Tecniche di arboricoltura da legno 183 Capitolo 9 La scelta del tipo di protezione, che può essere naturale o arti ciale, è correlata all essenza arborea da difendere e alla specie animale presente sul territorio. Le protezioni naturali, che purtroppo hanno un ef cacia limitata, impiegano essenze vegetali (spinose, non appetibili) sia per costituire siepi come barriera attorno all impianto sia come vegetazione di accompagnamento a protezione della singola pianta. Le protezioni arti ciali (shelter) da collocare, ad un altezza minima di circa 60 cm, attorno alle singole piante o direttamente sul fusto (9.28), sono costituite da: manicotti plastici alveolari (in polipropilene o polivinilcloruro), reti con maglie ni o larghe in plastica o in metallo, manicotti in cartone, protezioni spiralate (tubi semirigidi in materiale plastico che si allargano con l accrescimento diametrico del fusto). Le protezioni individuali offrono i seguenti vantaggi: migliorano l accrescimento O 9.28 Shelter di protezione in rete estrusa longitudinale delle piantine durante i primi anni; permettono l individuazione delle tubolare. piantine durante l esecuzione delle operazioni colturali; causano minori problemi durante la distribuzione di diserbanti e di sfalcio lungo la la. Gli svantaggi sono: eventuali danneggiamenti a carico del fusto nel punto di contatto con la protezione; ostacolo alle potature; formazione di piante late; strozzature su rami o sul cimale (tubi in rete); sviluppo di malattie crittogamiche; esigenza di smaltimento. Gestione dell impianto Successivamente alla messa a dimora o alla semina, le piante richiedono cure colturali quali: risarcimenti, diserbi, concimazioni, inerbimenti, irrigazioni, potature e diradamenti. Risarcimenti Consistono nella sostituzione degli esemplari morti per varie cause durante i primi anni successivi all impianto. Si tratta di un operazione necessaria per le specie principali, specialmente durante i primi 3-5 anni dall impianto, e facoltativa per quanto riguarda gli impianti da legno ad alta densità, relativamente alle specie d accompagnamento, se interessate in misura non rilevante. Nel caso degli impianti a bassa densità, il risarcimento è un intervento obbligatorio perché tutte le piante devono giungere a ne ciclo. Le piantine vanno sostituite con materiale della stessa specie, provenienza ed età. Considerato l elevato valore delle essenze impiegate in arboricoltura da legno, bisogna ridurre al minimo le fallanze allo scopo di evitare la disomogeneità nella qualità e nella pezzatura dei materiali a ne ciclo, nonché per contenere i costi di reimpianto. Un cenno particolare meritano gli impianti che sono oggetto di nanziamenti pubblici, in quanto la sostituzione delle fallanze è resa obbligatoria nel pieno rispetto delle indicazioni delle relative circolari attuative. Controllo delle infestanti Per evitare la concorrenza tra le piantine o i semenzali utilizzati negli arboreti da legno da parte di specie spontanee erbacee e arbustive, è possibile praticare interventi con mezzi meccanici e chimici. I primi sono fresature, discature e sarchiature che hanno anche lo scopo di ridurre l evaporazione dell acqua dal terreno e aumentare l aerazione del suolo, favorendo lo sviluppo delle piantine. Gli interventi chimici si eseguono con diserbanti ad azione sistemica o di contatto su piante che abbiano superato il terzo anno dall impianto per ridurre i rischi di totossicità, lungo le le o solo in prossimità della pianta arborea evitando di colpire le parti verdi.