ECONOMIA E AGROSISTEMI

L’offerta dei beni

L'offerta individuale, cioè relativa a un solo soggetto e un solo bene, dovrà essere considerata come componente dell’offerta globale che caratterizza il mercato. Rappresenta la quantità di bene che un individuo è disposto a vendere, cioè a produrre, a dato prezzo di mercato. 
L'offerta collettiva di un bene è il risultato della somma delle offerte individuali di dati beni e anch’essa è in funzione diretta del prezzo, ovvero diminuisce se il prezzo cala e aumenta se il prezzo cresce. 


Se la domanda è legata al consumo dei beni, l'offerta è legata alla loro produzione. Quindi è in funzione diretta del prezzo. In altre parole via via che diminuisce la quantità di bene sul mercato, l'utilità marginale del bene aumenta, dunque il produttore è disposto a cedere quantità ulteriori di merce a prezzi maggiori.
L'aumento del prezzo fa crescere l'offerta in quanto stimola i venditori ad aumentare la produzione, entro i limiti dei loro impianti; inoltre possono essere coinvolti gli offerenti precedentemente esclusi dai prezzi bassi che non compensavano i loro costi di produzione e, infine, entrano sul mercato nuovi offerenti stimolati dagli alti prezzi.
Come al solito la relazione fra prezzo e quantità offerta può essere rappresentata graficamente da un sistema di assi cartesiani nei quali sull'asse delle ordinate viene riportata la variazione del prezzo e sull'asse delle ascisse la quantità di bene acquistabile (Fig. 5).
Per conoscere le relazioni fra prezzi e quantità offerte nel tempo dobbiamo avvalerci di tante curve di offerta quanti sono i momenti che dobbiamo analizzare.
Da quanto detto si presuppone che, all'aumentare del prezzo, aumenti anche l'offerta. In realtà non sempre è possibile aumentare l'offerta dei beni quando si verifica un aumento dei prezzi perché si presentano ostacoli e limiti.
È il caso dell' offerta di periodo breve (cioè con un intervallo di tempo inferiore alla durata del processo produttivo) in cui alla variazione del prezzo l'offerta rimane rigida.
Ciò dipende dall'impossibilità degli imprenditori di aumentare l'offerta nel volgere di breve tempo (entro 1 mese), in quanto per produrre quel dato bene è necessario molto più tempo. Ne sono un esempio le produzioni agrarie che hanno bisogno di mesi per ottenere il raccolto (la patata circa 5 mesi, il grano circa 8 mesi, ecc.). 
Invece l' offerta di periodo medio rappresenta il tempo sufficiente per aumentare la produzione con più intenso sfruttamento degli impianti esistenti, ovvero gli imprenditori sono in grado di aumentare la produzione aumentando i turni di lavoro, utilizzando gli impianti per 24 ore, assumendo personale, ecc. L' offerta di periodo lungo rappresenta il lasso di tempo sufficiente per permettere agli imprenditori di aggiornare o modificare gli impianti oppure di mettere a coltura nuove terre, così da modificare l'offerta in modo graduale, ma costante. 

La formazione del prezzo

Sul mercato il prezzo si forma in base all'ammontare dei volumi di beni offerti e domandati e in relazione al tipo di mercato. 


Nel mercato in ► regime di libera concorrenza (mercato perfetto) si dovrebbe distinguere la formazione del prezzo a seconda del periodo breve o del periodo lungo. In realtà non c'è una linea divisoria rigida e netta, in quanto il prezzo in regime di libera concorrenza si evolve in relazione ai termini secondo cui l'offerta entra in equilibrio con la domanda a prezzo dato.
Nel mercato perfetto è dunque accettabile affermare che è la domanda che impone il prezzo di mercato, cioè il prezzo, determina il livello massimo del costo di produzione. Infatti costo di produzione e prezzo sono due grandezze economiche che si influenzano a vicenda.
Dopo quanto affermato, per capire la genesi del prezzo in regime di libera concorrenza, si analizzi il grafico (Fig. 6) nel quale sono riportate le curve della domanda (D-D') e dell'offerta (O-O') di un ipotetico bene economico.
In conclusione è solo il prezzo 0-P (prezzo di equilibrio) che eguaglia la quantità domandata con quella offerta. Dallo stesso grafico è possibile ricavare anche laurea della rendita, ovvero la differenza fra il prezzo che il consumatore era disposto a pagare e il prezzo di equilibrio che si è formato e l'area dell'extraprofitto, ovvero la differenza tra il prezzo di equilibrio e il prezzo che avrebbe potuto accettare l'offerta sulla base del suo costo di produzione. 
Per quanto riguarda la formazione del prezzo in regime di monopolio si può affermare che il prezzo risulta determinato dalla politica economico-a-ziendale adottata dal monopolista, cioè in base alla politica del massimo reddito, del prezzo e della quantità. 
Nel primo caso il monopolista, considerando i costi e la domanda che caratterizza il mercato su cui vuole immettere i beni prodotti, offre una quantità di merce che gli permetta di ottenere il massimo reddito, tenendo presente che a ogni variazione dell'offerta corrisponde una variazione del prezzo di mercato del prodotto offerto. In altre parole il monopolista raggiunge la sua massima convenienza applicando il principio generale dell'uguaglianza fra costo marginale e utilità marginale raggiungibile con un preciso livello di produzione e identificabile nel punto di Cournot
Nel secondo caso il monopolista, fissato il prezzo di vendita, deve decidere la quantità di beni da produrre, in relazione alla curva della domanda che caratterizza il mercato dei quel bene. 
Infine sulla base della politica della quantità il monopolista stabilisce la quantità di bene da produrre che vuole vendere sul mercato, ma deve subire il prezzo di mercato imposto dalla domanda che lo caratterizza. L'analisi della formazione del prezzo potrebbe essere completata con l'inserimento, nei due tipi di mercato, della situazione in periodo breve e lungo, e anche nei regimi di monopsonio, in quello di monopolio 
bilaterale, di oligopolio, di 0 oligopsonio. Dato che nella realtà il mercato di rado funziona in modo tipicamente integrale, anche la formazione del prezzo subisce drastiche deviazioni dalle linee teoriche, risulterebbe pertanto inutile esagerare nelle indagini teoriche della formazione del prezzo di mercato. 
Ad esempio in un mercato perfetto si rilevano sempre delle situazioni di tipo monopolistico in quanto i beni difficilmente sono uguali in ogni loro caratteristica e i compratori non hanno le medesime preferenze. 
Inoltre, in ogni mercato esistono forze economiche che operano sui prezzi in modo immediato (che determinano oscillazioni di prezzo di breve o brevissima durata) o nel lungo periodo. Fra queste ricordiamo il volume degli scambi di dati beni, la quantità di moneta in circolazione e la stessa velocità di circolazione della moneta. 
È proprio con questi elementi che l'economista Irving Fisher (1867-1947) ha impostato l'equazione dello scambio dalla quale è facilmente rilevabile che ogni variazione quantitativa dei beni disponibili o dei mezzi monetari in circolazione altera il livello generale dei prezzi, ovvero la quantità di denaro che precisa i singoli prezzi del sistema. Sul mercato si attua una selezione delle imprese che, però a un certo punto, possono decidere di unirsi anziché continuare in un regime di concorrenza rovinosa a causa della quale potrebbero perdere capitali o rischiare sovrapproduzioni. Sono nate così le coalizioni di produttori che accentrando la maggior parte della produzione, possono agire sui prezzi variando l'offerta. 
Tuttavia, questo regime di mercato, non può imporre prezzi molto alti in quanto deve temere la concorrenza latente delle imprese che potrebbero sorgere, incoraggiate da alti guadagni, o di quelle rimaste fuori coalizione, e anche di quelle straniere. È per questo motivo che il prezzo, in regime di coalizione, viene fissato a un livello che renda impossibile la concorrenza da parte di imprese esterne alla coalizione stessa, che non risvegli la concorrenza latente e non spinga i compratori all'uso di beni succedanei. In tutti i casi il prezzo tende ad essere superiore a quello che si sarebbe formato in regime di libera concorrenza e si avvicina a quello di monopolio. Infatti, essendo la coalizione una sorta di grossa impresa, la concorrenza avrebbe bisogno di enormi capitali e di una solida organizzazione commerciale per poter agire. 
Le forme di coalizione prevedono due raggruppamenti che comprendono rispettivamente: 
• i Cartelli e i Pool; 
• i Trust e le Holding trust. 
Si hanno i Cartelli quando l'organizzazione dell'attività per il raggiungimento dello scopo comune, dà luogo a semplici rapporti contrattuali interni fra le imprese del gruppo. 
Si ha il Pool quando l'organizzazione prevede la formazione di un ufficio destinato ad entrare in rapporto con i terzi per conto di tutte le imprese del gruppo. Sono pertanto Cartelli più evoluti e perfezionati. 
Il Trust (ha avuto molto successo in USA) si ha quando più imprese si associano sotto un unico controllo direzionale e quindi le imprese coalizzate, passando sotto un'unica direzione, perdono ogni loro autonomia. NeH'Holding trust la coalizione viene attuata per mezzo di una partecipazione finanziaria che consiste nel possesso della maggioranza di azioni di altre imprese. LHolding è la società capo-gruppo che dispone della maggioranza o del controllo delle azioni di tutto un gruppo di altre società e che quindi può unificare l'attività. 
STOP E SINTESI
La teoria del prezzo di mercato e il concetto di valore
Secondo la Scienza economica che cos’è il mercato?
Il mercato è il complesso della domanda e dell’offerta di un dato bene che si svolge in dato contesto spaziale.
Quando si verifica la condizione di mercato perfetto?
Quando sono presenti tanti offerenti e tanti acquirenti e nessuno di essi, singolarmente, ha la possibilità di influire sulla domanda-offerta, date le piccole quantità di merce in loro possesso.
Come può variare la domanda di beni?
All’aumentare del prezzo la domanda diminuisce e viceversa più o meno velocemente a seconda se siamo davanti a una domanda elastica o rigida.
STOP AND SUMMARY
The theory of price and the value concept
What is Market according to Economic Science?
It is the sum of supply and demand of a determined good related to a specific geographical area.
When is ‘Perfect Market’ granted?
When there are many bidders and many buyers that singularly do not own the strength to affect the ‘supply-demand’ balance due to the small quantity of goods they own.
How may the goods demand vary?
When the price increases, the demand decreases (or the other way round) at different speeds, according to whether it is an elastic or an inelastic demand.

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VOLUME 1