GESTIONE E VALORIZZAZIONE AGROTERRITORIALE

Territorio: problematiche e tecniche di difesa 197 Capitolo 10 La gestione dei rischi si realizza attraverso: 1. la prevenzione: quella più ef cace è realizzata utilizzando in modo razionale il territorio, evitando le zone di pericolo e, secondariamente, attuando opere di prevenzione. Nelle zone montane l azione di protezione è ef cace se si pratica una costante e regolare manutenzione dei corsi d acqua e dei boschi di protezione; 2. la gestione dell emergenza: è un compito svolto dalla Protezione civile in relazione alle operazioni che si rendono urgenti e necessarie per ridurre il danno; 3. la ricostruzione successiva all evento: occorre tener presente che quanto più sarà attenta e scrupolosa la prevenzione, tanto più ridotti saranno i costi che la collettività dovrà sopportare a seguito dell evento dannoso. Il rischio da frana Con il termine frana si intende un movimento di una massa di roccia, terra o detriti lungo un versante, il cui rischio è collegato alla dinamica di versante, cioè a quei processi che, di norma, sono connessi alla gravità. L Italia è una nazione assai esposta al rischio di instabilità dei versanti. La frana è il risultato di una molteplice varietà di processi di natura geologica, geomorfologica, meteorologico-climatica e antropica. I fattori (10.7) in grado di in uire sull instabilità dei versanti sono numerosi: la litologia, la struttura, la densità di drenaggio, l acclività, l uso del suolo, la geomorfologia, la presenza di una rete stradale, ecc. Le frane si distinguono in base alle tipologie di movimento e ai materiali coinvolti in: Q frane complesse: insieme di due o più tipologie di movimenti (10.8); Approfondimento Parti caratteristiche di una frana 3ECONDO LA NOMENCLATURA INTERNAZIONALE SI INDIVIDUANO LE SEGUENTI PARTI COMPONENTI DELLA FRANA 1 coronamento MATERIALE RIMASTO IN LOCO NELLA PARTE ALTA della scarpata principale; 2 scarpata principale ZONA RIPIDA CHE DELIMITA L AREA INdisturbata circostante la parte in movimento del materiale separato; 3 fessure di trazione FESSURE ORIGINATE DALLE FORZE DI TRAzione operanti verso il basso; 4 testata PARTE PI ALTA DELLA FRANA TRA LA SCARPATA PRINCIpale e quella secondaria; 5 scarpata secondaria SCARPATA PRESENTE SUL MATERIALE spostato; 6 gradino di frana PARTE ORIZZONTALE SOVRASTANTE IL CORPO principale; 7 anco MATERIALE NON SPOSTATO VICINO ALLA LINEA DI ROTTURA 8 fessure trasversali FESSURAZIONI TRASVERSALI TRA IL CORPO principale e il piede; 9 unghia MARGINE INFERIORE RICURVO POSTO ALLA MAGGIOR DIstanza dalla scarpata principale; 10 corpo principale MATERIALE CHE RICOPRE LA SUPERlCIE di rottura e si trova tra la scarpata principale e la super cie di rottura; 11 piede PORZIONE DI FRANA CHE SI MOSSA OLTRE LA SUPERlcie di rottura e ricopre la super cie originaria del versante; 12 rigon amenti trasversali RIGONlAMENTI DEL PIEDE 13 fessure longitudinali FESSURE SUL PIEDE IN DIREZIONE dell unghia; 14 super cie di scorrimento SUPERlCIE ORIGINARIA DEL versante coperta dal piede; 15 super cie di rottura SUPERlCIE CHE FORMA IL LIMITE inferiore del materiale spostato. 16 super cie originaria del versante; 17 area in depressione con ristagni d acqua. O 10.8 Nomenclatura delle varie parti di un movimento franoso complesso, classi cabile come uno scorrimento rotazionale evolvente in colamento lento.

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