1.6 Il costo di produzione

1.6 • Il costo di produzione



Il costo rappresenta la quantità di energia economica che un soggetto spende (ciò che si deve dare per avere) per attuare un’azione volontaria. La definizione mette in evidenza il rapporto fra consumo e costo, ovvero la quantità dei mezzi consumati per soddisfare un’azione volontaria, concretizza il costo dell’azione stessa ed evidenzia che il consumo può essere considerato come una trasformazione della utilità in costo. 


Il costo presenta tre caratteristiche fondamentali:
1. è una grandezza, cioè una quantità di energia erogata (ad esempio le quantità di ore di lavoro);
2. è soggettivo, cioè è la quantità di energia erogata dal soggetto dell'azione volontaria (dunque variabile da soggetto a soggetto);
3. è occasionale, in quanto è tale per quel soggetto e per quella azione compiuta in quella data circostanza.
In campo economico il costo è praticamente un valore è cioè quello complessivamente attribuibile all'energia personale e ai mezzi materiali che concorrono a determinarlo e può essere conosciuto per mezzo dell'analisi dei suoi determinati fondamentali:
• determinati economici: l'ambiente socio-economico in cui si svolge l'azione volontaria, il soggetto dell'azione voluta che ne sostiene il sacrificio, lo scopo che il soggetto si propone;
• determinati tecnici: l'aspetto meccanico dell'azione e la quantità di energia consumata per portare a termine l'azione;
• determinati finanziari: il sistema dei prezzi che applicati alla quantità di energia consumata determinano il valore del costo.
Per capire l'evoluzione del costo in funzione dell'insistenza dell'azione che lo determina, si può dividere l'azione stessa in unità di azione. In un sistema di assi cartesiani riportiamo sull'asse delle x l'insistenza dell'azione e su quello delle y il costo dell'unità di azione (Fig. 8).
Ora si possono tracciare, sul piano, le seguenti curve: 
• curva del costo totale (Kt). È evidente come il costo totale aumenti con l'insistenza dell'azione. Si nota, però, che il costo di un'azione non è proporzionale all'insistenza dell'azione stessa, ma inizialmente è meno che proporzionale, successivamente diventa più che proporzionale; 
• curva del costo marginale (Kma). Appurata la non proporzionalità del costo in funzione dell'insistenza dell'azione, rileviamo sulla curva del Kt l'incremento di costo dato da ogni singola unità di azione; riportando i singoli incrementi sulle rispettive ordinate si può costruire la curva del costo marginale; 
• curva del costo medio (Kme) o del costo medio unitario (Kmu). È il luogo dei punti che precisano il rapporto fra il Kt e la quantità di azione che lo ha determinato. 
Il costo di produzione rappresenta la quantità di moneta che un imprenditore deve erogare per attuare e portare a termine una data produzione. Assume aspetti economici diversi a seconda che l'imprenditore sia teorico o concreto. Nel primo caso il costo comprende il prezzo di tutti i fattori impiegati, nel secondo caso il costo comprende il prezzo dei soli fattori acquistati dall'imprenditore. 

APPROFONDIMENTO - Kv: il caso dell'azoto (N) nelle concimazioni 

In agricoltura la situazione relativa ai costi è piuttosto diversa rispetto a quella della produzione industriale. Nella produzione agricola l'impiego di fattori della produzione come ad esempio i concimi non fornisce una risposta proporzionale alla dose utilizzata. Infatti, avendo a che fare con organismi viventi (le piante), essi rispondono non in modo direttamente proporzionale alla quantità di fattore impiegato. L'aumento della dose di concime, infatti, determina una risposta in termini di incremento produttivo che è via via inferiore, fino ad annullarsi e addirittura a diventare negativo. In pratica il concime (e l'azoto in particolare) somministrato a dosi elevate arriva a produrre un danno alla pianta col risultato di una produzione minore rispetto a dosi inferiori di concimazione. Questo effetto si manifesta con tutti i nutrienti delle piante, ma in particolar modo con l'azoto dato che questo è il principale macroelemento di cui le piante hanno bisogno. 
Inoltre gli effetti di questo elemento chimico si manifestano in un periodo di tempo molto breve e sono facilmente collegabili alla produzione visto che questo è il costituente di base delle proteine. 

Il costo di produzione dipende:
• dal volume produttivo;
• dalle scelte che l'imprenditore ha fatto sia quelle di ordine strategico (gli investimenti fissi) sia quelle di ordine operativo (la tecnica produttiva).
Il costo di produzione è dato da: 
 
Kt = Kc 1 Kp 1 Kv 

Dove:                     
Kt rappresenta il costo totale.
Kc rappresenta i costi costanti o fissi, quelli che non variano al variare della produzione. Sono detti anche costi di struttura. Ad esempio in un'azienda agraria il costo per la manutenzione del sistema idraulico è indipendente da quanto si produce, così come per i fabbricati.
Kp rappresenta i costi proporzionali ovvero quelli che variano in modo proporzionale al variare della produzione. Un esempio si può avere nei costi di noleggio della raccolta, che sono remunerati in base ai quintali di prodotto raccolto.
Kv rappresenta i costi variabili, cioè quei costi che variano in base alla quantità prodotta, ma non in modo proporzionale poiché questi sono influenzati dalla legge della produttività decrescente. Sostanzialmente rappresentano i costi delle materie prime come concimi, fitofarmaci, acqua di irrigazione, ecc. Si può spiegare il concetto utilizzando come esempio gli interventi di concimazione azotata. Supponiamo di avere 10 appezzamenti e proviamo a distribuire dosi crescenti di azoto in modo da vedere gli incrementi di prodotto (Tab. 1). 
 
Incrementi della concimazione azotata
Appezzamento
Dose distribuita (kg di N)
Quintali raccolti
Incrementi (q)
Costo di una dose di azoto € 10
Kv
1
0
8
0
0
0
2
5
13,5
5,5
10/5,5
1,82
3
10
23
9,5
10/9,5
1,05
4
15
34
11
10/11
0,91
5
20
44
10
10/10
1,00
6
25
52
8
10/8
1,25
7
30
56,5
4,5
10/4,5
2,22
8
35
58
1,5
10/1,5
6,67
9
40
57
-1
-
-
10
45
53,5
-3,5
-
Tabella 1 • Andamento dei costi costanti e proporzionali. 
 
Come si vede gli incrementi dati dalla concimazione azotata sono più che proporzionali fino alla 4a dose a cui corrisponde il costo variabile più basso (0,91 €), poi si hanno incrementi meno che proporzionali (dalla 5a all'8a dose) e infine negativi (dalla 9a dose in poi).
Dal Kt si può ricercare il costo per unità prodotta, detto anche costo medio unitario (Kmu), semplicemente dividendolo per le unità prodotte. Il costo marginale rappresenta la quantità di moneta spesa per produrre una dose in più rispetto a quella considerata ultima.
Esprimiamo il concetto con un esempio:

Analisi dei costi di produzione
1
2
3
4
5
6
7
Unità prodotte (no unità)
Costi fissi (Kc in €)
Costi proporzionali (Kp in €)
Costi variabili (Kv in €)
Costo totale (Kt in €) (2+3+4)
Costo di ogni unità prodotta (Kmu in €) (5/1)
Kma
(€)
0
10
0
0
10
0
0
1
10
1
2,1
13,1
13,1
3,1
2
10
2
3,5
15,5
7,75
2,4
3
10
3
4,5
17,5
5,83
2
4
10
4
5,1
19,1
4,78
1,6
5
10
5
6,1
21,1
4,22
2
6
10
6
7,6
23,6
3,93
2,5
7
10
7
9,7
26,7
3,81
3,1
8
10
8
12,7
30,7
3,84
4
9
10
9
17
36
4,00
5,3
10
10
10
23,5
43,5
4,35
7,5
Tabella 2 • Esempio di calcolo dei costi. 

Il livello ottimale di produzione è sempre compreso fra il Kmu minimo e il punto in cui il prezzo è uguale al Km. Infatti, ammettendo un prezzo unitario di
5.80 € avremo: per la 7a dose un prezzo unitario di
5.80 - Kmu 3,81 = 1,99 € e per sette dosi prodotte 13,93 €; per l'8a dose prodotta prezzo unitario 5,80 - Kmu 3,84 = 1,96 e per otto dosi prodotte = 15,68 €; per la 9a dose prezzo unitario 5,80 € - Kmu 4 € = 1.80 € e per totali nove dosi prodotte = 16,20 €).
La nona dose rappresenta quindi il livello ottimale di produzione. A lato si riporta l'andamento del grafico riferito alla tabella precedente (Fig. 10).
STOP E SINTESI
Il costo di produzione
Che cos’è il costo di produzione?
È la quantità di moneta che l’imprenditore deve investire per portare a termine una produzione.
Come si suddivide il costo totale di produzione?
Il costo totale è composto dalla somma dei costi costanti, dei costi proporzionali e dei costi variabili.
Che cosa si intende per costi costanti o costi fissi?
Sono detti anche costi strutturali e sono quei costi che non variano al variare della produzione.

STOP AND SUMMARY
Production’s cost
What is Production’s cost?
It is the total amount of money the entepreneur invests to carry out a production.
How is the total production’s cost splitted?
It is made by the sum of fixed costs, proportional costs and variable costs.
What is to be intended with the term “fixed costs”?
They can be called also ‘structural costs’ and are Production costs that do not change when the quantity of output produced changes.

ECONOMIA E AGROSISTEMI
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VOLUME 1