GESTIONE E VALORIZZAZIONE AGROTERRITORIALE

Territorio: problematiche e tecniche di difesa 209 Capitolo 10 o per le conifere in generale, il periodo può essere esteso da inizio ottobre a ne aprile. Vi sono tecniche che consentono di eseguire l impianto quasi senza limiti stagionali (contenitori, zolle imballate in teli di plastica saldati a caldo, ecc.), ma per le essenze messe a dimora a stagione avanzata sono necessarie irrigazioni di soccorso per consentirne l attecchimento. Nelle operazioni di messa a dimora delle piantine, i tutori, se previsti o necessari, sono installati nella buca di piantagione prima della posa delle piante, a una profondità di almeno 30 cm oltre il fondo della buca. La pianta può essere corredata di dischi pacciamanti ligno-cellulosici e di eventuali shelter, che sono tubi di materiale plastico o reticelle, con la funzione di proteggere la pianta dall azione di animali roditori. Per quanto concerne la tecnica di messa a dimora di tali, astoni e ramaglia viva, il materiale, una volta preparato, deve essere prontamente impiegato in modo da ridurre rischi di eccessiva perdita d acqua. importante che le talee non presentino ferite o traumi meccanici della scorza e problemi tosanitari. Durante la messa a dimora bisogna prestare attenzione a rispettare la polarità delle talee che è consigliabile disporre orizzontalmente o suborizzontalmente, perché questo posizionamento favorisce la radicazione in più punti lungo il fusto, producendo una maggiore quantità di radici rispetto a quelle poste in senso verticale, la cui radicazione si sviluppa solo da gemme nelle vicinanze del taglio di base (10.23). 7DOHH GL SLDQWH FRQ EXRQD FDSDFLWj GL SURSDJD]LRQH YHJHWDWLYD H UDGLFD]LRQH 10.23 Posizionamento di talee di specie con alte capacità di propagazione vegetativa. O Criteri per la messa a dimora delle talee I migliori criteri per la messa a dimora nel terreno delle talee sono: Q corretta scelta delle specie vegetali; Q rispetto dell epoca di prelievo e di impiego; Q opportune cautele nella conservazione e nel trasporto; Q corretta polarità nella posa; Q posa quasi orizzontale; Q compattazione del terreno, per evitare la formazione di sacche di aria a contatto con la parte interrata; Q terreno di riempimento non eccessivamente pietroso; Q inserimento della talea nel terreno per almeno 4/5 della sua lunghezza, sporgente al massimo 5 cm; Q spuntature o potature della parte aerea con un taglio netto, inclinato verso il basso. Campo di applicazione: scarpate con pendenza llimitata; super ci di neoformazione; muri, interstizi e fessure di scogliere; gabbionate; terre rinforzate; p picchetti vivi nella posa di reti; viminate, stuoie e ffascinate (10.24). a b O 10.24 (a) Negli inO tterventi di ingegneria naturalistica per stabilizzare le scarpate ssi devono utilizzare ttalee di salice ridissponendole orizzonttalmente al ne di consentirne la radicazione. (b) Il salice bianco (Salix alba) è m molto impiegato come ttalea negli interventi di ingegneria naturalisstica stabilizzante.

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