GESTIONE E VALORIZZAZIONE AGROTERRITORIALE

Il concetto di territorio 25 Capitolo 2 Ad esempio la gestione di un parco nazionale, pur se af data a un Ente speci co e da questo attuata, non può prescindere dalle politiche urbanistiche, economiche e sociali relative al territorio in cui il parco è posto. Ancor più risultano evidenti le connessioni a scala locale, ma anche regionale, interregionale ecc., che si manifestano in modo anche drammatico in occasione dei grandi eventi alluvionali o franosi. Il principio di prevenzione consiste nel mettere in pratica tutte quelle opere che possono ritardare il più possibile il dissesto e in alcuni casi anche impedirlo. Per esempio, per una corretta sistemazione idrogeologica del suolo si può intervenire per rallentare la penetrazione dell acqua nel terreno, favorendone il drenaggio; si possono costruire muri di sostegno, gabbioni, massicciate o graticci, in grado di frenare i movimenti del suolo. Per la prevenzione del dissesto ha grande importanza l intervento di rimboschimento e di difesa del verde: un versante spoglio di vegetazione è più instabile rispetto a uno coperto da un tto bosco. Nel passato l uomo ha spesso distrutto i boschi per procurarsi il legname necessario alle sue attività, e si può affermare sicuramente che questo ha accelerato enormemente, se non addirittura provocato, fenomeni di dissesto. Le radici delle piante trattengono il terreno, limitandone i movimenti; inoltre trattengono anche gran parte delle acque meteoriche, altrimenti libere di scorrere a velocità elevata sulla super cie e, quindi, fortemente erosive. Il principio di precauzione non è un metodo di ricerca né un principio scienti co, ma uno strumento politico di gestione del rischio e si applica non a pericoli già identi cati, ma a pericoli potenziali, di cui non si ha ancora conoscenza. lo stesso principio che suggerisce di limitare la velocità di un auto per prevenire incidenti gravi. Ogni decisione sulla gestione del territorio deve essere presa con la maggior sicurezza possibile nel modo più prudente tra quelli possibili, limitando gli interventi sul territorio a quelle azioni delle quali si possono ragionevolmente prevedere effetti non distruttivi. Legenda esplicativa Limite amministrativo comunale Vincoli Vincolo paesaggistico - Aree di notevole interesse pubblico, art. 136 d. legisl. 42/2004 Vincolo paesaggistico - Corsi d acqua, art. 142 d. legisl. 42/2004 Vincolo paesaggistico - Zone boscate, art. 142 d. legisl. 42/2004 Vincolo paesaggistico - Zone di interesse archeologico, art. 142 d. legisl. 42/2004 =PUJVSV TVU\TLU[HSL 7LY[PULUaL LK LKP JP HY[ 10 d. legisl. 42/2004 e l. 364/1909 Ville Venete vincolate (Istituto Regionale Ville Venete) Vincolo idrogeologico-forestale, R.D. n. 3267/1923 Pozzi di prelievo a uso idropotabile Serbatoi di accumulo idrico Vincolo destinazione forestale, L.R. n. 52/1978 Vincolo sismico, DPCM n. 3274/2003 (intero territorio comunale) RETE NATURA 2000 Sito di importanza Comunitaria (SIC) IT3240002 Colli asolani Zona di Protezione Speciale (ZPS) IT3240025 Campazzi di Onigo Allevamenti intensivi e non intensivi Sistema irriguo consorziale Condotte primarie Condotte principali o adduttrici Condotte distributrici PIANIFICAZIONE DI LIVELLO SUPERIORE ELEMENTI GENERATORI DI VINCOLI FASCE DI RISPETTO Ambiti naturalistici di livello regionale, art. 19 Nda PTCR vigente Metanodotti Rispetto idraulico Centri storici P.R.G. vigente PTCP della provincia di Treviso 0KYVNYH H Pericolosità idraulica e idrogeologica, art. 60 NT Aree a rischio archeologico - Siti, art. 53 NT Aree a rischio archeologico - Ambiti, art. 53 NT Rispetto cimiteriale Impianti di comunicazione elettronica a uso pubblico Rispetto stradale Cimitero Rispetto ferroviario Depuratori Rispetto depuratori Salvaguardia pozzi di prelievo idropotabile 2.12 Cartogra a relativa al piano dei vincoli e della piani cazione territoriale, con relativa legenda esplicativa degli elementi vincolanti le azioni di intervento sul territorio. O

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