7.3 Il giudizio di convenienza nella trasformazione aziendale delle produzioni agrarie

7.3 • Il giudizio di convenienza nella trasformazione aziendale delle produzioni agrarie


Il forte impegno di capitali necessario per ottenere dai prodotti dei campi beni maggiormente appetibili sul mercato, ha ormai reso necessario separare l’attività industriale aziendale dal suo ordinamento produttivo, per affidarsi, negli stessi contesti agrari, a cooperative di trasformazione oppure vendendo i prodotti grezzi a imprese private che operano anche in altre aree.
Nel caso, però, che l’attività di trasformazione sia inserita nelle attività aziendali se ne devono analizzare gli aspetti gestionali. Le trasformazioni industriali che possono far parte dell’organizzazione aziendale sono:
• dalle olive all’olio (industria olearia);
• dall’uva al vino (industria enologica);
• dai foraggi ai prodotti zootecnici (latte, uova, carne, ecc.) (industria zootenica);
• dal latte ai suoi prodotti derivati (formaggi, burro, ecc.) (industria casearia).


Nelle trasformazioni aziendali, il quantitativo del prodotto grezzo da lavorare deve essere dimensionato agli impianti in dotazione. Generalmente, essi non vengono costantemente rinnovati, pertanto, in alcuni casi, risulta più conveniente la vendita del prodotto grezzo piuttosto che la sua trasformazione. Per quanto detto si dovrà impostare un giudizio di convenienza riguardo alla trasformazione del prodotto dei campi ed eventualmente alla trasformazione più conveniente fra quelle possibili. 


Figura 6 • Esempio di prodotti e produzioni che possono essere ottenute o trasformate all’interno di una azienda agraria (filiera corta, km 0) oppure sono vendute per entrare nel ciclo trasformativo e distributivo della grande industria agroalimentare (filiera lunga).

In tutti i casi, il parametro da utilizzare è il prezzo di trasformazione, cioè la quantità di moneta attribuita a un prodotto grezzo dalla sua trasformazione, ovvero quando la destinazione economica di quel bene non sia la vendita dei prodotti ricavati dai campi, ma di quelli ottenuti dalla loro trasformazione. Perché la trasformazione aziendale sia conveniente si deve pertanto verificare che:

prezzo di trasformazione del prodotto grezzo > prezzo di mercato del prodotto grezzo

Per la ricerca del prezzo di trasformazione si imposta un bilancio parziale come nell’esempio di seguito riportato.

Esempio 4

Un’azienda vitivinicola sita nel comune di Alba (CN), ha incaricato un tecnico perché verifichi la convenienza alla trasformazione di 1.000 q di uve nere di Nebbiolo.
Sono state eseguite le indagini preliminari sulla struttura di trasformazione che hanno rilevato quanto segue:
• valore iniziale dei fabbricati adibiti a trasformazione: 40.000 €
• valore iniziale degli impianti e delle macchine enologiche: 50.000 €
• valore iniziale delle attrezzature di laboratorio: 2.000 €
La ricerca, oltre che tramite sopralluogo negli ambienti coltivati, è stata eseguita anche analizzando i libri contabili.
Il lavoro consiste ora nell’effettuare un bilancio parziale, tramite il quale si possono confrontare i ricavi derivanti dalla vendita del vino e i costi sostenuti per ottenerlo.

Si redige il bilancio parziale della vinificazione:


Prezzo di trasformazione:
A - P/n = 98600 - 52401/100 numero tonnellate trasformate = 462 €/t di uva

Secondo questo calcolo, la trasformazione attribuisce a una t di uva il prezzo di 462 €.
La verifica della convenienza viene eseguita comparando il prezzo dell’uva sul mercato e il prezzo attribuito all’uva dalla trasformazione.
Per essere conveniente il prezzo di trasformazione deve essere maggiore del prezzo di mercato. Nella zona, la compravendita di uva da vino ha prezzi che normalmente si aggirano intorno a 350 €/t. Di conseguenza avremo che:
462,0 €/t > 350 €/t

Lo stesso criterio si può applicare per stabilire la convenienza della trasformazione delle olive in olio, del latte in suoi derivati, ma anche dei foraggi.
Nel caso dei foraggi, dal punto di vista economico, l’animale viene considerato come una macchina capace di trasformare i foraggi aziendali in prodotti con una più elevata utilità, cioè:
• prodotti principali, come carne, latte, uova, pelli, lavoro, ecc.;
• prodotti secondari, come il letame oppure l’utile lordo di stalla (nel caso di un allevamento per la produzione di latte), che hanno anch’essi un mercato.
Le scelte che in proposito l’imprenditore deve affrontare sono sostanzialmente due: 
1. stabilire la quantità di peso vivo allevabile in azienda in rapporto ad una data specie; 
2. stabilire, nell’ambito della specie, l’attitudine produttiva più conveniente. 
Le modalità per rispondere al punto 1 sono già state affrontate nel Capitolo 1 per il calcolo della Plv aziendale. Il secondo punto invece viene risolto confrontando risultati di produzione raggiungibili con le diverse attitudini. Nel caso che ciò comporti assetti organizzativi nuovi, si dovranno impostare bilanci aziendali e quindi il reddito netto diventerà il parametro di convenienza. Quando invece la scelta di una attitudine piuttosto che di un’altra incide solamente sull’attività di trasformazione foraggera aziendale basterà, impostare il bilancio di stalla per la ricerca del parametro di convenienza e cioè del prezzo di trasformazione, ovvero il prezzo che la trasformazione attribuisce a 1 quintale di foraggio nelle sue diverse forme (erbe fresche ed essiccate, insilati, paglie, semi e farine, radici e tuberi, crusche e panelli). Come nei casi precedenti, se il prezzo di trasformazione del foraggio è maggiore del prezzo di mercato ottenuto dalla vendita dei foraggi, si può concludere che risulta conveniente allevare bestiame con quella data attitudine. Con il bilancio di stalla si può ricavare anche il costo di produzione del latte o della carne o comunque di un prodotto di stalla principale (ma non di quelli secondari). Ciò si ottiene sommando al passivo del bilancio di stalla il prezzo di mercato dei foraggi trasformati e detraendo il valore dei prodotti secondari. Di questo particolare aspetto riportiamo di seguito un esempio di lavoro.

Esempio 5

Si vuol conoscere il prezzo di trasformazione dei foraggi prodotti in una azienda agraria a indirizzo cerealicolo-foraggero-zootecnico che attiva sulla SAU il seguente ordinamento colturale:
• frumento: 15 ha dall’11/11 al 07/07; sulla stessa superficie poi dal 15/07 al 30/09 erbaio di mais;
• mais: 9 ha dal 10/04 al 30/09; sulla stessa superficie dall’11/11 al 27/02 erbaio di colza;
• erba medica in coltura irrigua e in coltivazione convenzionale: 12 ha.
Con gli erbai delle superfici ripetute (erbaio di mais e di colza) e con la superficie ad erba medica sono allevate vacche per la produzione di latte.
In tabella 8 viene riportato il calcolo della disponibilità foraggera al fine di quantificare la composizione di stalla di bovine da latte.

Tabella 8 • Ricerca disponibilità foraggera prodotta al fine di utilizzare razionalmente la capienza della struttura stalla.


Partendo dalle unità foraggere (Uf) aziendali (186.300) si calcola ora il carico di bestiame mantenibile in stalla (Fig. 6) per un anno e cioè fino al raccolto di foraggio dell’annata agraria successiva. Si tratta di un allevamento di bovine da latte con Rimonta Interna (RI), cioè una parte dei nati sostituisce i capi adulti in produzione (vacche) via via che arrivano a fine carriera. Sapendo che una bovina da latte, ogni anno, utilizza 3.700-4.000 Uf, che la sua carriera produttiva è intorno a 5-7 anni e che la rimonta è interna, nella stalla ci saranno anche capi giovani da alimentare. Per questo dovremo destinare agli adulti l’85% delle Uf prodotte, il resto dovrà essere destinato ai giovani (manze e vitelle) (Fig. 8).

Figura 8 • Schema dello sviluppo e della carriera produttiva di una bovina da latte.

Calcolo del peso vivo mantenibile (pvm):
Capi adulti:
186.300 Uf x 0,85 = 158.335 Uf

Dividendo le unità foraggere disponibili per il consumo di Uf annuo delle bovine otteremo il numero dei capi in produzione:
158.355/3.700 = 42,79 arrotondabile a 43 
con un consumo di 158.355 Uf.

Dividendo poi il numero delle bovine per la carriera produttiva, avremo il numero dei capi in sostituzione annua:
43 vacche da latte/5 anni di carriera = 8,6 arrotondabile a 9

Il risultato rappresenta il numero che serve ogni anno per rimpiazzare le vacche a fine carriera, in questo caso 9 manze che derivano dall’accrescimento delle 9 vitelle nate in stalla e mantenute per la sostituzione che avviene dopo circa 18 mesi:
• manze: n. 9 con consumo di circa 1.800 Uf/anno = 16.200
• vitelle: n. 9 con consumo di circa 1.300 Uf/anno = 11.700

Sommando i consumi di tutti i capi in stalla, otteniamo la disponibilità foraggera disponibile in azienda:
158.355 + 16.200 + 11.700 = 186.255 arrotondabile a 186.300

La composizione di stalla a rimonta interna (RI) sarà quindi quella riportata in tabella 9.

Tabella 9• Composizione di stalla di bovini da latte a RI.

Calcolo delle produzioni di stalla:
1. Latte:
43 vacche da latte x 5 t/capo = 215 t x 420 €/t = 90.300 €

2. Uls:
a) vitelli nati e venduti n. 43 vacche × 0,9 (coefficiente di fecondità) = 39.
Dai 39 nati si tolgono 9 vitelle di rimonta e si ottengono i vitelli venduti:
39 - 9 = 30 vitelli x 200 €/capo = 6.000 €

b) vacche da scarto a fine carriera ogni anno 9 x 650 €/capo = 5.580 €
Totale Uls 11.580

3. Letame:
a) Vacche: 43 x 12,0 t/capo/anno = 516,0 t
b) Manze/manzette: 9 x 7,0 t/capo/anno = 63,0 t
c) Vitelle: 9 x 4,0 t/capo/anno = 36,0 t
Totale letame prodotto 615,0 t

Il reimpiego aziendale medio annuo, in rotazione, su circa il 50% della SAU è di circa 20,0 t/ha. Pertanto:
20,0 t/ha x 18 ha = 360,0 t
che tolti da quello prodotto ci danno il letame vendibile annuo:
615,0 - 360,0 = 255,0 t
che venduti a 15 €/t permettono di incassare 3.825 €.

4. In questa occasione è il caso di calcolare anche i lettimi (paglia) necessari annualmente alla stalla in quanto l’allevamento è a stabulazione fissa:
a) Vacche: 43 x 2 t/capo/anno = 86,0 t

b) Manze/manzette: 9 x 0,9 t/capo/anno = 8,1 t

c) Vitelle: 9 x 0,3 t/capo/anno = 2,7 t
Totale lettimi annui 96,8 t x 32,0 €/t = 3.098 €.
Riepilogo dei ricavi:
• Latte 90.300 €
• Uls 11.580 €
• Letame 3.825 €
Totale ricavi 105.705 €.

Passivo del bilancio di stalla:
• Spese varie date da: mangimi concentrati, veterinario, medicinali, fecondazioni artificiali, lettimi, energia elettrica, acqua. Per un totale di 11.240 €.
• Quote relative a: fabbricati, macchine, assicurazione bestiame, assicurazione foraggi. Per un totale di 6.850 €.
• Imposte. Per un totale di 8.456 €.
• Salari, stipendi e contributi. Per un totale di 32.100 €.
• Interessi sul capitale anticipato e sulle scorte (macchine, bestiame e prodotti di scorta) 7.320 €.
Totale costo di trasformazione 65.966 €.

Calcolo del prezzo di trasformazione dei foraggi impiegati nell’attività di stalla:
105.705 € - 65.966 € = 39.739 €

Il prezzo di trasformazione può essere anche riferito a tonnellata di prodotto trasformato o all’unità foraggera.
Nel primo caso avremo:
39.739 €/1.230 t = 32 €/t

ovvero la trasformazione del foraggio in latte ha attribuito al foraggio mediamente 32,0 €/t.
Nel secondo caso avremo:
39.739 €/186.300 Uf = 0,21 €/Uf

ovvero la trasformazione del foraggio in latte ha attribuito al foraggio mediamente 0,21 €/Uf.
La verifica della convenienza viene eseguita effettuando una comparazione tra il prezzo dei foraggi sul mercato e il prezzo attribuito ad essi dalla trasformazione.
Come dire che se si fossero venduti i foraggi quale prezzo avremmo ottenuto dal mercato in confronto a quello ottenuto dalla trasformazione di essi in latte?

Per avere convenienza quindi va verificato che il prezzo di trasformazione sia maggiore rispetto al prezzo di mercato dei foraggi trasformati.
Nella zona analizzata nell’esempio, dalla compravendita dei foraggi prodotti in azienda, si potrebbe ottenere:
• Erbaio estivo (mais verde) = 750,0 t x 21 €/t = 15.750 €
• Erbaio autunno-vernino (colza verde) = 360,0 t x 25,0 €/t = 9.000 €
• Erba medica (fieno) = 120,0 t x 110,0 €/t = 13.200 €
Totale 37.950 €

Confrontando i due prezzi avremo convenienza ad impiegare i foraggi nell’alimentazione del bestiame (dato da bovine da latte). Infatti il prezzo di trasformazione in latte è più alto del prezzo ottenuto dai foraggi sul mercato:
39.739 € > 37.950 €

Se volessimo anche ricercare il costo di produzione del latte avremo:
• Totale costo di trasformazione o passivo del bilancio di stalla: 65.966 €.
• Valore di mercato dei foraggi trasformati: 37.950 €.
• Costo totale 103.916 €.

Da questo costo si sottraggono i costi dei prodotti secondari ottenuti durante il processo produttivo latte e cioè:
• Uls (ovvero i vitelli nati e venduti con le vacche da scarto) 11.580 €.
• Letame 3.825 €.
Valore di mercato dei prodotti secondari: 15.405 €.

Costo della tonnellata di latte prodotto nell’annata agraria:
103.916 € - 15.405 € = 88.511 €

Costo di 1 tonnellata di latte:
88.511 € / 215 t prodotte = 411,6 €

STOP E SINTESI

Il giudizio di convenienza nella trasformazione aziendale delle produzioni agrarie
Che cosa si intende per prezzo di trasformazione?
Si tratta della quantità di moneta attribuita al prodotto grezzo dalla sua trasformazione.
Nel caso dei foraggi quali prodotti trasformati si possono avere?
Dall’utilizzo dei foraggi come mangimi si ottengono prodotti principali (carne, latte, uova, ecc.) e secondari come il letame.
Quando risulta conveniente la trasformazione?
La trasformazione dei prodotti risulta conveniente quando il prezzo di trasformazione è maggiore del prezzo di mercato del prodotto grezzo.

STOP AND SUMMARY

The judgment of convenience in the business processing of agricultural products
What is the ‘processing cost’?
It is the amount of money invested on the processing of a certain raw material.
What kind of processed products can we obtain from forages?
From forages such as fodder we may obtain main products (meat, milk, eggs, etc.) and secondary products (manure).
When can processing be considered convenient?
When the price of processing is higher than the market price of the raw product.

ECONOMIA E AGROSISTEMI
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VOLUME 1