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198 Parte Seconda Q colamenti: il corpo della frana si muove con sensibili deformazioni interne, tali da condizionarne la morfologia, che assume la forma di una massa viscosa in movimento (10.9); Q crolli e ribaltamenti: sono determinati dallo spostamento di materiali in caduta libera e dal successivo movimento, per salti e/o rimbalzi, dei frammenti di roccia. Di norma si veri cano su versanti interessati da preesistenti discontinuità strutturali (faglie e piani di strati cazione); sono solitamente improvvisi e caratterizzati da elevata velocità di caduta dei materiali (10.10); Q espandimenti laterali: si veri cano prevalentemente quando una massa rocciosa lapidea e fratturata è sovrapposta O 10.9 Modello schematico di frana a co- a una roccia dal comportamento molto plastico che, in seguito a ripetute piogge, ne lamento lento. determina il movimento (10.11 e 10.12); Q scivolamenti: movimenti di massa lungo un versante, su una super cie di scorrimento, che interessano materiale roccioso e/o terreno sciolto. Possono essere di tipo traslativo o rotazionale (10.13). O 10.11 Modello schematico di ribaltamenti in depositi lapidei interessati da profonde fratture, disposte suborizzontalmente e subverticalmente. 10.10 Modello schematico di crolli in materiali litoidi fratturati e fessurati. O )UDWWXUD GDOOD URFFLD DUHQDULD =RQD GL URWWXUD 6XSHUILFLH GL VFRUULPHQWR $UJLOOD (URVLRQH IOXYLDOH 5LJRQILDPHQWR 6FRUULPHQWR GL URWD]LRQH )DVH LQL]LDOH 6XSHUILFLH GL VFRUULPHQWR $UHD FRPSURPHVVD &RODWD UDSLGD GL GHWULWR (UURVLRQH IOXYLDOH H FRODWH GL IDQJR )DVH ILQDOH 10.12 Modelli schematici dell evoluzione di un espansione laterale in O 10.13 Modello schematico di un versante interessato dalla progresuna placca rigida sovrastante litotipi argillosi, a comportamento duttile. siva evoluzione di uno scivolamento traslativo. O

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