332 Parte Quarta Per ciascuna di queste categorie esiste una ulteriore articolazione: per il commercio all ingrosso si distinguono le gure degli intermediari da quelle dei grossisti; per il commercio al dettaglio si riconoscono quello in sede ssa e quello ambulante. Nell ultimo ventennio l evoluzione dei canali distributivi ha portato alla concentrazione delle vendite presso la grande distribuzione a scapito dei tradizionali negozi e alla comparsa di altre forme di vendita come quella diretta da parte degli agricoltori. Per accrescere il proprio potere contrattuale, i singoli gruppi della GDO si sono organizzati mediante centrali di acquisto, ovvero strutture deputate ad acquistare grandi quantitativi di prodotti per conto di più acquirenti, costituite dalle stesse imprese distributrici; in questo modo hanno ovviato al problema delle ridotte dimensioni d impresa ed incrementato il loro peso contrattuale. L agricoltura paga il prezzo della sua frammentazione e insuf ciente organizzazione nei rapporti con l industria e la distribuzione. Tale elemento di debolezza del settore agricolo si evidenzia anche nei confronti del mercato dei fattori produttivi i cui prezzi crescono molto di più di quelli dei prodotti agricoli rispetto a quanto accade in altri Paesi europei. Una strada da percorrere per ovviare alle insuf cienti dimensioni economiche delle aziende agricole italiane e limitare, quindi, gli effetti dello squilibrato peso contrattuale nei confronti delle altre componenti del sistema agroalimentare, è l associazionismo. La cooperazione in agricoltura svolge sicuramente un ruolo strategico sia nell approvvigionamento dei fattori produttivi che nelle diverse fasi di gestione dell offerta del settore agricolo. Gli interventi legislativi della UE in favore dell associazionismo agricolo furono emanati con il regolamento 1360/1978, seguito dal regolamento 2200/1996 e dal reg. 1182/2007. In Italia il tema dell associazionismo è stato oggetto nel tempo di numerose norme anche in tempi antecedenti l istituzione della Cee; in tempi più recenti è stato riordinato e disciplinato dal d. legisl. 228/2001 e successivamente dal d. legisl. 102/2005. In quest ultima norma vengono anche individuati alcuni strumenti af nché gli organismi associativi possano svolgere azioni per l integrazione delle liere e della regolamentazione del mercato. Tali strumenti sono le intese di liera e il contratto quadro. Il principale obiettivo delle prime è quello di favorire, mediante accordo tra i soggetti della liera, la valorizzazione dei prodotti agricoli e agroalimentari, tenendo conto degli interessi di liera e dei consumatori. Le intese di liera sono stipulate dagli organismi maggiormente rappresentativi dei diversi settori e sono approvate con decreto del Mipaaf. Il contratto quadro ha come obiettivo quello di sviluppare gli sbocchi commerciali nel mercato interno ed estero, mediante l orientamento della produzione agricola verso le esigenze della domanda. (aPLUKL HNYPJVSL JVU ]LUKP[H KP WYVKV[[P! (aPLUKL HNYPJVSL 0TWYLZL KLSS PUK\Z[YPH HSPTLU[HYL! 0( =LUKP[L HSPTLU[HYP .YHUKL +PZ[YPI\aPVUL 6YNHUPaaH[H! 8\V[H ]LUKP[L HSPTLU[HYP HS KL[[HNSPV! .+6 *VUZ\TH[VYP! *VUZ\TH[VYP 15.12 Polverizzazione dell agricoltura italiana, dell industria alimentare e concentrazione della GDO. O