GESTIONE E VALORIZZAZIONE AGROTERRITORIALE

Il concetto di paesaggio a O 3.12 Paesaggi costieri: (a) caratteristica costa con profonde insenature della zona di S. Teresa di Gallura, in Sardegna; (b) Monte Conero caratterizzato da costa alta e a strapiombo sul mare. 37 Capitolo 3 b La conformazione delle coste dipende dalla vicinanza dei rilievi, che se corrono vicino al mare, danno origine a coste alte e rocciose, spesso incise da insenature profonde, se si allontanano dal mare, producono litorali bassi e sabbiosi. Un tipo particolare di costa rocciosa è quella della Gallura, in Sardegna, detta costa a r as, in cui il litorale è intagliato da strette e profonde insenature, in origine valli uviali poi sommerse dal mare (3.12a). Un altro elemento che segna la morfologia costiera è rappresentato dai umi che modi cano le coste per accumulo dei detriti. L azione costruttiva dei umi è evidente alla foce del Po, nell Adriatico settentrionale, nel Tevere e nel Tirreno centrale. Partendo da Nord-Ovest si incontrano le coste liguri, rocciose, altissime sul mare, con ridotte frange di sabbia sabbiose, frapposte tra i capi rocciosi. Anche sulle coste della Toscana, del Lazio e della Campania si alternano tratti di litorali sabbiosi, corrispondenti alle pianure costiere, inframmezzati da promontori rocciosi (Piombino, Argentario, Circeo), un tempo antiche isole, poi unite al continente dai depositi alluvionali trasportati dai umi appenninici; di particolare bellezza è la costiera amal tana. Le tipologie di coste calabresi maggiormente presenti sul Tirreno sono le ripe scoscese che si presentano alte, chiuse, rettilinee poiché la montagna appenninica è a ridosso del mare. Capi rocciosi interposti a pianure costiere basse e sabbiose si ritrovano anche in Sicilia e in Sardegna. Basso e sabbioso appare il litorale ionico della Calabria e della Basilicata, mentre in Puglia le coste sono basse, ma rocciose per il degradare al mare degli altipiani calcarei, sia sul Mar Ionio che sul Mar Adriatico. A Nord del Gargano inizia la distesa delle lunghe pianure adriatiche, no al con ne settentrionale dell Italia, interrotta solo dal promontorio calcareo del Monte Conero (3.12b). QQ 3.3 3 LJVSVNPH KLS WHLZHNNPV L ecologia del paesaggio (landscape ecology) è un ramo dell ecologia che fu così chiamato nel 1939 dal bio-geografo tedesco Carol Trol il quale aveva intuito che nella scala biologica dei livelli di aggregazione della materia vivente il paesaggio compare ad un livello superiore, rispetto a quello dei singoli ecosistemi. Gli studi tradizionali sul paesaggio percepito e quelli di landscape ecology, differiscono per l oggetto principale di studio che, nel primo caso consta degli aspetti antropici (culturali ed estetici), mentre nel secondo, delle caratteristiche di distribuzione, forma e funzionalità degli ecosistemi naturali e antropici al ne di comprenderne strutture, processi e signi cati. In questa ottica, il paesaggio è inteso come un sistema complesso di ecosistemi ( umi, laghi, coste, aree agricole, verde pubblico e privato, ecc.) che interagiscono attraverso scambi di energia e materia e si collegano in un fragile equilibrio dinamico in cui si integrano fra loro gli eventi della natura e le azioni della cultura umana. Ne consegue che le caratteristiche di un paesaggio derivano dalla somma delle caratteristiche degli ecosistemi che lo compongono e sono la risultante di tutti i processi che avvengono all interno di un mosaico di ecosistemi.

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