GESTIONE E VALORIZZAZIONE AGROTERRITORIALE

Strumenti operativi di quali cazione territoriale 89 Capitolo 5 k. la realizzazione degli interventi necessari al ripristino dell assetto idraulico, secondo l adozione di una speci ca portata di progetto del corso d acqua; l. la riduzione delle situazioni di dissesto idrogeologico; m. la prevenzione dei rischi idrogeologici; n. l individuazione ed il ripristino delle aree di esondazione naturali dei corsi d acqua, mediante l adozione e la tutela di speci che fasce di rispetto uviali, già previste ed indicate dal PPAR e da de nire in tutto il territorio dei bacini regionali. Il PAI de nisce i criteri di quanti cazione del rischio che hanno consentito per le diverse tipologie di dissesto e/o degli elementi sici esposti al rischio, di valutare l entità del rischio stesso in relazione ai seguenti parametri: a. pericolosità: de nita come probabilità che il dissesto si manifesti entro un tempo prede nito con la suddetta intensità, da valutarsi unitamente ad altri fattori determinabili in funzione dello speci co dissesto oggetto di valutazione; b. valore degli elementi a rischio: de nito come valore non solo economico (convenzionale e prede nito dal piano stesso) di elementi sici omogenei, soggetti alla medesima tipologia di dissesto; O 5.10 Esempio di tac. vulnerabilità: de nita come percentuale del valore dell elemento sico che si stima vola cartogra ca di riferimento del PAI con possa essere persa nel caso l elemento stesso sia soggetto ad un de nito dissesto. legenda esplicativa Una volta determinate le tipologie di dissesto, il Piano de nisce gli obiettivi generali, della tipologia e delle classi di rischio a cui indicando il livello di pericolosità e rischio ritenuto accettabile per le tipologie di è soggetto il territorio. dissesto prese in considerazione (5.10). DEFINIZIONE (DPR 29/9/98 ex L. 267/98) GRADI DI RISCHIO Le diverse situazioni sono aggregate in quattro classi di rischio a gravosità crescente [...] alle quali sono attriI\P[L SL ZLN\LU[P KL UPaPVUP moderato R1 per il quale i danni sociali, economici e al patrimonio ambientale sono marginali; medio R2 per il quale sono possibili danni miUVYP HNSP LKP JP HSSL PUMYHZ[Y\[[\YL L al patrimonio ambientale che non precludano l incolumità del persoUHSL S HNPIPSP[n KLNSP LKP JP L SH M\Uzionalità delle attività economiche; elevato R3 per il quale sono possibili problemi per l incolumità delle persone, KHUUP M\UaPVUHSP HNSP LKP JP L HSSL PUMYHZ[Y\[[\YL JVU JVUZLN\LU[L PUHgibilità degli stessi, la interruzione KP M\UaPVUHSP[n KLSSL H[[P]P[n ZVJPV economiche e danni rilevanti al patrimonio ambientale; molto elevato R4 per il quale sono possibili la perdita di vite umane e lesioni gravi alle WLYZVUL KHUUP NYH]P HNSP LKP JP HSSL PUMYHZ[Y\[[\YL L HS WH[YTVUPV ambientale, la distruzione di attività socio-economiche. Aree a rischio frana (codice F-xx-yyyy) Rischio moderato (R1) Rischio medio (R2) Rischio elevato (R3) Rischio molto elevato (R4) Aree a rischio esondazione (codice E-xx-yyyy) Rischio moderato (R1) Rischio medio (R2) Rischio elevato (R3) Rischio molto elevato (R4) Aree a rischio valanga (codice V-xx-yyyy) Rischio molto elevato (R4) DESCRIZIONE CODICE LEGATO AI FENOMENI U\TLYV PKLU[P JH[P]V KP IHJPUV Z - XX - YYYY numero progressivo fenomeno iniziale tipo di rischio 3PTP[L KP IHJPUV PKYVNYH JV Limite Regionale Limite Provinciale Limite Comunale

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