GESTIONE E VALORIZZAZIONE AGROTERRITORIALE

328 Parte Quarta Da questo consegue il legittimo esercizio dell attività di vendita anche qualora non siano utilizzati locali attrezzati per tale scopo. In tal senso, d altronde, si era già espressa la l. 976/1965 che, nell interpretare la precedente L. 59/1963 di disciplina della vendita diretta, aveva precisato che tale vendita non comportava per il produttorevenditore obbligatoriamente il possesso e l uso di locali, chioschi, baracche e simili stabilmente ssati al suolo . L imprenditore agricolo che partecipa ai mercati di vendita diretta è stimolato dal progressivo aumento della domanda e, per rispondere con un offerta adeguata, spesso decide di convertire totalmente la propria attività, giungendo alla diversi cazione della produzione, con bene cio nei confronti di una maggiore manodopera e miglioramento della capacità produttiva del terreno (es. parte dell azienda potrebbe trasformarsi da monoculturale a policolturale). I principali vantaggi della vendita diretta sono: 1. recupero del valore aggiunto che si perde nelle fasi di commercializzazione e distribuzione ( liera corta); 2. redditività anche per aziende marginali e di piccole dimensioni; 3. responsabilizzazione maggiore nei confronti dei consumatori nali; 4. in uenza sul comportamento e sulle abitudini sociali relative a una maggiore attenzione alla provenienza dei prodotti, alla sicurezza alimentare, alla sostenibilità ambientale dei processi di distribuzione e al sostegno dell economia locale; 5. opportunità di confronto diretto con il consumatore; 6. vendita di prodotti locali e di stagione, alle volte non collocabili nel mercato convenzionale. QQ 15.8 La funzionalità dei contenitori per il food packaging dei prodotti alimentari deve garantire anche l ottimale mantenimento delle caratteristiche qualitative e organolettiche dei prodotti. O 15.5 Condizionamenti mercantili e packaging Una volta esaurite le diverse operazioni che permettono di trasformare le materie prime in un dato prodotto alimentare, esso deve essere confezionato per consentire la suddivisione in porzioni, la distribuzione e la protezione dagli agenti esterni durante tutto il periodo che va dal confezionamento al consumo. Determinare quali materiali sono più adatti e quali sono le condizioni migliori per conservare, trasportare e commercializzare gli alimenti così come pure stabilire l esatta shelf-life (vita di scaffale) di una confezione o lo sviluppo di tecniche che consentano di prevenire o rallentare l insorgere dei fenomeni di degrado, sono attività scienti che che ricadono nell ambito del food packaging. Questo settore di ricerca è spiccatamente interdisciplinare e implica una profonda conoscenza delle proprietà dei materiali e la capacità descrittiva e predittiva dei fenomeni di natura sica, chimica e biologica che decorrono dal momento in cui i prodotti sono confezionati al momento in cui essi vengono consumati (15.8). Per affrontare queste problematiche, ci si avvale di tecniche investigative di avanguardia proprie della scienza dei materiali che permettono di misurare la permeabilità dei gas attraverso lm polimerici, il loro comportamento meccanico e le eventuali interazioni con gli alimenti con cui entrano in contatto. Particolare importanza è data allo studio delle alterazioni di natura chimica, sica e biologica degli alimenti e all in uenza che su tali fenomeni ha l involucro gassoso che circonda l alimento racchiuso nella confezione. Appartengono a questa area anche le problematiche relative allo sviluppo di nuovi sensori per il controllo online della composizione dell atmosfera dello spazio di testa delle confezioni e di rilevatori in grado di monitorare la storia termica delle confezioni durante le fasi di distribuzione e commercializzazione.

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