio per il 2013: proposta di regolamento che modifica il Regolamento del Consiglio (Ce) 73/2009 relativamente all'applicazione dei pagamenti diretti agli agricoltori (misure transitorie) rispetto all'anno 2013;
7. trasferimento dei vigneti: proposta di regolamento che modifica il Regolamento 1234/2007 recante organizzazione comune dei mercati agricoli e disposizioni specifiche per taluni prodotti agricoli (regolamento unico OCM) relativamente al regime di pagamento unico e al sostegno ai viticoltori (Fig. 11).
La struttura generale della proposta, in termini di obiettivi e strumenti, può essere considerata soddisfacente e in linea con l'evoluzione del dibattito scientifico e politico che in questi anni si è sviluppato sulla PAC e sulle sue esigenze di riforma.
Vi sono, in particolare, alcune novità di non poco conto che vanno accolte positivamente, come tentativi di rendere il sostegno della PAC più mirato e più equo, per orientarlo in modo esplicito alla remunerazione di una serie di beni pubblici prodotti dall'agricoltura che i cittadini europei hanno mostrato di apprezzare e per i quali sembrano disposti a sostenere un costo come contribuenti.
Ci si riferisce, in particolare, ai seguenti punti:
• il mantenimento del disaccoppiamento dalla quantità prodotta come criterio-guida del sostegno della PAC;
• la scomposizione del ►pagamento unico aziendale in più componenti, in modo da assicurare a tutti un pagamento di base a fronte di una condizionalità di fondo, ma aggiungendo ad esso una serie di altri pagamenti disegnati in modo selettivo rispetto ai diversi obiettivi da perseguire e ai beneficiari da raggiungere: greening, giovani, aree svantaggiate, piccoli agricoltori, comparti strategici da sostenere con aiuti accoppiati;
• il superamento dei pagamenti basati sul criterio storico e della loro differenziazione eccessiva, non più giustificabile secondo un percorso di uniformazione graduale e ragionevolmente gestito dagli Stati membri;
• un meccanismo di parziale e graduale avvicinamento del livello medio dei pagamenti diretti nei diversi Stati membri (convergenza), per ridurre le notevoli differenze oggi esistenti e difficilmente giustificabili sul piano politico;
• la riproposizione, dopo il tentativo fallito con la riforma del 2003, del cosiddetto capping, ovvero di un sistema di tetti progressivi ai pagamenti più elevati, allo scopo di correggere una distribuzione del sostegno a volte troppo sperequata tra i beneficiari;
• l'idea di selezionare la platea dei beneficiari dei pagamenti diretti, escludendo da essa gli agricoltori "non attivi", in modo da evitare che il sostegno della PAC vada a chi ha poco a che fare con l'attività agricola o a chi la interpreta solo come pura estrazione di rendita;
• un nuovo approccio alla politica di sviluppo rurale, volto a semplificarne la gestione e a integrarla maggiormente con le altre politiche territoriali perseguite dall'UE.
Queste proposte sono state discusse dal Consiglio e dal Parlamento europeo, e successivamente adottate entro la fine del 2012, per permettere l'entrata in vigore della nuova PAC a partire dal primo gennaio 2014.