6.1 • Struttura, fasi e tipologie del modello di pianificazione
Con il termine pianificazione si fa riferimento a un processo decisionale che l’imprenditore applica per prendere decisioni gestionali, individuandone anche i metodi e gli strumenti necessari alla sua realizzazione. Quindi, l’imprenditore, attraverso la pianificazione, organizza le risorse aziendali allo scopo di raggiungere gli obiettivi che si era prefissato.
Nella attuale fase di profondo cambiamento dell’agricoltura, nella quale è importante il rinnovamento strutturale delle aziende agrarie a cominciare dagli assetti produttivi (spesso molto distanti da quelli tradizionali), il processo di pianificazione è uno strumento di fondamentale importanza. Dalla fondazione della CEE a oggi, gli obiettivi e i ruoli attribuiti all’agricoltura sono infatti molto cambiati, l’agricoltura non è più considerata solo il mezzo per ottenere derrate alimentari, ma è anche ritenuta responsabile della gestione delle risorse naturali, dell’ambiente e della sua tutela.
Il dissesto idrogeologico è un grave processo di degradazione del suolo di natura antropica, determinato da un eccessivo consumo del suolo e da pratiche come la cementificazione e la deforestazione, che causano ogni anno ingenti danni al territorio. Di questo processo in atto non è più possibile distinguere le cause originarie, ma per trovare una soluzione va riconosciuta l’interazione tra l’ambiente urbano e quello rurale e, in questa ottica, il privato e il pubblico dovrebbero favorire lo sviluppo e l’integrazione delle aree rurali nel contesto economico e sociale per poter raggiungere innegabili vantaggi. La pianificazione territoriale è dunque uno strumento indispensabile per integrare le singole unità produttive. Solo in questo modo è possibile governare un’azienda in modo razionale basandosi sui seguenti criteri:
• Controllo del sistema aziendale e dei suoi fattori. Operazione non semplice perché nelle produzioni agrarie sono molti i fattori limitanti, in particolare quelli meteorologici, ma anche i mutamenti improvvisi della domanda, la variazione dei prezzi e dei prodotti.
• Conoscenza dell’ambiente, sia fisico che politico-sociale in cui opera l’azienda.
• Definizione degli obiettivi che l’imprenditore intende raggiungere.
Possono essere vari in base al tipo di impresa; si va dalla massimizzazione del profitto delle imprese capitalistiche alla piena occupazione del lavoro familiare nelle imprese diretto-coltivatrici. In altre situazioni gli obiettivi possono essere rappresentatati dal reddito netto o reddito fondiario, quale misura della capacità reddituale del capitale fondiario quando esso sia elemento preponderante nella organizzazione dei fattori.
Quando si tratta di pianificare nel breve periodo, come obiettivo strategico possiamo anche utilizzare il reddito lordo, o margine al lordo, dei costi fissi derivanti dalla struttura aziendale e indipendenti dai volumi prodotti. Molto spesso nella pianificazione aziendale non si lavora con un solo obiettivo in quanto vi possono essere più finalità aziendali:
• Formulazione di alternative.
• Conoscere il sistema azienda.
• Eseguire controlli (monitoraggio).