1.3 Il bilancio economico dell’impresa agraria

1.3 • Il bilancio economico dell’impresa agraria


Le persone economiche interessate alla produzione agraria

Un soggetto economico è una persona (o un gruppo di persone) che esercita il potere decisionale e gestionale all'interno di una impresa, prendendo decisioni strategiche, determinando gli obiettivi generali e le attività necessarie a raggiungerli. È anche la persona che trae il maggiore profitto dall'attività economica svolta. 


Per comprendere il ruolo delle persone economiche bisogna analizzarne il rapporto e le funzioni poiché da essi deriva la diversa configurazione dei redditi netti aziendali.
L'imprenditore agricolo è stato giuridicamente definito con la nuova formulazione dell'articolo 2135 del Codice Civile, introdotta dall'articolo 1, comma 1, del decreto legislativo n. 228 del 2001.

Comma 1 - È colui che esercita una delle seguenti attività: coltivazione del fondo, silvicoltura, allevamento di animali e attività connesse. Per coltivazione del fondo, per silvicoltura, per allevamento di animali si intendono le attività dirette alla cura e lo sviluppo di un ciclo biologico o di una fase necessaria del ciclo stesso, di carattere vegetale o animale, che utilizzano o possono utilizzare il fondo, il bosco o le acque dolci salmastre o marine.
Si intendono comunque connesse le attività esercitate dal medesimo imprenditore agricolo dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione che abbiano come oggetto i prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo o del bosco o dall'allevamento di animali, nonché alla fornitura di beni o servizi mediante l'utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell'azienda normalmente impiegate nell'attività agricola esercitata, ivi comprese le attività di valorizzazione del territorio e del patrimonio rurale e forestale, ovvero di ricezione e ospitalità come definiti dalla legge. 

Comma 2 Si considerano imprenditori agricoli le cooperative di imprenditori agricoli e i loro consorzi quando utilizzano per lo svolgimento delle attività di cui all'articolo 2135 del codice civile come sostituto del comma 1 del presente articolo, prevalentemente prodotti dei soci ovvero forniscono prevalentemente ai soci beni e servizi diretti alla cura e lo sviluppo del ciclo biologico. 

Imprenditore puro

Non detiene nessun fattore della produzione e quindi, alla fine del ciclo produttivo, deve compensare tutti i fattori della produzione.
Viene definito anche imprenditore astratto, di fatto del tutto inutile, anche su un piano puramente teorico, qualora si passi dallo studio dell'equilibrio di mercato all'analisi microeconomica di qualsivoglia sistema produttivo.
È utile, però, quando si tratta di capire, dal punto di vista didattico, l'equazione del bilancio economico-agrario per la ricerca del reddito netto.
Nel caso specifico il reddito netto è dato dal solo profitto, o tornaconto, quale differenza dei ricavi e costi aziendali. Questi ultimi sono calcolati tenendo conto che l'imprenditore deve pagare i costi di tutti i fattori.
Pertanto avremo:
Plv - (Sv + Qcf + Qcs + Imp + Sa + St + Ics + Ica + Bf) = T

L'equazione è detta anche equazione del bilancio economico-agrario (BEA) o del tornaconto (vedremo in seguito il significato e il calcolo dei simboli utilizzati nell'equazione).

Normalmente quando si parla di bilancio dell’impresa agraria, si intende il bilancio economico-agrario (BEA) cioè una contrapposizione fra ricavi e costi di un> annata agraria, che non coincide con l’anno solare (01/1-31/12), ma inizia l’11/11 e termina il 10/11 dell’anno successivo. 


Questo perché si ritiene che mediamente, alla data di inizio, non siano ancora state fatte le anticipazioni all'annata successiva e siano stati raccolti tutti i prodotti dell'annata precedente; quindi, alla data dell'11/11 il capitale terra è da ritenersi nudo, ovvero pronto ad accogliere sia le coltivazioni annuali dell'annata successiva, sia le operazioni colturali sulle colture poliennali. La contrapposizione ha il fine di mettere in evidenza il reddito dell'impresa considerata. 
Il bilancio è da considerarsi un atto amministrativo (bilancio di esercizio) che è un documento contabile composto dalla sezione economica e dalla sezione patrimoniale, strettamente collegate fra loro. 
La sezione economica del bilancio corrisponde, sostanzialmente, al bilancio economico-agrario e ha lo scopo di determinare i redditi degli imprenditori concreti. Può essere consuntivo se eseguito a fine annata, e dunque utilizzando dati contabili effettivamente registrati, o preventivo se la compilazione viene eseguita a inizio annata con dati presunti, ma comunque rilevabili dalla contabilità delle annate precedenti che abbiano carattere di continuità. 
I dati per l'impostazione di un bilancio provengono dalle conoscenze dell'aspetto fisico e organizzativo dell'azienda. 
Gli elementi fisici riguardano: l'ubicazione, il clima, la giacitura, l'esposizione, la natura del terreno e la sua naturale fertilità che vanno a influenzare sia le scelte colturali che le rese. Anche la configurazione degli appezzamenti (forma, dimensione, accorpamento o frammentazione), le sistemazioni idraulico-agrarie, la presenza di strutture fisse, la viabilità poderale e di collegamento vanno a incidere positivamente o negativamente sui costi di produzione. 
Basti pensare alle dimensioni degli appezzamenti e alla viabilità interna per capire come l'uso delle macchine possa diventare più o meno oneroso e quindi incidere diversamente sul costo di produzione. 

APPROFONDIMENTO - Le attività connesse all’agricoltura

Una possibilità di differenziazione della produzione è quella fornita dalle attività connesse all'agricoltura inserite nel D.Lgs 228/01, che dà la possibilità di esercitare nell'azienda anche altre attività non prettamente agricole che possono fornire un'integrazione al reddito dell'agricoltore, permettendogli di differenziare ulteriormente l'offerta di mercato. 
Le prime a diffondersi sono state le attività di noleggio con la fornitura a terzi di macchine agricole per limitati periodi di tempo oppure per singole lavorazioni. Si parla in questo caso del fenomeno del conterzismo agricolo, ovvero il ricorrere a terzi per soddisfare alcune esigenze aziendali. 
Le attività ricettive, come agriturismi e agricampeggi (Fig. 4), sono da diversi anni molto conosciute ai consumatori e hanno dato nuovo impulso al settore agricolo tanto da avere una enorme diffusione su tutto il territorio nazionale, contribuendo anche a una buona gestione del patrimonio immobiliare e ambientale. Negli ultimi anni le aziende agricole hanno potuto approfittare del diffondersi sempre maggiore delle energie rinnovabili che hanno creato nuove fonti di reddito per gli imprenditori. Si possono infatti istallare nelle aziende agricole impianti eolici, idroelettrici e fotovoltaici di piccole e medie dimensioni che producono un reddito che va a sommarsi a quello dei campi. 

Gli ultimi indirizzi di diversificazione puntano anche su un’agricoltura di tipo sociale. Sono così nate esperienze come le fattorie didattiche, gli agriasili e gli agrinidi. Molte aziende inoltre hanno puntato ultimamente su strategie di mercato che esulano dalle normali vie di commercializzazione dei prodotti (per esempio tutti i canali della filiera corta).

Gli elementi organizzativi sono dati da:
Superficie coltivabile, quella cioè realmente occupata dalle colture, che si ottiene per differenza fra la superficie totale (o catastale) e le tare improduttive (fabbricati, strade, fossi, ecc.) e che prende il nome di superficie agraria utile (SAU).
Indirizzo produttivo, che mette in evidenza le attività aziendali e cioè il tipo di produzione. Se si parla, ad esempio, di indirizzo zootecnicocerealicolo significa che l'azienda produce carne o latte e cereali. Se invece abbiamo un indirizzo floricolo, si producono fiori recisi o in vaso, in questo caso si ha solo un'attività, se poi si parla di indirizzo ortofrutticolo le produzioni da vendere saranno date da frutta e ortaggi; in questo caso si parla di due attività come nell'indirizzo zootecnico-cerealicolo. L'indirizzo produttivo determina anche il tempo delle liquidità da anticipare.
Ordinamento colturale, è il modo in cui viene utilizzata la SAU. Questo elemento organizzativo dovrà fornire l'esatta cognizione delle superfici occupate dalle singole colture (sia erbacee che arboree) e del loro modo di succedersi sulla stessa superficie, nell'ambito di una o più annate agrarie. In pratica si identifica con la distribuzione delle colture sulla SAU che può essere concepita come rigida, quando le colture occupano sempre gli stessi appezzamenti, o libera se prevede la mobilità delle colture sui vari appezzamenti, anche non sempre con criteri strettamente agronomici. Se, ad esempio, su una SAU di 48 ettari si volesse coltivare frumento tenero, mais ibrido classe 600 e soia, si potrebbe semplicemente dividere la superficie agraria utile per le tre colture e attribuire ad ognuna 16 ettari, da trasferirsi, ogni anno, su un altro appezzamento di uguale superficie. Nel caso, però, si volesse incrementare la coltura del mais si potrebbero assegnare ad essa 24 ettari e suddividere i rimanenti destinando 8 ettari al frumento tenero e 16 ettari alla soia. L'anno agrario successivo si sposteranno le due colture minori sulla superficie occupata dal mais ed esso andrà a occupare la superficie complessiva delle due colture minori (8 ha 16 ha). In un ordinamento razionale la SAU dovrebbe essere occupata totalmente dalle colture per tutto l'anno, lasciando il terreno nudo il meno possibile. Ad esempio, nelle aziende con indirizzo frutticolo l'imprenditore deve anticipare per tutto l'anno: 

Nelle aziende con allevamento di bovine da latte l'anticipazione è da considerarsi nulla:

Nella aziende a indirizzo cerealicolo si ha un anticipazione di circa 6 mesi:

Per le aziende con indirizzi i cui processi produttivi terminano prima della fine dell'anno lo schema è il seguente: 

In Figura 5 si riporta un esempio di ordinamento colturale su 15 ha con indirizzo foraggero-frutticolo-cerealicolo. Meleto di 3 ha, coltura principale. È bene verificare se i prodotti dei campi, derivati dall'ordinamento colturale, abbiano rapporti con altre attività aziendali, ad esempio quella di stalla o di trasformazione, come l'uva in vino o le olive in olio. Da quanto detto e facile intuire che l'ordinamento colturale determina l'attivo del bilancio aziendale e quindi influenza direttamente la formazione del reddito tanto da considerarsi la misura di investimento del capitale fondiario. Si noti come la (SAU) aziendale sia praticamente occupata per tutto l'anno.

Figura 5 • Ordinamento colturale di una azienda con una SAU di 15 ettari.

Tecniche colturali, sono le scelte tecniche che l’imprenditore attua al fine di ottenere la produzione desiderata. In relazione a queste scelte, possiamo trovarci di fronte a tecniche che possono garantire maggiore produzione o richiedere diverse quantità di mezzi. Ad esempio utilizzando la tecnica di coltivazione del no tillage, piuttosto che quella della coltivazione convenzionale o del minimum tillage, si hanno consumi diversi di materie prime, in generale di energia.
Grado di meccanizzazione aziendale, è la qualità e la quantità delle macchine, sia motrici che operatrici, presenti in azienda o eventualmente disponibili a noleggio. Il dato va a influire sul carico di lavoro aziendale o sulla possibilità di coltivare certe colture anziché altre e di conseguenza sia sull'attivo che sul passivo del bilancio. 
Sistema di conduzione, rappresenta il rapporto esistente fra le persone economiche della produzione agraria e cioè fra l'imprenditore, il proprietario, il capitalista e il lavoratore. A seconda del tipo di rapporto, si avrà un diverso tipo di imprenditore, perché potrà accorpare in sé anche altre figure economiche. Di conseguenza non si parla più diimprenditore puro, utilizzato come astrazione didattica per far comprendere le schema del bilancio economico-agrario, ma di imprenditore concreto del quale esistono le seguenti tipologie: 

1. imprenditore proprietario;

2. imprenditore proprietario capitalista;

3. imprenditore non proprietario.

Imprenditore proprietario

Conferisce il capitale fondiario e a sua volta può essere lavoratore (siamo nella conduzione in economia diretta) o non lavoratore (siamo sempre nella conduzione diretta, ma con lavoro salariato). 


Nel primo caso il suo reddito è dato dalla seguente equazione:
Plv - (Sv + Qcf + Qcs + Imp + Ics + Ica) = T + Sa + St + Bf

Nel secondo:
Plv - (Sv + Qcf + Qcs + Imp + Sa + St + Ics + Ica) = T + Bf

Tale reddito è detto anche Reddito fondiario (Rf), cioè il compenso del capitale fondiario che deriva dalle scelte eseguite dall’imprenditore per il suo sfruttamento.

Imprenditore proprietario capitalista

Conferisce all'impresa sia il capitale fondiario che quello agrario o di esercizio e può essere lavoratore (siamo nella conduzione in economia diretta e si parla di imprenditore coltivatore diretto) o non lavoratore (siamo sempre nella conduzione diretta, ma con lavoro salariato). 


Nel primo caso il suo reddito è dato dalla seguente equazione:
Plv - (Sv + Qcf + Qsc + Imp) = T + Sa + St + Bf + Ics + Ica

Il reddito dell’imprenditore coltivatore diretto è anche definito Prodotto netto aziendale (Pna) e rappresenta la somma dei compensi spettanti alle persone economiche che partecipano alla produzione.
Nel secondo caso:
Plv - (Sv + Qcf + Qcs + Imp + Sa + St) = T + Bf + Ics + Ica

Imprenditore non proprietario

A sua volta può essere lavoratore (piccolo affitto) o non lavoratore (grande affitto). Nei due casi tale imprenditore conferisce il capitale agrario o di esercizio. 


Nel primo caso il suo reddito è dato dalla seguente equazione:
Plv - (Sv + Qcs + Imp + Ca) = T + Sa + St + Ics + Ica

Nel secondo l’imprenditore si presenta, prevalentemente, come affittuario capitalista e direttore, pertanto avremo:
Plv - (Sv + Qcs + Imp + Sa + Ca) = T + Ics + Ica + St

Il caso dell’imprenditore in oggetto può comportare anche la ricerca del reddito del proprietario del capitale fondiario affittato ovvero il Bf. Allo scopo si imposta sempre un bilancio sapendo che la parte padronale riceve un compenso dato dalla cessione del fondo a terzi che si impegnano a coltivarlo.
Il compenso è definito canone di affitto (Ca).
In tale bilancio l’attivo è rappresentato dal canone di affitto posticipato, detto Reddito lordo (Rl), e dal passivo delle spese di parte padronale. In sintesi avremo:
Rl - (Qcf + Imp + Stpp + Isp) = Bf

Bf è definito puro in quanto non interessato da un eventuale tornaconto, dato che l’imprenditorialità è disgiunta dalla proprietà. È da non confondere con il Rf in cui il Bf è sempre accompagnato dal tornaconto (Rf = Bf + T).
Nei casi sopra descritti si parla di bilancio economico-agrario, che ha come funzione principale quella di evidenziare, in termini monetari, la produzione dell’impresa in base ai fattori produttivi impiegati e comprende la sola parte economica del conto perdite e profitti, ma non lo stato patrimoniale.

STOP E SINTESI
Il bilancio economico dell’impresa agraria
Chi è l’imprenditore agricolo?
È colui che esercita l’attività di: coltivazione del fondo, silvicoltura, allevamento di animali e attività connesse.
Come si può definire il bilancio economico agrario?
Il bilancio si può definire come la contrapposizione fra ricavi e costi di una annata agraria.
Quali sono le tre tipologie di imprenditore concreto?
Imprenditore proprietario, imprenditore proprietario capitalista e imprenditore non proprietario.
Come si definisce l’imprenditore coltivatore diretto?
È colui che fornisce il capitale fondiario e agrario e lavora la terra con l’ausilio dei familiari.
STOP AND SUMMARY
Agricultural enterprise’s balance sheet
Who’s the Agricultural Entrepreneur?
It’s the person whose duty is to cultivate the soil, raise livestock, grow forests and all the related activities.
How can you define the Agricultural economic balance sheet?
That can be defined by analyzing the difference between profits and costs in a crop year.
What are the three kinds of Concrete Contractor (or Entrepreneur)?
Entrepreneur owner (worker or not worker), Entrepreneur owner and investor (or capitalist), Non-owner entrepreneur.
How do you define the ‘farmer’?
It is the person that provides both land and working capital and cultivates the soil with the help of his relatives.

ECONOMIA E AGROSISTEMI
ECONOMIA E AGROSISTEMI
VOLUME 1