GESTIONE E VALORIZZAZIONE AGROTERRITORIALE

Parte Seconda X che dei terreni; dal regime della falda idrica sotterranea e dalle caratteristiche climatiche (piovosità e temperatura). Indice di servizio irriguo. Esprime l ef cienza del servizio irriguo consortile inteso sia come disponibilità di utilizzo di corpi idrici, sia come necessità gestionali, di derivazione, adduzione e consegna dell acqua, nonché, in particolare, di quelle atte ad assicurare il regolare de usso dei corpi d acqua derivati (11.18). Indici economici Sia nel caso di super ci attrezzate, che nel caso di super ci non attrezzate, per la determinazione del bene cio si deve tenere conto delle coltivazioni praticabili. Di conseguenza, le linee guida per la redazione dei Piani di classi ca suggeriscono di riferire l indice di natura economica per la determinazione del bene cio di natura irrigua al reddito dominicale rivalutato del terreno, in relazione alle qualità di colture praticabili. Si tratta di valutare gli elementi distintivi della vocazione produttiva che può trovare espressione solo nel contesto sico assicurato dalle opere irrigue gestite dal Consorzio. Quanti cazione del contributo irriguo Per quanto concerne l irrigazione su super ci non attrezzate, le spese da imputare alle relative UTO possono essere determinate mediante l applicazione di parametri tecnici alla spesa sostenuta dal Consorzio per il mantenimento della rete idraulica di scolo utilizzata anche a ni irrigui. Il contributo di disponibilità irrigua di immobili non agricoli Nel Consorzio esistono o possono esistere casi di utenze non agricole che bene ciano di impianti irrigui consortili per l irrigazione di orti, giardini, oasi, parchi. Esistono anche utenze (come le serre o i vivai) che possono essere collegati continuamente a strutture consortili di adduzione d acqua e con una stagionalità più estesa. Si prevede che tali utenze siano oggetto di contributo forfettario concordato. Bilancio del Consorzio e Piano di riparto Dal punto di vista operativo il bilancio annuale di competenza viene articolato in capitoli sulla base del criterio di classi cazione dei contenuti per natura della spesa e dell entrata; è corredato da allegati per ogni bene cio e per ogni UTO per consentire l individuazione della spesa presunta che il Consorzio ritiene di sostenere per le proprie attività; rilevare in corso d esercizio gli elementi di spesa che possono imputarsi direttamente ai diversi bene ci e alle diverse UTO; stilare un documento di riscontro in corso d esercizio e a consuntivo che raffronti le previsioni con la reale distribuzione della spesa per ogni bene cio e per ogni UTO. Piano di riparto della contribuenza Il corretto esercizio del potere impositivo dei Consorzi avVIENE CON LE SEGUENTI MODALIT 1. individuazione delle attività di esecuzione, manutenzione e gestione delle opere e degli impianti consortili, dei relativi bene ci, nonché de nizione delle Unità Territoriali che presen- tano caratteristiche tecnico-gestionali omogenee per attività; 2. attribuzione ad ogni UTO delle spese necessarie per l esecuzione, la manutenzione e l esercizio delle opere consortili (spese di diretta imputazione) e delle spese generali del Consorzio; 3. de nizione delle somme erogate dalla Regione a titolo di contribuzione ordinaria alle spese consortili di gestione, manutenzione ed esercizio delle opere pubbliche di boni ca e di irrigazione, nonché delle entrate relative a canoni di concessione per scarichi sulla rete consortile o per altri canoni di concessione e attribuzione di detti contributi/entrate ad ogni singola Unità Territoriale Omogenea (a scomputo della spesa di cui al precedente punto 2); 4. riparto delle spese risultanti per ogni UTO dalla differenza tra gli importi di cui al punto 2 e 3, tra i proprietari degli immobili inclusi nel perimetro di contribuenza. Il procedimento si conclude con l approvazione del Piano di riparto annuale da parte dell Assemblea Consortile, permettendo perciò l emissione dei ruoli di riscossione dei contributi (11.19). Per quanto sopra detto, il Piano di riparto è strettamente collegato al bilancio preventivo (che individua le spese da ripartire) e al Piano di classi ca (che individua gli indici di bene cio) e per la sua corretta predisposizione, occorre che IL #ONSORZIO s GESTISCA UN SISTEMA CONTABILE DI INDIVIDUAZIONE E CLASSIlCAzione delle spese riferite alle attività consortili, distinte per i diversi tipi di bene ci previsti nel Piano di classi ca e che permetta di imputare le spese dirette ad ogni UTO; s INDIVIDUI LE SPESE DI CARATTERE GENERALE E NE ATTRIBUISCA LE quote parti di competenza ad ogni UTO in modo proporzionale all incidenza delle spese direttamente imputabili alla stessa UTO, oppure con attribuzioni più speci che e più eque; s INDIVIDUI TRAMITE IL CATASTO CONSORTILE GLI IMMOBILI DI OGNI UTO che traggono bene ci dall attività consortile; distinguendo gli immobili urbani che sono collegati al sistema scolante consortile solo attraverso opere e impianti di collettamento di acque meteoriche e miste (ossia quelli collegati a impianti e reti di fognatura) la cui contribuenza va posta a carico dei soggetti gestori per la quota parte relativa al bene cio di scolo; s APPLICHI GLI INDICI DI BENElCIO PREVISTI NEL 0IANO DI CLASSIlCA AI diversi immobili, suddividendo perciò la spesa consortile sugli immobili di ogni UTO. Pertanto in questo procedimento risulta molto importante ottenere una corretta imputazione delle spese dirette e delle spese generali alle distinte attività che generano i diversi tipi di bene cio individuati dal Piano di classi ca. In particolare una corretta suddivisione delle spese per la manutenzione e la gestione di opere e attività consortili che assicurano funzioni e bene ci plurimi, comporta la necessità di individuare un criterio adeguato per ripartire le rispettive quote di spese dirette ai singoli bene ci.

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