GESTIONE E VALORIZZAZIONE AGROTERRITORIALE

Normative nazionali e comunitarie, marketing e ambiente 383 Capitolo 17 Il problema della governance territoriale è stato affrontato con modalità differenti e con linee di intervento atte ad integrare lo sviluppo montano e la realtà regionale considerata nel suo complesso. Ogni Regione si è posta obiettivi e strategie differenti. Di seguito vengono esaminati alcuni esempi. La Regione Piemonte si è dotata di un documento normativo speci co per la montagna rappresentato dal Testo Unico sulla Montagna approvato con legge regionale n. 16 del 2 luglio 1999. Con la medesima legge la Regione Piemonte si è dotata di uno speci co strumento statistico: la Banca Dati Decisionale sulla Montagna (BDDM), un applicativo nalizzato ad assicurare i data base e le elaborazioni necessarie all attività di analisi e studio dei territori montani e collinari piemontesi. La Regione Lombardia ha adottato, nel 2009, un documento strategico denominato Piano d Azione per la Montagna (PAM). In tale documento viene fatta una breve panoramica della normativa europea e nazionale in materia di montagna ed un rimando ai documenti programmatici regionali (PRS, DPERF, PTR) per quanto riguarda la de nizione delle azioni strategiche di riferimento. La struttura del Piano comprende: 1. 3 obiettivi di sistema: I) l attrattività e la qualità della vita, II) lo sviluppo socioeconomico, III) l innovazione e l accessibilità (infrastrutture); 2. 17 linee prioritarie di intervento che toccano principalmente aspetti quali: prevenzione e mitigazione dei rischi naturali; difesa del suolo; conservazione e valorizzazione del territorio; incremento della qualità delle foreste; patrimonio culturale delle identità locali; miglioramento dell accessibilità ai beni culturali; sfruttamento delle risorse energetiche alternative e rinnovabili; ampliamento dell offerta turistica (con particolare attenzione alla sostenibilità e alla destagionalizzazione dei ussi turistici); sostegno al comparto agro-forestale; competitività delle imprese; 3. relative azioni strategiche. Il PAM rappresenta un interessante esempio di strumento di riferimento regionale per le aree montane a partire dal quale sono de nite politiche e orientati investimenti in base a un aggiornamento annuale delle azioni strategiche e delle risorse allocate. La Regione Emilia Romagna si è dotata di un documento programmatico di riferimento per le aree montane: il Programma Regionale per la Montagna, istituito con l.r. n. 2/2004. Con tale strumento, la Regione ha introdotto, un sistema di programmazione negoziata: infatti, sono state siglate otto intese istituzionali a livello provinciale, ognuna delle quali contiene una strategia di sviluppo diversa, legata alle speci cità territoriali di ogni singola Provincia. Sulla base di tali intese sono stati siglati degli accordi-quadro che si propongono come strumenti di concertazione tra Regione, Province ed Enti locali associativi di Comuni montani territorialmente interessati, con lo scopo di individuare misure di intervento speci che in base alle esigenze territoriali. La Regione Toscana ha sviluppato una propria politica per la montagna e il tema montagna ha avuto un impatto trasversale, concertato a più livelli e legato a molteplici temi e settori di intervento. Questo nuovo approccio ha portato nel 2002 alla sottoscrizione della Carta delle montagne toscane da parte dei vari enti presenti al tavolo di concertazione generale regionale. Il Piano di indirizzo che ne è scaturito è entrato in vigore nel 2004. Il documento prevede cinque strategie d intervento: migliorare la qualità della vita e dei servizi; orientare le attività alla sostenibilità; valorizzare le risorse montane; proteggere la peculiarità dell ecosistema montano; sostenere le capacità progettuali delle Comunità montane. Ad esse sono collegati 23 macro-obiettivi e 143 tipologie di azioni. In vista di una maggiore integrazione tra politiche regionali sul tema montagna, nel 2006 si è deciso di trattare tale materia nell ambito di un atto di programmazione generale: il Programma Regionale di Sviluppo (PRS) 2006-2010, ora sostituito dal PRS 2011-2015.

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