168 Parte Seconda forestali per la produzione di legno è assimilabile a una qualsiasi coltivazione agronomica, che non vincola in alcun modo l uso del suolo se non per il periodo del ciclo colturale. Le industrie cartiere italiane durante il secolo scorso fecero sviluppare l arboricoltura da legno e nei tempi recenti si è passati dagli impianti monospeci ci (es. pioppeti) e a ciclo medio (es. conifere) a quelli a ciclo medio-lungo con l impiego di latifoglie nanziati con contributi europei (es. regolamento Cee 2080/92) (9.3). L arboricoltura da legno mira alla qualità del legno, scegliendo le giuste essenze, la stazione e la tecnica colturale appropriate; in genere gli O 9.3 Impianto adulto assortimenti legnosi che corrispondono a elevati prezzi di mercato sono i tranciati e i di pioppo su terreno tavoloni massicci ottenuti da latifoglie di pregio. inerbito. La realizzazione dell impianto dell arboreto da legno richiede lo studio delle condizioni climatiche, della vegetazione e del suolo della zona interessata, tenendo conto di giacitura, esposizione e ventosità. Quindi, al ne di procedere alla scelta delle giuste essenze arboree e degli idonei metodi di allevamento, è richiesta una razionale analisi della stazione d impianto comparando i dati climatico-geopedologici con quelli colturali e integrandoli con le caratteristiche agronomiche e commerciali dell impresa agricola. Valutazione pedologica dei terreni destinati all arboricoltura da legno Nell ottica dell agricoltura sostenibile , spetta all indagine pedologica dare indicazioni determinanti per impostare le tecniche agronomiche e consentire la corretta gestione della risorsa suolo (9.4). Per gli impianti di arboricoltura da legno sono stati predisposti dei modelli che individuano i fattori limitanti speci ci per le specie arboree maggiormente impiegate e sono stati selezionati in base alle esigenze ecologiche i parametri pedoclimatici da prendere in considerazione: Q profondità utile: indica la profondità (in cm) alla quale si trova la presenza di roccia o di orizzonti induriti o compatti o ghiaiosi che determinano condizioni eda che sfavorevoli alla crescita delle piante e sono un ostacolo per lo sviluppo dell apparato radicale; Q drenaggio: indica la capacità del suolo di eliminare gli eccessi idrici e rimuovere l acqua in eccesso; è una proprietà correlata alla permeabilità e alla morfologia del suolo; Q rischio di inondazione: indica la possibilità che l acqua (principalmente uita da umi tracimati) ricopra temporaneamente la super cie del suolo; Q rischio di de cit idrico: indica il rischio di possibili carenze della disponibilità idrica per le piante e dipende dalle condizioni climatiche dell area, dalla capacità del suolo di trattenere l acqua e dalla eventuale presenza di falda; Q tessitura: indica la distribuzione percentuale nella terra ne ( <2 mm) delle frazioni granulometriche (sabbia, limo ed argilla) che la compongono; Q pH: indica il grado di acidità o di alcalinità del suolo, espresso mediante il pH in acqua. 9.4 9 4 SStratii super ciali i li di un subb strato pedologico in ambiente forestale. O Dalla valutazione della presenza dei fattori limitanti principali e di quelli secondari derivano cinque classi di orientamento pedologico (9.4, 9.5). 1. suoli favorevoli allo sviluppo delle specie; 2. suoli favorevoli allo sviluppo delle specie, ma che evidenziano la probabile presenza di limitazioni secondarie;