182 Parte Seconda a b c O 9.26 (a) Piante In base al materiale riproduttivo disponibile si hanno le seguenti possibilità: pronte con zolla; (b) 1. messa a dimora di postime a radice nuda: eseguendo un taglio netto, senza pianta da contenitore; s lacciamenti, si eliminano le radici danneggiate e si accorciano quelle più sottili per (c) talee di pioppo favorire la produzione del capillizio radicale. Si effettua l imbozzimatura dell apparato poste a dimora e già radicale immergendolo in una miscela di acqua, terra e letame in parti uguali; attecchite. 2. messa a dimora di postime in zolla: occorre eliminare i rametti danneggiati e con biforcazioni. Nel caso in cui le piantine presentino una chioma abbondante, occorre potare alcuni rami in modo da limitare le perdite d acqua per traspirazione (9.26); 3. messa a dimora di postime in contenitore: si asporta il contenitore, e si potano le radici che fuoriescono dal pane di terra. molto utile l uso del bastone trapiantatore; 4. messa a dimora di talee; 5. semina diretta: si esegue, in genere, solo su appezzamenti di modesta dimensione e in condizioni stazionali non ottimali per le specie scelte, tenendo conto che, in seguito, le cure colturali comporteranno un notevole impiego di manodopera specializzata. Pacciamatura Al ne di controllare e contenere la competizione esercitata dalla vegetazione infestante, si può adottare la tecnica della pacciamatura in modo tale da contenere la vegetazione infestante e l evaporazione di acqua dal suolo, aumentando così la dispoO 9.27 Pacciamatura naturale con mate- nibilità idrica per la pianta. Si possono impiegare diversi materiali: a. sostanze plastiche, quali polietilene (PE), etil-vinil-acetato (EVA), da stendere sul riale di derivazione terreno prima dell impianto; il telo deve avere uno spessore minimo di 80 micrometri; vegetale. b. sostanze organiche, quali paglia, dischi in bra di legno, trucioli o legno triturato, pula di riso, cortecce (9.27). I vantaggi della pacciamatura sono: controllo totale sulla vegetazione infestante al piede della piantina; veloce attecchimento delle piantine; incremento della temperatura del suolo poiché evita forti sbalzi di temperatura del suolo tra il giorno e la notte garantendo condizioni più consone alle radici; maggiori riserve idriche a disposizione della piantina. In alternativa alla pacciamatura si possono effettuare sarchiature manuali intorno alle piantine oppure lavorazioni meccaniche (erpicature, fresature, discature). Protezioni Le piante devono essere protette da eventuali danni provocati dalla fauna selvatica e/o dagli animali al pascolo. Varie sono le tipologie di danno che può essere arrecato all arboreto: lesioni da brucature su gemme o germogli provocate da lepri, conigli e roditori; lesioni da sfregamento sul fusto causato dal palco degli ungulati; scortecciamento lungo il fusto e al colletto determinato da roditori e ungulati che si nutrono della corteccia.