GESTIONE E VALORIZZAZIONE AGROTERRITORIALE

8 Parte Prima QQ 1.2 L impronta ecologica Negli ultimi due secoli, grazie a un vertiginoso sviluppo economico-industriale, la popolazione mondiale ha ottenuto un enorme incremento, accompagnato da livelli di qualità della vita, almeno nei paesi sviluppati, che erano precedentemente impensabili e inaspettati. Purtroppo, ciò è avvenuto attraverso un uso massiccio e spesso sregolato delle risorse naturali trascurando o ignorando le conseguenze per il pianeta. Ne è derivata una forte incrinatura dei delicati equilibri fra i sistemi naturali e una relativa compromissione delle risorse primarie. Le foreste tropicali naturali vengono tagliate a un ritmo di 130.000 km2 all anno per far posto a terreni agricoli il cui eccessivo sfruttamento ha portato a un processo di deserti cazione che in molte aree del mondo è ormai irreversibile. Le aree naturali rimaste completamente incontaminate si sono progressivamente ridotte in estensione e si trovano in una condizione di generale frammentazione che comporta una conseguente fragilità di questi ecosistemi. Delle acque dolci accessibili solo il 50% è utilizzato per le attività umane e, mentre in alcune parti del mondo le riserve idriche si stanno esaurendo, in altre risultano compromesse da uno smodato livello di inquinamento. La crescente richiesta di energia ha fatto sì che i combustibili fossili (petrolio e carbone), che si erano formati in migliaia o milioni di anni, venissero consumati con un ritmo vertiginoso e che, in seguito alla loro combustione, si avesse immissione in atmosfera di una quantità di gas inquinanti (anidride carbonica e metano), in grado di alterare il clima del sistema Terra, riducendo fortemente la capacità di assorbire l anidride carbonica e quindi di combattere l effetto serra. Si stima che l 80% della Terra abbia subito nel tempo l in uenza umana sia direttamente, sotto forma di trasformazioni in terreni agricoli, strade e vie di comunicazione, suolo edi cato e agglomerati urbani, corsi d acqua navigabili o incanalati, sia indirettamente come prosciugamento di falde, distribuzione di inquinanti, scioglimento dei ghiacciai, ecc. L impatto esercitato dalle attività e dai consumi umani sull ecosistema terrestre è detto impronta ecologica e fu proposto dallo scienziato canadese Mathis Wackernagel, direttore del Sustainability Program dell Istituto Rede ning Progress di O 1.9 Impronta ecologica della provincia di Torino: l insieme antropizzato della provincia San Francisco. Esso rappresenta il segno lasciato dall uomo usa più di 74.000 km2 di natura, pari a circa a livello individuale, di famiglia, di città, di popolazione o di il 20% del territorio nazionale. Ogni abinazione sull area occupata esclusivamente per il consumo tante di questa provincia richiede 3,3 ha di annuale delle risorse e l assimilazione dei ri uti generati (1.9, territorio per soddisfare i propri fabbisogni 1.10, 1,11). L impronta ecologica è perciò un indicatore ame per assorbire le sue emissioni di anidride bientale capace di descrivere il carico delle attività umane carbonica. sulle risorse in base all area totale degli ecosistemi terrestri e acquatici. Essa si valuta con questa formula: impatto = numero di individui x consumo pro capite medio Le categorie di consumo utilizzate sono gli alimenti (es. grano, riso, mais, cereali, carni, frutta, verdura, radici e tuberi, legumi, ecc.), le abitazioni, i trasporti, i beni di consumo, i servizi, mentre la componente fondamentale è la biocapacità, cioè la capacità di un territorio di produrre materiale biologico utile all uomo e di assorbirne i ri uti prodotti. Essa viene stimata attraverso la quanti cazione delle super ci di terreno che potenzialmente possono produrre beni e servizi come: Q terreni coltivabili; Q aree utilizzate per il pascolo; Q area marina produttiva (viene considerata produttiva la porzione di mare compresa entro 300 km dalla costa, zona in cui avviene il 90% della pesca mondiale; l area marina

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