GESTIONE E VALORIZZAZIONE AGROTERRITORIALE

382 Parte Quarta Il mantenimento di queste peculiari attività permette di garantire una redditività per i residenti ed esplica anche una funzione di utilità sociale tutelando le zone montane dal dissesto idrogeologico. A livello comunitario non esiste ancora una politica speci ca per le aree montane, rispetto a quanto avviene per le regioni marittime. Esistono, comunque, strumenti utili allo sviluppo della montagna sia all interno della politica di coesione per lo sviluppo regionale, sia all interno di altre politiche settoriali. La prima politica comunitaria a prendere in considerazione le problematiche delle aree montane fu la Politica Agricola Comune (PAC), che introdusse delle indennità compensative per gli agricoltori che operano in zone svantaggiate. Un altra politica con notevole impatto sui territori montani è la politica di coesione, ovvero quella politica dell Unione Europea che ha come ne lo sviluppo armonico ed equilibrato all interno dell Unione: favorendo la crescita delle regioni e stati meno sviluppati (obiettivo convergenza), rafforzando la competitività e l occupazione (obiettivo competitività regionale e occupazione) e stimolando la cooperazione territoriale (obiettivo cooperazione territoriale europea). Questi obiettivi vengono perseguiti mediante il nanziamento di progetti di sviluppo per mezzo di due fondi (fondi strutturali), il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) che nanzia infrastrutture e progetti di sviluppo locale prevalentemente negli ambiti della ricerca, innovazione, tutela dell ambiente e prevenzione dei rischi, e il Fondo Sociale Europeo (FSE) che nanzia progetti in grado di migliorare l adattabilità dei lavoratori e delle imprese, l accesso e la partecipazione al mondo del lavoro e l inclusione sociale delle categorie più svantaggiate. La gestione di questi fondi, detti a gestione indiretta, implica una ripartizione delle competenze tra Commissione europea e stati membri, in quanto la Commissione è responsabile del quadro normativo comune, mentre spetta agli stati membri la declinazione di tale quadro in Quadri Strategici Nazionali (QSN) dai quali le Regioni devono derivare i propri piani operativi, i Piani Operativi Regionali (POR). Sempre alle Regione spetta il compito di selezionare e controllare i singoli progetti che ricevono i nanziamenti, motivo per il quale molto spesso questi nanziamenti vengono percepiti come regionali e non di emanazione europea. Un ulteriore politica comunitaria di sicuro interesse per la montagna è la politica ambientale, che interviene sia tramite i fondi strutturali ( nanziando progetti di tutela dell ambiente e prevenzione dei rischi), sia tramite il fondo LIFE+. Questo fondo prevede tre assi di intervento: natura e biodiversità (progetti rivolti alla conservazione di specie e habitat e alla de nizione di misure atte a preservare la biodiversità), politica ambientale e governance (progetti di innovazione di processo inerenti ad aree tematiche quali aria, acqua, suolo, risorse naturali, cambiamento climatico, ecc.), informazione e comunicazione (progetti di divulgazione della legislazione ambientale, di sensibilizzazione per la prevenzione degli incendi, ecc.). A differenza dei fondi a gestione indiretta, questo fondo viene gestito direttamente dalla Commissione europea, ovvero i progetti da nanziare vengono selezionati e controllati dalla Commissione, anche se una prima selezione viene effettuata dal Ministero dell ambiente italiano. Alcune Regioni si sono mosse sul tema della montagna sviluppando politiche speci che, ma con una visione trasversale, in grado di integrare tali politiche in un quadro di riferimento più ampio (documenti strategici regionali, piani di sviluppo territoriale). Tratto comune ai provvedimenti regionali in materia, è l esigenza di un approccio integrato tra diverse politiche regionali ed interventi settoriali (es. sanità e montagna; trasporti e montagna; impresa e montagna), ma fanno anche riferimento ai programmi di sviluppo regionali promossi dalla Commissione europea per garantire un usso nanziario aggiuntivo. Altri aspetti che accomunano le diverse politiche regionali in tema di montagna sono legati a: 1. identi cazione del territorio montano come ambito di opportunità di sviluppo e valorizzazione delle peculiarità locali, in linea anche con i recenti orientamenti europei; 2. crescente consapevolezza dell esistenza di un sistema montagna che racchiude in sé più montagne, con problematiche ed aspetti peculiari anche molto diversi tra loro.

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