384 Parte Quarta Pur rimanendo in vigore l attuale liera di programmazione: Piano d indirizzo per le montagne toscane/Documento attuativo annuale, la legge regionale n. 68 del 27 dicembre 2011 ha introdotto strumenti di sempli cazione per quanto riguarda la creazione di piani di sviluppo locali. La Regione Veneto è la prima in Italia ad aver elaborato, negli anni Ottanta del secolo scorso, un suo originario approccio alla questione montana: il progetto montagna . Il primo organico provvedimento intersettoriale per lo sviluppo della montagna è stata la l.r. 6 giugno 1983, n. 29 Interventi a favore dei territori montani e approvazione del progetto montagna . Prendeva così forma un pensiero utile sia negli anni successivi no all approvazione della legge quadro nazionale del 1994, sia in sede comunitaria: risale infatti al 15 dicembre 1983 la risoluzione Colleselli al Parlamento europeo per un azione comunitaria speci ca al rilancio dell attività agricola e silvopastorale, attraverso il recupero del territorio soggetto a dissesto idrogeologico nell area montana e dolomitica della regione Veneto. Un altro intervento normativo si deve al Programma regionale di sviluppo 1988-1990 per garantire lo sviluppo e nello stesso tempo la residenzialità delle zone montane venete. Ancora prima della legge-quadro statale 31 gennaio 1994, n. 97 il Veneto aveva istituito un proprio Fondo regionale per la montagna (art. 17 l.r. 19/1992), nel tempo peraltro alimentato solo da risorse statali a loro volta azzeratesi dopo il 2010, così da far diventare inoperativo lo strumento pensato per nanziare gli interventi speciali a favore delle zone montane. Le Intese Programmatiche d Area (IPA) sono strumenti di programmazione decentrata disciplinati dalla l.r. 35/2001 Nuove norme sulla programmazione , frutto dell esperienza maturata appunto con i patti territoriali. Le IPA rappresentano momenti di concertazione tra soggetti pubblici e parti economiche e sociali, con funzioni di analisi e proposte delle azioni di sviluppo prioritarie per l area di riferimento. Per mezzo delle IPA la Regione offre la possibilità agli enti pubblici locali e alle parti economiche e sociali di partecipare alla programmazione attraverso accordi nalizzati allo sviluppo economico e sociale di aree territoriali sub-regionali. In territorio montano, al 31 dicembre 2010 risultano costituite 7 IPA. Le tipologie di intervento nora nanziate riguardano prevalentemente opere pubbliche e percorsi tematici. La Regione Calabria con la legge regionale 45/2012 Gestione, tutela e valorizzazione del patrimonio forestale regionale legge che oltre a regolare un riassetto degli enti che in Calabria si occupano delle politiche sulla montagna, riordina le varie competenze ed elimina gli aspetti di criticità dell attuale sistema e dispone anche la soppressione e la liquidazione delle Comunità montane. Con tale norma regionale si intende attuare una politica di sviluppo appropriata a perseguire l effettivo miglioramento delle funzioni produttive e sociali, la valorizzazione delle attività ricadenti nelle aree collinari e montane, la tutela dell ambiente e del territorio, le migliori condizioni di vita e la sicurezza delle popolazioni interessate. La Provincia autonoma di Trento, con la legge provinciale del 23 novembre 1998, n. 17 concernente Interventi per lo sviluppo delle zone montane , ha inteso valorizzare le attività economiche nelle zone montane nel pieno rispetto delle risorse ambientali, perseguendo l obiettivo di assicurare lo sviluppo sociale e la salvaguardia dell identità culturale delle popolazioni locali. L aspetto più innovativo introdotto dalla legge consiste nell istituzione di uno speci co fondo provinciale per lo sviluppo delle zone montane. Tale strumento è destinato ad alimentare nanziariamente, nel tempo, le politiche di sostegno speciale per la montagna e, in primo luogo, le iniziative previste dalla presente legge. La l.p. 17/98, unitamente agli interventi già previsti da altre leggi provinciali, mira a valorizzare gli elementi che caratterizzano la realtà montana, cercando di dare corpo ad un modello di sviluppo civile, sociale nonché economico. L obiettivo è di fermare il progressivo degrado conseguente all abbandono delle aree montane, sviluppando un insieme di politiche e di interventi che siano in grado di dare risposte adeguate ai bisogni della montagna nel suo complesso.