I boschi italiani: botanica, ecologia e selvicoltura I rametti dell anno sono glabri, di colore grigio chiaro, con ri essi verdognoli che divengono poi quasi argentei. Le foglie sono aghiformi, di colore verde chiaro, riunite in fascetti di 2, con guaina persistente di 7-8 mm. Gli aghi tendenzialmente ricurvi, sono lunghi 7-10 cm, molto sottili e non rigidi, con margini minutamente dentati, apice acuto e linee stomatifere su entrambe le facce. Gli aghi cadono generalmente durante la seconda estate. una specie monoica e la oritura avviene da marzo a maggio. I coni maschili sono numerosi e gialli; quelli femminili di colore verde violaceo. I frutti (strobili) sono solitari, a volte appaiati, e rivolti verso il basso con un peduncolo legnoso breve, di colore rosso scuro e umbone poco rilevato. Hanno forma ovato-conica (6-12 3,5-4,5 cm), maturano in 2 anni, in autunno, e permangono sulla pianta per alcuni anni; la frutti cazione è precoce e avviene a 8-10 anni. La produzione di seme è abbondante; i semi di forma ovoidale sono piccoli, scuri, con ala lunga 15-20 mm. Pinete montane e alpine: aspetti ecologici e silvoculturali Diffusione. Le pinete abbondano in moltissime zone dell entroterra, soprattutto sui terreni poco fertili formati da recenti disfacimenti della roccia. Essendo i pini, in genere, specie pioniere, sopravvivono per lungo tempo solo in condizioni del suolo primitive, con scarse possibilità di evoluzione verso suoli più profondi, capaci di supportare specie più esigenti. Sviluppano boschi puri o si mescolano ad altre specie, a seconda delle condizioni ambientali o della speci cità morfologica. In particolare, in relazione ai piani altitudinali si incontrano pinete dominate da specie diverse. Sui anchi delle montagne, infatti, è possibile osservare una successione di piani, ciascuno caratterizzato da condizioni climatiche proprie e da un particolare tipo di vegetazione. Tralasciando il piano mediterraneo (che va da 0 a 200 m) e il piano nivale (a quota 2500/2800-3100 m in cui la a Appendice copertura vegetale si dirada lasciando scoperte pareti rocciose, detriti, nevai e ghiacciai), essi sono: 1. piano collinare: (da 200 no a 800-900 m), luogo caratteristico delle colture di vite, cereali, alberi da frutto e ortaggi. Ricoperto da bosco di latifoglie decidue e da pinete prevalentemente di pino nero e di altri pini mediterranei; 2. piano montano: (da 800-900 m a 1500-1700 m), è ricoperto da bosco di latifoglie sui versanti freschi e ombreggiati, mentre superiormente crescono le aghifoglie. Le pinete sono costituite da pino silvestre. In Calabria sul Monte Pollino, sui Monti di Orsomarso e su alcuni massicci della Campania sono presenti pinete di pino loricato (Pinus leucodermis), che si trova no a una quota di 2000 m. Si tratta di una pianta robusta, con chioma verde brillante non folta, tronco tozzo e corteccia molto spessa che si fessura in ampie scaglie. Si calcola che in Italia ne esistano poche migliaia di esemplari, mentre è diffuso in Europa sudorientale; 3. piano alpino: (da 2000 m a 2900 m, al limite delle montagne dove ci sono le praterie), in questa zona crescono il pino cembro e il pino mugo che origina una particolare pineta detta mugheta. Gli aspetti silvocolturali di queste pinete consistono in fustaie governate a taglio raso o a tagli successivi e/o saltuari, con turni da 70 a 100 anni. Le cure colturali sono nalizzate alla protezione e conservazione dei popolamenti interessanti dal punto di vista naturalistico: tagli tosanitari e tagli di liberazione del novellame insediatosi spontaneamente. Vengono gestite facendo tagli rasi di ridotte dimensioni che favoriscono la rinnovazione naturale, a strisce di 3000 m2 e a buche dal diametro pari al doppio dell altezza delle piante. Per il pino nero, usato diffusamente per rimboschimenti in tutta la Penisola, si gestiscono allo stesso modo i popolamenti naturali della Sila e della Sicilia e i popolamenti arti ciali transitori e che verranno rimpiazzati da specie originali. Il pino nero esercita un effetto favorevole sulla copertura e sulla protezione del suolo e produce una discreta lettiera in tempi brevi. b A.10 Pinus halepensis: (a) in orescenze; (b) pigna. O 247 A.11 Tipico versante alpino boscato con copertura a pineta. O