1.3 • Beni economici

I beni che interessano Lo studio economico sono quelli che scaturiscono dal rapporto fra il fabbisogno (individuale o sociale) e la loro disponibilità.
Risulta evidente che se per un determinato universo un bene è disponibile in quantità uguale o superiore al fabbisogno (come l'aria che si respira), nessun soggetto è disposto ad affrontare sacrifici per avere quel bene. In questo caso si parla di cosa utile con un indice di economicità uguale o inferiore all'unità. Se, al contrario, la disponibilità del o dei beni è inferiore al fabbisogno, i soggetti operanti in quell'universo, sono costretti a un sacrificio, a uno sforzo per procurarsi una quantità di bene o di beni necessari ai loro bisogni; in questo caso il bene o i beni assumono la fisionomia di beni economici, dotati cioè di un indice di economicità superiore all'unità.
Esistono tre grandi categorie di beni economici:
1. beni o oggetti materiali fisicamente definiti;
2. servigi che l'individuo può trarre dagli oggetti materiali;
3. diritti, giuridicamente definiti, istituiti per volontà dell'uomo, sia sui beni materiali che sui servigi.
In relazione all'origine si possono distinguere:
• beni naturali o originari: sono quelli offerti dalla natura senza l'intervento della volontà dell'uomo;
• beni prodotti, derivati o artificiali: sono beni creati dalla volontà dell'uomo trasformando beni naturali o potenziando una naturale produzione.
In relazione alla natura fisica possiamo avere (Fig. 4):
• beni mobili: sono quelli trasportabili senza che si alterino le loro caratteristiche di bene economico;
• beni immobili: sono il contrario dei precedenti.
In relazione alla destinazione economica possiamo avere:
• beni diretti o di consumo, detti anche primari, immediati, dinamici, finali o definitivi: sono tutti quei beni usati per la soddisfazione di un bisogno diretto dei consumatori;
• beni di produzione o mezzi di produzione: sono i beni economici impiegati per produrre altri beni e dunque impiegati nell'attività produttiva. Sono anche detti beni indiretti o meglio beni da consumo indiretto o statici.
Poi abbiamo la successiva distinzione:
• beni diretti o di consumo, detti anche primari, immediati, dinamici, finali o definitivi: sono tutti quei beni usati per la soddisfazione di un bisogno diretto dei consumatori;
• beni di produzione o mezzi di produzione: sono i beni economici impiegati per produrre altri beni e dunque impiegati nell'attività produttiva. Sono anche detti beni indiretti o meglio beni da consumo indiretto o statici.
Poi abbiamo la successiva distinzione:
• materie prime: beni di produzione che vengono economicamente trasformati con un unico atto produttivo (consumati per ottenere una sola produzione come la farina per fare il pane; se vogliamo altro pane si devono usare altri quantitativi di farina). Sono anche detti a fecondità semplice o a consumo istantaneo;
• beni strumentali: sono sempre mezzi di produzione, ma si consumano in una serie numerosa di atti produttivi (partendo dall'esempio precedente se la farina si trasforma in un solo atto produttivo, l'impastatrice per la lavorazione dell'impasto del pane si consuma solo dopo molti anni di lavoro). Sono beni durevoli o a fecondità ripetuta o a consumo lento che possono essere a durata limitata (ad esempio una trattrice) o a durata illimitata, utilizzati per un numero di volte tale da sorpassare l'orizzonte economico dell'operatore (un esempio potrebbe essere il capitale terra o un fabbricato).
Infine, in base ai rapporti che possono presentarsi nell'utilizzo di beni diversi, si possono avere:
• beni concorrenti, quelli che nell'uso si escludono a vicenda;
• beni succedanei o surrogabili, quelli che si possono sostituire nel medesimo uso, sono quindi anche concorrenti;
• beni complementari, quelli che devono essere usati insieme per la soddisfazione del bisogno.
• beni strumentali: sono sempre mezzi di produzione, ma si consumano in una serie numerosa di atti produttivi (partendo dall'esempio precedente se la farina si trasforma in un solo atto produttivo, l'impastatrice per la lavorazione dell'impasto del pane si consuma solo dopo molti anni di lavoro). Sono beni durevoli o a fecondità ripetuta o a consumo lento che possono essere a durata limitata (ad esempio una trattrice) o a durata illimitata, utilizzati per un numero di volte tale da sorpassare l'orizzonte economico dell'operatore (un esempio potrebbe essere il capitale terra o un fabbricato).
Infine, in base ai rapporti che possono presentarsi nell'utilizzo di beni diversi, si possono avere:
• beni concorrenti, quelli che nell'uso si escludono a vicenda;
• beni succedanei o surrogabili, quelli che si possono sostituire nel medesimo uso, sono quindi anche concorrenti;
• beni complementari, quelli che devono essere usati insieme per la soddisfazione del bisogno.