GESTIONE E VALORIZZAZIONE AGROTERRITORIALE

Territorio: problematiche e tecniche di difesa Classi di priorità d intervento Aree base Alta Moderatamente alta Moderata Moderatamente bassa Bassa 201 Capitolo 10 è proibita. Laddove non è concretamente possibile evitare il rischio, si opera attivando interventi di protezione di carattere tecnico o biologico, per eliminare la fonte del pericolo o abbatterne l intensità. Le opere di protezione si rendono necessarie soprattutto dove vi sono insediamenti permanenti, vie di comunicazione e beni di alto valore. Prevenzione antincendio necessario che la piani cazione antincendi boschivi si integri con la piani cazione ambientale (piano del parco, piani di bacino, piani paesistici) e con quella forestale, a livello regionale e locale (piani di assestamento forestale), in coerenza con i principi dell ecologia del paesaggio e della gestione forestale sostenibile. L attuale piani cazione antincendi boschivi si basa sulla difesa del territorio dal fuoco mediante la gestione dell elemento fuoco ( re management), abbandonando il criterio che puntava alla protezione del territorio tramite lo spegnimento di ogni tipo di incendio ( re control). Piano regionale per la programmaLa gestione dell elemento fuoco prevede, una zione delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli piani cazione ambientale in grado di predisporre incendi boschivi 2011-2014 norme di comportamento e interventi che concorrano a favorire sia una evoluzione verso forme di O 10.17 Carta della pericolosità degli in- vegetazione più mature, sia una manutenzione che permetta di ridurre il rischio, in modo cendi boschivi della particolare negli ambienti ad alta intensità di urbanizzazione (10.17). Regione Piemonte. Il piano antincendi boschivi (AIB) si fonda sulla conoscenza delle peculiarità territoriali e vegetazionali, veri ca e coordina il potenziale umano e i mezzi materiali per agire con le più idonee tecniche di prevenzione ed estinzione. In de nitiva il piano AIB è uno strumento, con modalità di gestione integrata, importante per coordinare tutte le attività e gli interventi di prevenzione e di lotta antincendio. In relazione a quanto previsto dalla legge 353/2000 e dalle Linee guida emanate con decreto della Protezione civile del 20 dicembre 2001, è opportuno che nella redazione del piano vengano rispettati i seguenti requisiti generali: Q Necessità di conferire carattere omeostatico al piano. Per tale principio le attività da svolgere devono essere organizzate in modo da poter sopportare delle variazioni impreviste. Un esempio è rappresentato dagli invasi di rifornimento idrico che devono essere idonei a rifornire tutti i mezzi e le squadre che sono impiegati per l estinzione. Q Integrazione tra prevenzione ed estinzione. In ogni piani cazione corretta bisogna rispettare una rigida proporzionalità tra gli interventi che hanno tra loro funzioni complementari. Per i diversi popolamenti forestali si devono de nire due parametri chiave: l intensità del fronte di amma non superabile e l intensità massima prevista. Q Priorità di intervento. Il piano deve prevedere delle priorità, sia per quanto riguarda le azioni dirette e indirette, sia per gli aspetti ecologico-ambientali, sociali e paesaggistici da tutelare in un determinato territorio. Il piano è connesso alle analisi oristiche, faunistiche e vegetazionali e alle valutazioni di rischio e di pericolosità che prendano in considerazione anche le variazioni di carattere antropico e le peculiarità del dinamismo in atto. Q Aspetto previsionale di veri ca della piani cazione. opportuno prevedere metodi di monitoraggio delle misure di previsione, prevenzione e lotta attiva inserite nel piano, che veri chino se siano stati raggiunti i risultati voluti. Q Necessità di considerare la protezione dagli incendi boschivi materia in rapida evoluzione. L insieme delle determinazioni di piani cazione devono essere realizzate considerando per monitorare il raggiungimento dei risultati richiesti.

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